Una delle ipotesi sul tavolo della Conferenza interparlamentare “Rafforzare la competitività e l’equità per costruire la prosperità”, è la tassazione dei grandi profitti e, tra questi, i giganti del web. Obiettivo è porre le basi per un sistema fiscale più solido capace di affrontare le sfide del futuro
L’economia dell’Unione europea sta vivendo un periodo di profonda trasformazione. A motivarla sono, da un lato, le spinte esogene, come i dazi statunitensi, da un altro quelle endogene, come l’annunciato piano di riarmo comune.
Per affrontare tali nuove sfide la Commissione Europea sta lavorando per porre le basi per un sistema fiscale più solido, efficiente ed equo per l’UE, capace di garantire, anche, le risorse per la transizione ecologica e digitale e ridurre le disuguaglianze.
Intorno a questi argomenti ruoterà la terza edizione dell’EU Tax Symposium, l’evento annuale sulla tassazione organizzato dalla Sottocommissione per le questioni fiscali (FISC) del Parlamento europeo e dalla Commissione europea, in calendario il 17 e 18 marzo.
Per conto del Parlamento italiano parteciperanno i deputati Guerino Testa e Mauro Del Barba, membri della VI Commissione Finanze.
LE STRATEGIE DI TASSAZIONE DELL’UE
Uno dei temi più delicati per l’Unione Europea riguarda le politiche di tassazione, dal momento che le istituzioni comunitarie non possono imporre, riscuotere o revocare imposte, ma soltanto lavorare affinché le legislazioni dei singoli Stati non entrino in contrasto col funzionamento del mercato interno.
L’obiettivo è creare un contesto favorevole alla crescita a lungo termine, promuovendo investimenti equi e sostenibili e incentivando la creazione di nuovi posti di lavoro.
L’IPOTESI DI UNA TASSA EUROPEA SULLE GRANDI RICCHEZZE
Tra gli argomenti più dibattuti negli ultimi tempi, c’è l’ipotesi di una tassa europea sulle grandi ricchezze e, al contempo, il proposito di dotarsi di sistemi per arginare il dumping fiscale, ossia lo spostamento dei profitti verso regimi fiscali più convenienti, attuato sistematicamente dalle grandi multinazionali, con i colossi del web in prima fila.
In questo senso, la sfida è creare un sistema entro cui il gettito fiscale proveniente dalle compagnie globali venga riattribuito ai Paesi in cui avviene la vendita dei servizi, facendo decadere il principio della presenza fisica sul territorio.
In vista di questo importante appuntamento, gli uffici studi di Camera e Senato hanno predisposto un dossier di documentazione per i parlamentari, che approfondisce proprio questi argomenti e risulta un prezioso strumento per comprendere le questioni più urgenti e il futuro delle politiche fiscali dell’Ue.
LA TASSAZIONE UE SUI COLOSSI DIGITALI
Mentre infuria la guerra commerciale a suon di dazi inaugurata dalla seconda amministrazione Trump, l’Ue riflette su quali misure intraprendere per tutelare la propria economia.
La proposta di una tassa europea che colpisca gli affari dei colossi digitali si colloca proprio in questo discorso: infatti le grandi aziende del settore tecnologico, nonostante i profitti elevati, spesso pagano imposte relativamente basse in Europa.
Il dossier fa riferimento concentra ai contenuti dell’accordo OCSE/G20, raggiunto l’8 ottobre 2021, che oggi gli Usa minacciano di disattendere. Tale convenzione multilaterale, pur bloccata, contiene delle regole generali che la Commissione vorrebbe rendere obbligatorie e che saranno al centro del dibattito durante il Simposio.
Nello specifico, l’accordo poggia su due pilastri fondamentali: il primo mira a ridistribuire i diritti di tassazione tra i Paesi in cui le multinazionali generano profitti. Secondo questo principio, le aziende con un fatturato superiore ai 20 miliardi di euro e una redditività oltre il 10% dovranno assegnare il 25% dei profitti eccedenti ai Paesi in cui operano.
Il secondo pilastro introduce una tassa minima globale del 15% per le multinazionali con ricavi superiori a 750 milioni di euro, al fine di contrastare il dumping fiscale e ridurre il trasferimento dei profitti verso Paesi con tassazioni più basse.
Come ricorda il dossier, un seguito a questo accordo, è stata adottata la direttiva UE 2022/2523, che stabilisce un’aliquota minima del 15% per i gruppi multinazionali nell’UE. Se una società paga meno di questa aliquota in un altro Paese, lo Stato di residenza può applicare una tassa integrativa.
Secondo i calcoli della Commissione europea, il pilastro 1 è destinato a generare entrate aggiuntive tra 6,6 e 23,6 miliardi di euro, mentre il pilastro 2 potrebbe produrre circa 208 miliardi di euro.
IL DOSSIER SULLA TASSAZIONE UE
Il dossier, dopo una panoramica sulle istituzioni comunitarie preposte all’analisi e all’elaborazione delle politiche fiscali e del loro ambito di competenze, esplora le principali priorità strategiche dell’UE in materia fiscale, mettendo in luce gli obiettivi e le linee guida che caratterizzano la sua azione.
L’analisi prosegue con una discussione sulla competitività sostenibile nell’UE, cercando di comprendere come la tassazione possa contribuire a rafforzare la competitività economica dell’Unione, senza compromettere l’equità fiscale tra gli Stati membri.
Un altro tema trattato è la sfida di un’equa contribuzione da parte degli individui con patrimoni netti ultra-elevati, analizzando come l’UE si impegna a garantire una distribuzione più giusta del carico fiscale.
Il documento dedica anche un ampio spazio alla riforma dell’imposta sulle società, analizzando le iniziative a livello europeo e internazionale. In particolare, si discute l’accordo raggiunto nell’ambito dell’OCSE/G20, che ha portato a una soluzione fiscale a due pilastri, cercando di rendere più equo e trasparente il sistema fiscale globale.
Si esplora inoltre il quadro BEFIT per l’imposizione dei redditi delle imprese in Europa, un passo importante per armonizzare le politiche fiscali tra gli Stati membri.
Infine, il documento si conclude con un focus sulle sfide, opportunità e rischi legati all’uso dell’intelligenza artificiale nei sistemi fiscali. In particolare, viene analizzato come l’IA possa essere utilizzata per ottimizzare l’analisi del rischio fiscale, con un approfondimento del Servizio Studi della Camera dei deputati che esplora nel dettaglio questa tematica.
Leggi il dossier completo: Conferenza interparlamentare sulla tassazione nell’UE- “Rafforzare la competitività e l’equità per costruire la prosperità