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Coni, chi sale e chi scende per la corsa alla presidenza

S’infiamma la corsa per il dopo-Malagò alla guida del Coni, mentre si avvicina il termine per la presentazione delle candidature, fissato al 5 giugno. È testa a testa tra Buonfiglio e Pancalli, più defilata Bianchedi. 

Tra le ipotesi emerse fin qui in vista delle elezioni del 26, l’idea Bianchedi, che godeva dell’endorsement del presidente uscente e aveva fatto outing in un’intervista alla Gazzetta dello Sport sembra ridimensionata, mentre salgono le quotazioni di Luciano Buonfiglio, vertice della galassia Canoa-Kayak, dopo l’incontro ieri a Palazzo H tra i presidenti federali. Data per irrealistica, invece, l’opzione Ettore Thermes.

PRESIDENZA DEL CONI: CRESCONO LE QUOTAZIONI DI BUONFIGLIO

Malagò motiva l’endorsement al suo fedelissimo Buonfiglio riferendosi al suo status di presidente federale, l’unico tra i candidati proposti fin qui. “È giusto che i presidenti federali abbiano una persona che sia candidata, è un discorso di buon senso”, argomenta.

Se ne rallegra Buonfiglio, che ritiene la sua candidatura rafforzata: “Malagò ha preso atto che la volontà dei presidenti è che il nuovo presidente del Coni sia uno di noi . Ho piena fiducia nella mia candidatura e manderò il mio programma ai colleghi per ricevere da loro dei suggerimenti perché sarà il programma di tutti”.

Il presidente della Canoa beneficia oltretutto della rinuncia di Sabatino Aracu, da tempo al vertice della Federazione Italiana Sport Rotellistici: “Voglio ringraziare Sabatino Aracu perché prima di Natale mi disse che avrebbe fatto un passo indietro sulla candidatura del Coni per una comunità di interessi dicendomi di credere nella mia”, ha dichiarato ieri a margine dell’incontro.

IL FRONTE ANTI-BUONFIGLIO CHIEDE DISCONTINUITÀ

La candidatura di Buonfiglio è però osteggiata da uno storico rivale di Malagò, il presidente della Federtennis Angelo Binaghi, che lamenta la mancanza di discontinuità a lungo auspicata rispetto all’egemonia di Malagò – Buonfiglio è stato vicepresidente prima di Raffaele Pagnozzi e poi dello stesso Malagò.

Il fronte anti-Buonfiglio conta anche sul sostegno dell’ex presidente del Coni Gianni Petrucci, oggi leader federale della pallacanestro e del vertice del nuoto Paolo Barelli. Lo stesso Petrucci, peraltro, insieme a Franco Carraro, è uno dei nomi recentemente tirati in ballo per trovare alternative. Ma quand’anche si trattasse di ipotesi concrete, in entrambi i casi bisognerebbe valutare i margini di candidabilità, da molti messa in dubbio.

L’ALTERNATIVA FORTE È LUCA PANCALLI

L’alternativa a Buonfiglio dovrebbe essere una figura più gradita al governo – è nota ormai la distanza tra Malagò e l’attuale esecutivo – che al momento viene individuata in Luca Pancalli.

L’ex presidente del Cip – il cui sostituto probabile è l’attuale presidente delle bocce Marco Giunio De Sanctis – si trovava ieri all’evento “Lo sport paralimpico generatore di speranza” all’università Lumsa, a margine del quale ha cercato di sottolineare sia gli elementi di discontinuità impliciti nella sua candidatura, sia la sua lunga esperienza all’interno degli organi federali, ponendosi come figura di sintesi tra i due schieramenti. Il suo profilo sconta però una scarsa accoglienza tra i presidenti federali e al momento viene dato leggermente sfavorito.

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