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Regionali Campania

Regionali Campania, tutti i nomi per il dopo De Luca

Regionali Campania, parte il risiko per individuare il successore di Vincenzo De Luca. La partita si gioca a sinistra, con la regia di Manfredi come federatore del campo largo. In pole l’ex presidente della Camera Roberto Fico, Sergio Costa più defilato. Centrodestra al lavoro per assorbire i transfughi deluchiani, mentre si cerca un nome

La sentenza della Corte Costituzionale, seppur prevedibile, ha aperto ufficialmente nuovi scenari nel panorama politico campano. La conferma dell’impossibilità per Vincenzo De Luca di candidarsi per un terzo mandato mette la parola fine a una lunga stagione politica e apre una partita complessa per la guida della Regione.

La corsa si prepara da tempo e adesso entra nel vivo. Il fronte caldo è a sinistra: gran parte della partita si gioca sulla possibilità di replicare il modello Napoli su scala regionale, limitando la voglia di rivalsa del governatore uscente e mettendo in piedi una coalizione che tenga insieme centristi, riformisti e M5S.

In caso di rottura, si spianerebbe la strada al centrodestra, che già lavora ai fianchi del gruppo dei deluchiani e cerca un nome forte su cui convergere per strappare una regione da dieci anni in mano agli avversari.

CACCIA A UN NOME NEL CENTRODESTRA

Nel centrodestra l’obiettivo dichiarato è quello di archiviare definitivamente l’era De Luca e rilanciare il proprio ruolo nella regione. In questo senso, il coordinatore di Forza Italia Fulvio Martusciello ha già aperto le liste del partito ai centristi che in passato avevano sostenuto l’attuale governatore, cercando di ampliare il bacino elettorale e riportare a casa profili politici considerati vicini al partito.

Per Palazzo Santa Lucia si sono fatti diversi nomi, ma probabilmente i tempi sono ancora prematuri. C’era attesa per la sentenza della Consulta e adesso ci si muove con cautela per capire gli sviluppi sull’altro fronte.

Nel frattempo, Matteo Piantedosi, attuale Ministro dell’Interno, ha chuso alla possibilità di una sua candidatura, e tirato fuori il nome di Gianpiero Zinzi, deputato e commissario regionale in Campania per la Lega. In quota FdI ci sarebbe poi il viceministro degli Esteri Edmondo Cirielli, che si è detto disponibile a candidarsi, anche se la sua proposta dovrà essere valutata da tutta la coalizione.

MANFREDI REGISTA DEL CAMPO LARGO

Ma il versante decisivo per l’esito delle elezioni resta quello progressista. La sfida nel centrosinistra è appena cominciata, con il Partito Democratico che si trova a fare i conti con la delusione di De Luca e la sua volontà di continuare a influenzare la scena politica campana. Nonostante il Pd si sia portato avanti da tempo nella costruzione del campo largo, la figura dell’ex presidente resta centrale e potrebbe ancora pesare, qualora decidesse di sostenere una lista civica autonoma o un proprio delfino politico.

Intanto il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi si appresta a coordinare la regia in vista delle regionali, diventando un punto di riferimento per la costruzione di una coalizione ampia “dai moderati ai riformisti fino al M5S”, mentre il commissario regionale del Pd Antonio Misiani ha aperto al contributo di De Luca, nella speranza di evitare una frattura interna che potrebbe avvantaggiare il centrodestra.

FICO E COSTA IN POLE

Sul nome per Palazzo Santa Lucia, il cerchio sembra stringersi intorno a Roberto Fico e Sergio Costa. Il nome forte sembra essere quello dell’ex presidente della Camera, ma lascia tiepidi alcuni ambienti del Pd, di Italia Viva e di Azione, nonché i deluchiani.

Proprio in questi ultimi ambienti potrebbe trovare maggiore accoglienza la figura di Sergio Costa, ex Ministro dell’Ambiente e attuale vicepresidente della Camera. Costa si è detto disponibile a candidarsi, ma è già pronto a cedere il passo al compagno di partito, per evitare fratture interne al M5S. E in ogni caso andrebbe verificato il placet di De Luca su una sua eventuale candidatura per la guida della coalizione.

IPOTESI PRIMARIE NEL CENTROSINISTRA?

Sul tavolo rimane l’ipotesi delle primarie, sostenuta dai deluchiani come possibile modo per rilanciare una candidatura alternativa a Fico, magari proprio quella di Costa o di Mariolina Castellone, vicepresidente al Senato in quota M5S. Ma da Roma, Stefano Taruffi, responsabile organizzazione del Pd, ha tagliato corto: «Primarie? Direi proprio di no». Lunedì prossimo, la segretaria Elly Schlein invierà a Napoli i suoi fedelissimi Taruffi e Baruffi, con l’incarico di stringere il cerchio sui possibili candidati attraverso un confronto con tutte le anime della coalizione.

Il percorso è ancora lungo e irto di ostacoli, ma una cosa è certa: con l’uscita di scena di De Luca, la Campania è tornata al centro della battaglia politica nazionale. Il futuro della Regione si deciderà non solo sui nomi, ma sulla capacità delle coalizioni di rinnovarsi, compattarsi e interpretare le sfide di un territorio strategico.

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