La candidatura e le ultime affermazioni del generale Vannacci scavano un solco tra leghisti e salviniani, tra invettive, imbarazzi e timide difese
Da una parte i leghisti della prima ora, coloro che erano già nel Carroccio quando il marchio di fabbrica era ancora la parola Nord, da ostentare con orgoglio. Dall’altra i salviniani, coloro che sono entrati in Parlamento grazie ai consensi e al progetto nazionale del Capitano. Una distanza di pensieri, parole, valutazioni politiche, che aumenta ogni ora di più e che mai si era resa così plastica.
GLI IMBARAZZI E I SILENZI DEI MINISTRI SALVINIANI VALDITARA E LOCATELLI SULLE PAROLE DI VANNACCI
Se Vannacci voleva creare scompiglio nella politica italiana, prima di tutto l’ha creata all’interno della Lega. Il generale, che – da indipendente – è stato voluto e candidato da Matteo Salvini alle prossime elezioni Europee, ha scatenato un putiferio con alcune dichiarazioni e proposte raccolte in un’intervista a La Stampa. Parlando di Benito Mussolini riconoscendogli qualità da statista, sottolineando che “l’italiano ha la pelle bianca” e sostenendo che gli studenti a scuola, compresi i disabili, vadano “divisi in base alle loro capacità”.
Queste ultime affermazioni hanno innescato la bufera. E dalle reazioni interne alla Lega sembra che in tanti non aspettassero altro che mezzo passo falso. È emblematico che a puntare il dito contro Vannacci siano gli ex ministri della Lega nei precedenti governi, da Centinaio a Garavaglia, da Erika Stefani fino al trasversale Giorgetti (attuale ministro dell’Economia). Leghisti appunto. Mentre gli attuali ministri salviniani, per altro competenti in materia, ovvero Giuseppe Valditara (Istruzione) e Alessandra Locatelli (Disabilità) si sono barcamenati tra imbarazzanti difese di circostanza e silenzi, attirandosi anche le accuse da parte delle opposizioni. Contro le parole di Vannacci anche i governatori Attilio Fontana e Massimiliano Fedriga.
LA DIFESA DI VANNACCI (E DI SALVINI) DA PARTE DEI QUOTIDIANI DEGLI ANGELUCCI
In tutto ciò, mentre anche da parte di Fratelli d’Italia e Forza Italia da ieri menano di brutto contro il generale, si scorge la difesa da parte dei due giornali di riferimento della galassia degli Angelucci (Antonio è parlamentare in quota Lega-Salvini premier), ovvero Libero quotidiano e Il Tempo.
‘Ossessione Vannacci’ è il titolo di apertura del quotidiano diretto dall’ex portavoce della premier Mario Sechi, il quale in un suo editoriale scrive: “Il ‘vannaccese’ è un messaggio cingolato, scartavetrato, in alcuni tratti poco digeribile, ma va dritto al punto e cattura l’attenzione di tutti. (…) Vannacci ha un suo pubblico, quello che ha acquistato i suoi libri, che si riconosce nella formula del “Mondo al contrario”, un popolo indefinito, una media borghesia incuriosita dal “fenomeno”, che si agita nello spazio politico, ma che non è ancora politica compiuta (istituzione) perché deve essere sottoposto alla sanzione del voto, e non è detto che l’esperimento riesca”.
L’EX PORTAVOCE DI MELONI: “SALVINI HA FATTO BENE A CADIDARE VANNACCI”
Vannacci – continua il direttore di Libero quotidiano – è la scommessa di Salvini, certamente, e nonostante la ruvidezza – che appare superiore a quella del Capitano – il leader della Lega ha fatto bene a candidarlo, perché cerca di allargare l’elettorato, conquistare nuovi/vecchi voti. Nel gioco d’azzardo qualche volta vinci e qualche volta perdi, dunque la carta di Vannacci sul tavolo del casinò della politica ha una logica.
(…) Quanto alla maggioranza, non deve preoccuparsi di Vannacci candidato, ha esordito con un’intervista stroboscopica, come tanti ben più navigati di lui ci è cascato (ieri ha cercato di puntualizzare due volte il senso delle sue parole) ed è perfino un buon segno, vuol dire che deve imparare, conosce il mestiere delle armi ma in politica è alle prime armi. Non è una minaccia, tantomeno una miccia che accende chissà quale santabarbara, fa il suo mestiere, cerca di attirare l’attenzione. Ieri ci è riuscito, ma può farlo meglio, senza farsi esplodere il petardo in mano. Vannacci va studiato, non demonizzato”.
Mentre il Tempo del direttore Tommaso Cerno parla di ‘Vannacci mania’, riportando le difese di Vittorio Sgarbi e rispolverando un leghista d’eccezione, Mario Borghezio secondo cui “Salvini ha fatto molti errori, ma sul generale ha ragione lui”. Borghezio dixit.