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Meloni

Perché la trattativa segreta di Meloni con Edi Rama è una furbata dal fiato corto

Mentre Gaza viene ridotta in macerie, in Italia il patto della premier Meloni con Tirana all’insaputa degli alleati potrebbe rivelarsi un pessimo affare. I Graffi di Damato

Più ci scopriamo, ora grazie anche al telescopio spaziale Euclid, piccoli e lontani dagli altri nell’Universo e più riusciamo ad essere divisi, cattivi e bugiardi, immersi in un inferno a cielo aperto.

Cattivi e bugiardi, per esempio, come i terroristi palestinesi di Hamas che un mese dopo il pogrom in terra israeliana che ha provocato l’ennesima guerra in Medio Oriente, con Gaza ridotta in macerie, hanno avuto la spudoratezza di sostenere di avere preso di mira il 7 ottobre scorso solo militari ebrei, e non anche civili, donne, anziani e bimbi decapitati nelle culle. E i loro capi continuano a nascondersi con ostaggi, missili, munizioni e altro sotto ciò che resta di ospedali, scuole, chiese, campi profughi.

Una vergogna che dovrebbe fare arrossire non solo il presidente turco Erdogan, che li ha definiti “liberatori”, ma tutti quelli che nella nostra Europa partecipano ai cortei pacifisti parteggiando per Hamas contro Israele. Le cui bandiere vengono strappate dai pennoni cui sono appese e/o bruciate. E mi fermo all’Europa per non attraversare l’Oceano e sporgermi negli Stati Uniti, o il Mediterraneo e affacciarmi sulle piazze arabe.

Leggi anche: I 4 obiettivi dell’accordo Meloni-Rama sui migranti in Albania

Cattivi e bugiardi come quelli che dopo la seconda guerra mondiale promisero che non avrebbero più permesso un altro Olocausto come quello compiuto da Hitler e ora assistono quasi indifferenti ad un antisemitismo di ritorno che fa giustamente avvertire alla senatrice a vita Liliana Segre, scampata allo sterminio nazifascista, la sensazione drammatica di avere “vissuto invano”.

Di fronte a tanto orrore senza frontiere, con annessi e connessi come un traffico di migranti in fuga da guerre e miserie gestito da scafisti disumani, si ha persino imbarazzo ad occuparsi di certe miserie della politica interna italiana, piena di viltà e di furbizie dal fiato corto, anzi cortissimo.

PER MELONI IL PATTO CON L’ALBANIA PUO’ RIVELARSI UN PESSIMO AFFARE

Spiace dovere inserire fra queste anche quella che mi era personalmente sembrata l’idea eccellente della Meloni di un accordo con l’Albania per dirottarvi, a turni mensili, una parte dei migranti soccorsi in mare, alleggerendo così i campi di raccolta in Italia e al tempo stesso scoraggiando partenze destinate a concludersi sull’altra costa dell’Adriatico per i primi, decisivi controlli.

Si scopre adesso, con le proteste degli interessati, che la premier ha condotto le trattative col suo omologo di Tirana all’insaputa degli alleati di governo rappresentati dai vice presidenti forzista e legista del Consiglio: Antonio Tajani, peraltro anche ministro degli Esteri, e Matteo Salvini. Le cui reazioni comprensibilmente negative finiscono per rafforzare lo scetticismo e l’ostilità delle opposizioni pur divise fra di loro, e più pasticcioni delle componenti della maggioranza.

Un pessimo affare, direi, che rischia di complicare o allontanare l’obiettivo di una gestione finalmente europea di un fenomeno migratorio marittimo che si rovescia sulle coste italiane solo perché esse costituiscono il confine meridionale del vecchio e ambito continente.

– Leggi qui tutti i Graffi di Damato

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