Skip to content

ermini

Perché in Liguria il caso Ermini minaccia il campo largo

L’ex vicepresidente del Csm Ermini, al centro della bufera politica, preferisce lasciare i dem e tenersi la poltrona alla guida della holding del gruppo di Spinelli

Un caso nel caso. David Ermini ha deciso di lasciare il suo incarico nella Direzione del Pd ma di restare alla presidenza del Cda di Spininvest, società del gruppo Spinelli.

ERMINI RISPONDE PICCHE A ORLANDO, MA TOGLIE IL PD DALL’IMBARAZZO

E il putiferio tra i dem non si placa. Riavvolgendo il nastro, l’ex vicepresidente Csm è stato travolto dalle polemiche dopo l’annuncio di voler accettare il ruolo di presidente della holding del gruppo dell’imprenditore Aldo spinelli indagato assieme a Giovanni Toti, “per accompagnare – ha spiegato Ermini – un nuovo percorso in grado di garantire continuità al gruppo industriale, nel segno della trasparenza e della legalità”. Insomma Ermini ha rivendicato l’incarico professionale, chiesto e accettato per le sue competenze, e declinato la richiesta tutta di opportunità politica di un passo indietro arrivata ieri dall’ex ministro Andrea Orlando, candidato in pectore del centrosinistra alla guida della Liguria.

Ermini ha comunicato la sua scelta questa mattina al presidente Pd Stefano Bonaccini. ‘Stamani durante una telefonata con il presidente del Pd ho a lui manifestato il mio sincero stupore e la mia amarezza per le strumentalizzazioni che sono state fatte e che continuano sul mio ruolo nella direzione nazionale – spiega Ermini a LaPresse – Non avrei mai pensato che assumere un incarico professionale potesse suscitare imbarazzi, che risentono evidentemente della situazione e del clima a Genova e in Liguria. Per questo, poiché non voglio creare alcuna difficoltà al Pd ho riferito al Presidente Bonaccini che lascerò la Direzione Nazionale”. Una mossa che comunque toglie dall’imbarazzo il Partito democratico.

BONACCINI, ‘ERMINI TOGLIE DI MEZZO STRUMENTALIZZAZIONI, SUO GESTO VA APPREZZATO’

“Ringrazio David Ermini perché, con la scelta di dimettersi da membro della Direzione nazionale del Pd, toglie di mezzo polveroni, incomprensioni e strumentalizzazioni” commenta Bonaccini. “Parliamo di una vicenda che, con ogni evidenza, lo vede coinvolto nella sua veste esclusivamente professionale. La concomitanza delle elezioni provocate dalle dimissioni del presidente Toti, proprio a seguito dell’inchiesta giudiziaria in Liguria, ha indubbiamente provocato il cortocircuito. Il gesto di Ermini, perciò, va apprezzato e conferma la sua correttezza sia sul piano professionale sia su quello politico, che peraltro ha sempre caratterizzato il suo agire nelle istituzioni”, conclude il presidente del Pd.

DA SCHLEIN E DAL M5S SILENZIO. SANSA: “USCITA ERMINI IMPORTANTE SEGNO DI CAMBIAMENTO PD”

Nel frattempo la segretaria del Pd Elly Schlein, per non metterci la faccia, preferisce far gestire la patata bollente al presidente Bonaccini, mentre dal M5S non sono arrivate prese di posizione. In compenso a parlare è Ferruccio Sansa, candidato giallorosa alle Regionali ligure nel 2020 e oggi consigliere di opposizione, il quale accoglie positivamente la notizia delle dimissioni di Ermini dal Parlamentino dem, considerandole “un importante segno di cambiamento per il Partito Democratico e per tutta la coalizione”.  “Quello che era un inciampo – ha aggiunto – è diventato occasione per imboccare con più decisione la strada del rinnovamento. Della lotta ai conflitti di interesse e alle questioni di opportunità. Non c’è una terza via. O si cambia oppure no. Avanti così”.

CHI E’ DAVID ERMINI

Nato a Figline Valdarno (FI) il 1° novembre 1959. Laureato in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Firenze, con tesi in Diritto Pubblico. Avvocato abilitato al patrocinio di fronte alle Magistrature superiori, iscritto all’ Albo speciale per la Cassazione dal 2006. Avvocato penalista, ha sempre esercitato la professione forense, fin dall’esame di abilitazione sostenuto presso la Corte di Appello di Firenze nel 1993. Ha svolto funzioni di Vice Pretore Onorario e di giudice sportivo presso la FIGC per il settore giovanile. Eletto alla Camera dei deputati nel 2013 e nel 2018 nelle fila del Partito democratico, già responsabile giustizia del partito, dal 2018 al 2023 è stato Vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura.

Leggi anche: Autonomia differenziata, chi guida il comitato promotore del referendum

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER
Torna su