Braccia incrociate tutta la giornata per medici e infermieri. Ecco i motivi e le conseguenze dello sciopero
Giornata nera per la sanità. Medici e infermieri oggi incrociano le braccia per lo sciopero nazionale di 24 ore indetto dal maggiore sindacato degli ospedalieri, l’Anaao Assomed, e dalla Cimo con l’adesione del sindacato degli infermieri Nursing Up. Varie manifestazioni, tra cui quella con i leader sindacali al sit-in di Roma in Piazza Santi Apostoli.
I MOTIVI DELLO SCIOPERO DEI MEDICI
Sotto attacco è la manovra, che “non tutela medici e cittadini”, e lo slogan unico è ‘Salviamo il Ssn’. Almeno sei le ragioni della protesta: assunzioni di personale, detassazione di una parte della retribuzione, risorse congrue per il rinnovo del contratto di lavoro, depenalizzazione dell’atto medico, cancellazione dei tagli alle pensioni e individuazione di un’area contrattuale autonoma per gli infermieri.
Per l’Anaao Assomed il governo deve fare “marcia indietro” sulla Legge di bilancio e “tutelare” con atti concreti i professionisti della sanità”. A partire da una ricollocazione delle risorse economiche stanziate: “Come primo atto, chiediamo che i soldi stanziati in manovra per retribuire il lavoro in più dei sanitari per lo smaltimento delle liste di attesa, circa 200 milioni, vengano invece finalizzati agli stipendi dei medici e dei sanitari, così come i 600 milioni destinati alla sanità privata convenzionata”.
IL TEMA DELLA STRETTA SULLE PENSIONI DEI MEDICI
Altro tema caldo è quello delle pensioni. Spiega al Sole24Ore Pierino di Silverio, segretario nazionale del sindacato Anaao-Assomed: “Oggi le priorità a breve e medio termine sono la detassazione degli stipendi e il ritiro della norma introdotta in manovra con l’articolo 33 che penalizza soprattutto le pensioni dei medici. Il maxiemendamento annunciato da settimane dal Governo ancora non c’è mentre si continua a discutere in modo disordinato e soprattutto non si ascoltano le parti sociali. E questo è gravissimo: non perché aspiriamo a un ruolo da protagonisti ma perché così il Governo rischia di fare buchi nell’acqua. Come è accaduto per le liste d’attesa”.
Sul tavolo, ormai da settimane, la revisione della norma della manovra che prevede una stretta sulle pensioni dei sanitari e di una serie di altre categorie tra le quali dipendenti di enti locali, maestri e ufficiali giudiziari. Dalla penalizzazione saranno escluse certamente quelle di vecchiaia ma si starebbe cercando una soluzione anche per quelle di anzianità.
Quindi, un messaggio alla premier Giorgia Meloni, come riferito dall’Ansa: “Ad oggi la presidente del Consiglio non ci ha ancora convocato. Se intende continuare a parlare solo con i sindacati confederali e non con gli ‘addetti ai lavori’, non si stupisca poi se scendiamo in piazza”.
“SERVE MODIFICARE LA MANOVRA”
Il punto, insistono le organizzazioni, è modificare la manovra mettendo finalmente mano a criticità strutturali del mondo della sanità, partendo dalle carenze del personale (ad oggi mancano 30mila medici ospedalieri, in particolare nel Pronto Soccorso, 65mila infermieri ed entro il 2025 andranno in pensione oltre 40mila tra medici e personale sanitario), gli stipendi poco attrattivi e le condizioni di lavoro gravose.
COSA STA FACENDO IL GOVERNO
Governo e partiti lavorano per risolvere il nodo dei previsti tagli alle pensioni della categoria. “Contiamo di poter depositare gli emendamenti” alla manovra “entro questa settimana”, ha detto ieri il ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani al termine della riunione con maggioranza e opposizione, raccontando di aver “appena parlato con Giorgetti” e spiegando che il lavoro sulle modifiche, comprese quelle relative ai medici, è ancora “in corso”. Nei giorni scorsi era stato lo stesso ministro della Salute Schillaci a spiegare che l’esecutivo era al lavoro per trovare una soluzione,
La protesta non si esaurirà con la giornata del 5 dicembre. Per le stesse ragioni, il 18 sciopereranno anche i medici anestesisti dell’Aaroi-Emac, il Fassid (Sindacato nazionale area radiologica), Fvm (Federazione veterinari e medici) e la Cisl medici.