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affitti brevi

Manovra, chi vince e chi perde nel braccio di ferro di partiti e lobby sugli affitti brevi

Sulla stretta sugli affitti brevi il vertice di maggioranza partorisce un compromesso che fa sorridere i partiti a metà. Delusa Confedilizia, contentino agli albergatori

Nel braccio di ferro tra Forza Italia e il duo Palazzo Chigi-Mef sulle modifiche alla norma ‘bandiera’ sugli affitti brevi alla fine è stata preferita una soluzione di compromesso all’italiana, che non sconfessa né accontenta tutti pienamente.

All’esito del vertice di maggioranza, viene dato un contentino a Forza Italia (che plaude all’accordo) con la minoranza interna guidata da Licia Ronzulli che può dirsi soddisfatta della visibilità e del peso avuto in questa partita. Non viene smentito il sottosegretario Fazzolari (che si era spinto a definire di “buonsenso” l’aumento della cedolare secca al 26% sugli affitti brevi), e viene data una grossa mano alla ministra Santanché, la quale vede indirettamente fare un bel passo in avanti alla riorganizzazione del settore che tanta confusione e molti mugugni avevano sollevato nelle scorse settimane.

Sorridono a metà gli albergatori, mentre rimangono delusi Confedilizia e i movimenti dei proprietari immobiliari sui cui interessi si erano divisi in opposte tifoserie gli stessi alleati della maggioranza e anche opinionisti e giornali di destra.

PERCHE’ FORZA ITALIA SI DICE SODDISFATTA (DI PIU’ I RONZULLIANI)

“Forza Italia ha apprezzato l’accoglimento delle sue istanze, alcune delle quali saranno inserite nel decreto collegato alla manovra, già all’esame del Parlamento”. Così in una nota l’ufficio stampa di Forza Italia. “In particolare l’istituzione del Codice di Identificazione Nazionale (CIN), da utilizzare obbligatoriamente per gli affitti brevi e per le offerte tramite le piattaforme informatiche. I benefici realizzati dall’emersione – quantificata per oltre un miliardo – sono destinati alla riduzione della pressione fiscale. Inoltre la cedolare secca resta al 21 % per il primo appartamento dato in affitto breve. Dal secondo – intestato allo stesso proprietario – passa al 26%”.

COSA AVEVA DETTO IL SOTTOSEGRETARIO FAZZOLARI

Per il sottosegretario Fazzolari, il braccio destro di Giorgia Meloni a Palazzo Chigi, “l’aumento della cedolare secca al 26% sugli affitti brevi non è per fare cassa è fatta a tutela di famiglie e studenti universitari: non avere la stessa cedolare per chi nelle grandi città affitta a una famiglia o agli studenti e chi affitta casa legittimamente in ambito turistico è ciò che ha creato l’enorme carenza di case a disposizione di studenti fuorisede e famiglie. E’ solamente una questione di buonsenso e riequilibrio che va incontro alle esigenze di studenti e famiglie”.

SANTANCHE’: OK ALLA MIA IDEA SU AFFITTI BREVI

“Sono estremamente soddisfatta – afferma la ministra del Turismo, Daniela Santanchè – che la convergenza della maggioranza sul tema della cedolare secca ricalchi quella che da mesi porto avanti per gli affitti brevi e che vede nel Cin – codice identificativo nazionale – l’elemento qualificante per contrastare l’abusivismo ed evitare la concorrenza sleale”.

“Quella di innalzare l’aliquota in base al numero di case e dalla modalità di messa a reddito – continua Santanchè in una nota – è una scelta di buonsenso che rispetta la proprietà privata, ma soprattutto che non mette le mani in tasca degli italiani. Oggi mettiamo ordine in un settore che non era mai stato toccato da chi ci ha preceduto, lo facciamo senza aumentare le tasse, ma regolamentando e reinvestendo quei denari su famiglie, imprese e sviluppo. A chi, dalle opposizioni, ha sperato che la granitica unione di maggioranza si sgretolasse di fronte al bene degli italiani dico riprova, sarai più fortunata”.

CONFEDILIZIA, NIENTE BENEFICI DAL CONTENTINO AGLI ALBERGATORI

“Il Governo – afferma Giorgio Spaziani Testa, presidente di Confedilizia – ha deciso di accontentare gli albergatori che, in preda a una sorta di ossessione, premono ogni giorno sulla politica affinché introduca misure per ostacolare i proprietari che utilizzano i loro appartamenti per locazioni brevi. Si tratta di una scelta sbagliata e che non porterà un affitto di lunga durata in più (oltre a non garantire maggior gettito)”.

“Ciò che accadrà è che aumenteranno ulteriormente i prezzi delle camere d’albergo (già alle stelle) – prosegue – vi sarà qualche casa sfitta in più, si alimenterà il sommerso e i borghi delle nostre aree interne avranno qualche speranza in meno di tornare a vivere”.

CONFINDUSTRIA ALBERGHI: SEGNALI POSITIVI SU AFFITTI BREVI

“Dalle prime indiscrezioni sul vertice di maggioranza trapelate in queste ore, sembra profilarsi un accordo che vede da un lato escluse dall’aumento della cedolare secca le casistiche di proprietà unica e dall’altro l’attivazione della banca dati nazionale che permetterà proprio di andare a monitorare e riconoscere le diverse situazioni”. Così Maria Carmela Colaiacovo, presidente di Associazione Italiana Confindustria Alberghi.

”Si tratterebbe – aggiunge – di un primo deciso passo in avanti per contrastare il Far West di attività senza controllo che stanno condizionando le nostre città e le principali destinazioni turistiche”, conclude Maria Carmela Colaiacovo.

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