I due figli maggiori di Silvio Berlusconi oggi lanciano vari messaggi in due interviste rilanciate sul Corriere della Sera e sul Giornale, nelle vesti di poliziotto buono e poliziotto cattivo.
Non è da tutti i giorni leggere sui quotidiani due interviste in simultanea ai figli maggiori di Silvio Berlusconi. Stiamo parlando di Marina e Pier Silvio, nelle vesti di poliziotto buono e poliziotto cattivo.
Marina, presidente di Fininvest e della Mondadori, è stata intervistata nei giorni scorsi da Bruno Vespa per il suo libro in uscita oggi, e l’estratto del colloquio con la primogenita del Cav è stato rilanciato sul Giornale, edito dagli Angelucci e con una quota minoritaria ancora detenuta dai Berlusconi.
Pier Silvio, amministratore delegato di Mediaset, ha avuto invece un colloquio sul Corriere della Sera. Dal giornale di Urbano Cairo, ovvero lo stesso editore de La7, ha sparato pesanti bordate sulla Rai, facendo finta di salvare la nuova gestione meloniana.
Critiche che arrivano dopo l’intervista di domenica scorsa del leader di Forza Italia, Antonio Tajani, sul canale Nove da Fabio Fazio durante la quale si era complimentato con il conduttore per lo share e per il lavoro giornalistico che stanno facendo.
Non solo. Le parole di Pier Silvio arrivano nel mezzo delle forti polemiche che agitano i piani alti di viale Mazzini, tra la narrazione del flop degli ascolti dei programmi voluti dai meloniani, i retroscena dei dissidi tra l’ad Roberto Sergio e il presidente Giampaolo Rossi, le fiaccolate a sostegno di Report e Ranucci e i continui addii di volti storici dalla Rai.
COSA HA DETTO MARINA BERLUSCONI SU GIORGIA MELONI
Da Marina, il poliziotto buono, parole al miele verso Giorgia Meloni anche con riferimento al caso Giambruno (dichiarazioni che erano state già anticipate nei giorni scorsi). “Ho letto e sentito di tutto – ha detto – retroscena inventati di sana pianta, ricostruzioni totalmente prive di senso logico e, spesso, anche contraddittorie. La verità è una sola: stimo molto Giorgia Meloni. La trovo capace, coerente, concreta. La apprezzo sul piano politico e la apprezzo molto anche come donna, ancor più in questi giorni”.
A un ruolo in politica “non ho mai creduto, non fa per me, e penso che non sarei nemmeno la persona giusta al posto giusto”, il suo lavoro “è nelle aziende del gruppo, il mio obiettivo è rafforzarle e costruire il loro futuro”.
I RAPPORTI CON MARTA FASCINA E IL RUOLO DELLA FAMIGLIA IN FORZA ITALIA
Con Marta Fascina, Marina Berlusconi spiega di avere “un ottimo rapporto. È una bella persona, ed è stata una compagna molto importante per mio padre. Gli è stata vicina nei momenti più brutti. E fino all’ultimo”. La presidente di Fininvest è “convinta che l’Italia avrà sempre bisogno di una forza liberale, moderata, atlantista ed europeista come Forza Italia. Ora che Silvio Berlusconi non c’è più, spetta a Forza Italia andare avanti con le proprie gambe, seguendo le sue indicazioni e la rotta che aveva tracciato”.
Tra tutte le creazioni di suo padre, “il partito era una di quelle cui teneva di più, quindi gli resteremo vicini. Lo faremo, però, sempre nel doveroso rispetto dei ruoli, che sono e restano profondamente distinti”.
PIER SILVIO BERLUSCONI: “LA RAI TORNI A FARE IL SERVIZIO PUBBLICO”
“Mediaset sta crescendo, abbiamo cambiato passo. E contemporaneamente la Rai si è un po’ involuta, nel senso che si è dimenticata che ‘la Rai è la Rai’, istituzione e servizio pubblico. Invece appena c’è un leggero calo di ascolti la sua risposta è aumentare il comportamento da tv commerciale, nella speranza di ottenere qualche decimale di share che poi non sempre arriva. Una condotta autolesionista che alla lunga fa male a tutto il sistema televisivo”. Questa la bacchettata rivolta dall’ad di Mediaset sulle colonne del Corriere della Sera.
“Una Rai ricca e potente, di idee e di prodotto, per noi è stata un grande concorrente ma è servita a tenere alto il benchmark, perché la Rai è la guida del sistema editoriale italiano. Se invece si comporta da broadcaster commerciale il ruolo istituzionale viene meno”, spiega Pier Silvio Berlusconi.
“LE DIFFICOLTA’? NON SONO COLPA DEI VERTICI ATTUALI”
“Le difficoltà della Rai di oggi non sono colpa dei nuovi vertici, arrivati da pochi mesi. Gli errori piuttosto vengono da lontano. Chi c’è oggi mi pare voglia invece perseguire l’opportunità di portare la Rai a essere prima di tutto servizio pubblico”. Un ragionamento, quello di Pier Silvio Berlusconi, che riguarda anche la questione canone: “I finanziamenti alla Rai sono importanti, l’Italia è il Paese che dedica meno risorse al settore audiovisivo in Europa. Ed è un errore, perché la tv non solo un’industria che crea occupazione e indotto ma è centrale per l’identità presente e futura del nostro Paese”.