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Le agenzie di stampa scaldano i motori ma spuntano i primi intoppi

Dopo la proroga al 12 ottobre decisa dal Dipartimento informazione ed editoria per l’iscrizione nell’elenco delle Agenzie di stampa nazionali, la Dire è entrata in sciopero. Durante (LaPresse): Mossa per negoziare con la presidenza

C’è fermento nel settore delle Agenzie di stampa. L’elenco delle realtà di rilevanza nazionale, come previsto dal Dipartimento informazione ed editoria (Die) che sarebbe dovuto arrivare entro fine settembre, è stato prorogato al 12 ottobre e varrà per il triennio 2024-2026.

Per questo, a parte le grandi realtà sicure di possedere più di 50 giornalisti nel loro organico (come Ansa, Agi, adnkronos, solo per citarne alcune) – uno dei requisiti per poter accedere all’Elenco – anche le altre si stanno organizzando per poter creare dei raggruppamenti di impresa: tra loro 9Colonne, Mf, Italpress, Nova.

MARETTA ALLA DIRE

L’avvicinarsi delle scadenze del nuovo bando voluto dal governo stanno comunque avendo delle conseguenze nel panorama editoriale. I giornalisti dell’Agenzia Dire hanno deciso di avviare uno sciopero a partire da oggi, più un pacchetto di 5 giorni oltre ad uno stop delle firme. Alla base dell’astensione l’avvio di una procedura di licenziamento collettivo da parte dell’azienda che prevede un piano di 28 esuberi, di cui 15 giornalisti e 13 grafici. E questo dopo due anni di contratto di solidarietà.

BARACHINI “PREOCCUPATO E STUPITO” PER QUANTO ACCADUTO ALLA DIRE

Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all’Editoria Alberto Barachini in una nota si è detto “preoccupato e stupito” per “la tempistica poco comprensibile, l’avvio della procedura di licenziamento collettivo da parte dell’editore della Dire nell’imminenza dell’avvio di una riforma che, dopo anni di incertezze e proroghe, mira proprio a dare certezza di risorse agli editori per costruire realtà solide, difendendo i livelli occupazionali e la qualità dell’informazione. Per queste ragioni auspico vivamente che, nell’ambito del confronto con le organizzazioni sindacali, l’editore si adoperi per trovare soluzioni alternative ai licenziamenti”.

DURANTE (LAPRESSE): SCIOPERO DIRE È TAVOLO TRATTATIVE CON LA PRESIDENZA

Sui social è spuntato anche il commento di Marco Maria Durante, presidente di LaPresse che ha cercato di dare una sua interpretazione a quanto successo: “A 15 giorni dalla presentazione della documentazione alla presidenza del Consiglio?”, ha scritto linkando un articolo sulla mobilitazione della Dire. “Questa è una provocazione perché la presidenza ha bocciato gli art.2 art. 12 a parer loro dai documentati presentati non servono, l’Agenzia Dire è piena di art. 2. Questa scelta della presidenza e la relazione di Dire vuole essere solo un tavolo di trattative con la presidenza”.

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