Lo stato di salute della democrazia italiana analizzata dal rapporto della Ue. Le repliche gelide del governo. Le parole del Presidente del Senato Ignazio La Russa. Il Congresso americano spaccato dall’intervento di Netanyahu
Nel giorno della vigilia delle Olimpiadi di Parigi 2024 sono due le notizie che campeggiano sulle prime pagine della stampa italiana. Da un lato c’è il monito di Mattarella per il contrasto a ogni forma di violenza nei confronti dell’informazione, argomento che si intreccia con il rapporto della Commissione Ue sullo stato di salute dei paesi membri. Dall’altro ci sono le reazioni al discorso di Netanyahu al Congresso Usa.
LA TUTELA DELLA LIBERA INFORMAZIONE NELLE PAROLE DI MATTARELLA
La Stampa riporta in prima pagina il discorso completo del Capo dello Stato. “Nella società dell’informazione globale è del tutto superfluo richiamare l’importanza che l’informazione riveste per il funzionamento della democrazia, per un’efficace tutela del sistema delle libertà. La democrazia, infatti è, anzitutto, conoscenza. È contesto nel quale avviene il confronto fra le idee e si esercita il diritto a manifestarle e testimoniarle”. Il quotidiano di Torino riporta in prima pagina anche un commetto puntuto di Gianluca Nicoletti che definisce “conigli mannari” le persone che popolano “i ranghi della nuova destra, cosi orgogliosamente manesca e muscolare – scrive l’editorialista de La Stampa -. E una varietà di coniglio che si atteggia a predatore, arruffa il pelo e digrigna i denti, coniglio resta però perché la sua natura è quella. Chi lo sa tace, o si arrampica sui distinguo, però qualcuno dovrà dare evidenza alla pratica della vigliaccheria”.
LIBERTÀ DELL’INFORMAZIONE: L’AFFONDO SULLE PAROLE ‘ESPLOSIVE’ DI LA RUSSA
Il quotidiano si affida alle parole dello storico Franco Cardini per muovere una dura critica alle parole della seconda carica dello Stato, Ignazio La Russa, reo di non aver commentato con la durezza attesa il pestaggio subito da Andrea Joly, il giornalista de La Stampa a opera di militanti di Casa Pound. “La Russa avrebbe dovuto essere più cauto e chiaro, cogliendo l’occasione per dire che questi atteggiamenti devono finire e che perché finiscano bisogna ammettere che c’è qualcosa che non va nella nostra Repubblica – dice Carini a Francesco Rigatelli -. Anche perché spesso si tratta di giovani ignoranti e non solo di deficienti e maniaci. Occorre domandarsi come mai ci sia ancora una minoranza degli italiani che ha bisogno di ostenta-regesti di fedeltà al fascismo”.
Ironizza, con un velo di amarezza, come di consueto, Massimo Gramellini nel suo “Caffè” sul Corriere della Sera. “Ho impiegato due giorni per cogliere il senso profondo delle parole con cui la seconda carica esplosiva dello Stato ha commentato il pestaggio di un giornalista della Stampa da parte di alcuni componenti di Casa Pound”, scrive l’editorialista. Secondo Gramellini La Russa “Voleva dire che solo se il giornalista avesse specificato di essere un giornalista, il pestaggio sarebbe stato archiviabile alla voce «attacco alla libera informazione». Ma non avendo egli declinato le sue generalità ai picchiatori, costoro lo avevano menato senza sapere chi fosse e dunque il suo pestaggio andrebbe ridotto a semplice messa in riga di un ficcanaso qualsiasi. La libertà di stampa, insomma, è salva. Per tutte le altre valuterà La Russa caso per caso, anzi Casa per Casa”.
LA PREOCCUPAZIONE DELLA UE PER LO STATO DI SALUTE DELLA DEMOCRAZIA ITALIANA
Proprio nei giorni in cui nel nostro paese un giornalista veniva pestato mentre svolgeva il suo lavoro, arrivano le bacchettate della Ue nel rapporto annuale della Commissione sullo stato di salute dei Paesi Ue. “L’Europa non risparmia neanche le leggi italiane contro la libertà di stampa: ricordando le 75 aggressioni nei riguardi dei giornalisti, cita la norma che porta il nome di Enrico Costa di Azione ma è stata sostenuta dalla maggioranza, che ha introdotto il divieto di pubblicazione «integrale o per estratto» del testo dell’ordinanza di custodia cautelare – scrive Gabriella Cerami su La Repubblica -. E ancora. Un capitolo è dedicato alla Rai: non vengono nascosti dubbi sulla riduzione delle risorse a favore del servizio pubblico e «inquietudine» rispetto alle nomine dei prossimi vertici di viale Mazzini”. La replica del Governo è affidata a una nota, senza firma, che sottolinea che le osservazioni presentate erano già note perché presenti nei report degli anni precedenti.
Alessandro Sallusti, direttore de Il Giornale, definisce gli estensori del rapporto Ue “utili idioti del fango”. “Quel rapporto sembra scritto dai sofisti dell’antica Grecia – scrive Sallusti -. Cioè da professionisti dell’oratoria che utilizzando ragionamenti capziosi «dà un lato cerca di indebolire e offuscare il vero e dall’altro tenta di rafforzare il falso rivestendolo delle apparenze del vero» per trarne vantaggio politico ed economico. Segnalo loro che le «riforme illiberali» di questo governo hanno prodotto occupazione, crescita e quindi benessere, che a loro volta hanno portato nelle casse dello Stato oltre venti miliardi in più del previsto di tasse e tributi. E questo non è un sofismo, bensì il fatto centrale e vero di questa Italia imperfetta sì, ma in moto”.
LA CRISI DELLE SEDIE VUOTE
E poi, dicevamo, c’è il discorso di Netanyahu al Congresso Usa. “Sono venuto qui per assicurarvi una cosa, che vinceremo e la nostra sarà una vittoria totale”, ha detto il premier israeliano. “I democratici lo snobbano e lui fa l’elogio di Trump – scrive Il Messaggero -. Decine di parlamentari non assistono al discorso: assenti anche Harris e Pelosi. Capitol Hill blindata per la visita di Bibi: oltre duecento i dimostranti arrestati”.
La presenza di Netanyahu a Washington ha “spaccato il Congresso americano – scrive Il Sole 24 ore -, al quale rivolge un discorso che l’ex speaker della Camera Nancy Pelosi non esita a definire il “peggiore discorso al Congresso pronunciato da un leader straniero. Le famiglie degli ostaggi vogliono un cessate il fuoco per riportarli a casa e noi ci auguriamo che il premier spenda il suo tempo a centrare questo obiettivo”, ha commentato Pelosi”. Oggi il premier israeliano incontrerà Joe Biden con cui dovrebbe discutere di un rapido cessate il fuoco per permettere il rilascio degli ostaggi a Gaza.
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