La Lega Calcio apre le buste (troppo leggere), il 26 giugno tempi supplementari per la trattativa privata
Quello dei diritti tv della Serie A sarà il bando “più difficile della storia”. L’ad della Lega Calcio, Luigi De Siervo, lo aveva previsto. E non a caso, al momento di predisporre gli otto pacchetti (24 se consideriamo tutte le declinazioni pluriennali che arrivano dal 2024 al 2029) i suoi uomini avevano fatto uno sforzo di fantasia enorme immaginando un super “spezzatino” del calcio spalmato tra sabato (tre gare, ore 15, 18 e 20.45), domenica (sei partite, ore 12.30, ore 15 – due gare -, ore 18 – due gare – e ore 20.45) e lunedì (monday night ore 20.45).
Tre giornate di gare con un ventaglio di proposte davvero variegato: esclusive assolute, co-esclusive e addirittura (quella del sabato sera) una partita in chiaro. Stamane a Milano, però, i fatti gli hanno dato ragione. Sono state aperte le buste: solo Sky, Dazn e Mediaset (per la partita in chiaro) hanno presentato un’offerta. E la somma delle buste relative al singolo pacchetto non ha raggiunto la base d’asta fissata a quota (in caso di accordo triennale) un miliardo e 150 milioni a stagione; un miliardo e 265 milioni in caso di assegnazione quadriennale e infine, in caso di contratto quinquennale, un miliardo e 380 milioni annui fino alla stagione 2028/29.
Nessuna offerta dunque da Amazon Prime Video, nonostante il tentativo di costruire un pacchetto ad hoc sul modello Natale della Premier League. E nessun colpo neanche dalla Rai per la partita in chiaro. Non pervenute, infine, anche Discovery e Paramount.
LO SPAURACCHIO DEL CANALE
“Se il bando non dovesse raggiungere gli obiettivi, siamo pronti come prima Lega al mondo – aveva messo le mani avanti De Siervo – ad affrontare la sfida del canale e della distribuzione diretta o con un fondo a sostegno, o con le nostre forze”. Ma prima si proverà con un periodo di trattative private. La giornata individuata è lunedì 26 giugno. E non potrà partecipare chi non ha presentato nessuna busta in Via Rosellini in questa prima tornata di offerte. Una trattiva privata con tre player che De Siervo cercherà di mettere intorno a un tavolo, per comporre un’offerta (televisiva ed economica) che metta tutti d’accordo.
A partire dai presidenti che sul punto degli incassi sono stati chiari: non vogliono incassare meno del passato, ovvero dei 927,5 milioni di euro a stagione pagati da Dazn (840 milioni) e da Sky (87,5 milioni) per ognuna delle tre stagioni fino al 2023-24.
“Qualora le trattative private non andassero a buon fine, la Lega Serie A – spiega una nota – procederà, nell’Assemblea del 27 giugno, all’apertura delle offerte ricevute da parte di 6 soggetti nell’ambito dell’invito a presentare proposte per la commercializzazione e distribuzione del canale Serie A, cui seguirà una fase di trattativa con gli stessi 6 soggetti.
L’Assemblea ha inoltre approvato, sempre all’unanimità, l’invito ad offrire per i diritti audiovisivi della Coppa Italia e della Supercoppa Italiana per il triennio 2024/2027”. Un progetto, quello del canale della Lega Calcio, che naturalmente resta sullo sfondo. Da sempre agitato come uno spauracchio dai presidenti dei club per stimolare i broadcaster, consentirebbe alla Confindustria del pallone di realizzare il prodotto tv e poi di rivenderlo sulle varie piattaforme. Vedremo. Il tempo per realizzarlo, circa un anno, non manca…