Di fronte a nuovi scandali che riguardano la sicurezza dei dati sensibili degli italiani, ecco le parole del ministro Carlo Nordio
L’inchiesta della Direzione distrettuale Antimafia di Milano sta scuotendo l’opinione pubblica, rivelando un sistema complesso e inquietante di gestione e sfruttamento illecito di dati riservati provenienti dalle banche dati delle forze dell’ordine. L’indagine ha portato all’arresto di Nunzio Samuele Calamucci e dell’ex poliziotto Carmine Gallo, che sarebbero stati in possesso di oltre 800mila dati sensibili, tra cui informazioni riservate raccolte in un archivio digitale di circa 15 terabyte. Le autorità hanno intercettato Calamucci mentre parlava dell’intenzione di “mettere da parte” dati riservati relativi a “sei, sette milioni di chiavette,” descrivendo un volume di informazioni senza precedenti.
IL MINISTRO NORDIO: “PROTEGGERE I DATI E’ UNA PRIORITA’ ASSOLUTA”
Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha espresso seria preoccupazione per l’impatto di questa vicenda sulla sicurezza nazionale. “Proteggere i dati sensibili dei cittadini e delle istituzioni è una priorità assoluta per l’Italia,” ha dichiarato collegato con il festival CasaCorriere, nel talk con Fiorenza Sarzanini, lanciando l’allarme sui dati spiati e sottolineando la necessità di interventi immediati per garantire che fatti del genere non possano ripetersi. Il ministro ha definito “inaccettabile” che informazioni di tale importanza possano cadere nelle mani sbagliate, mettendo in pericolo la stabilità e la sicurezza del Paese. Ha inoltre ribadito l’urgenza di rafforzare le misure di sicurezza informatica, adottando tecnologie avanzate e strumenti in grado di proteggere le banche dati istituzionali da violazioni simili.
LA SICUREZZA NAZIONALE E LE SUE FRAGILITA’
L’inchiesta, infatti, ha messo in evidenza come le banche dati delle forze dell’ordine possano essere vulnerabili a intrusioni e necessitino di una protezione più rigorosa. La possibilità che dati riservati possano essere sottratti e gestiti da individui con interessi personali o criminali solleva un grave allarme, al punto che Nordio ha definito la sicurezza informatica come un pilastro essenziale per la protezione non solo dei cittadini, ma dell’intero sistema democratico italiano. Da qui, il governo è al lavoro per rinnovare e potenziare i protocolli di sicurezza e monitorare con maggiore precisione gli accessi alle informazioni riservate.
MELONI: “NESSUNO STATO DI DIRITTO PUO’ TOLLERARE DOSSIERAGGIO”
La premier Giorgia Meloni è tornata invece a parlare di un altro tema all’ordine del giorno, quello sui dossieraggi, nell’ultimo libro di Bruno Vespa. “Le inchieste dicono che il dossieraggio su di me è cominciato già alla fine del governo Draghi – ha affermato la presidente del Consiglio – quando si capiva che sarei potuta andare al governo. Sulla vicenda dei dossieraggi mi aspetto che la magistratura vada fino in fondo, perché, nella migliore delle ipotesi, alla base di questo lavoro c’era un sistema di ricatto ed estorsione, ma nella peggiore siamo davanti al reato di eversione. Nessuno Stato di diritto può tollerare una cosa del genere”.
Tra indagini, hacker, dossieraggi (dal caso Striano a quella del funzionario di banca di Bari), presunti complotti e inchieste giornalistiche, sono tati gli elementi che impongono una seria riflessione anche nel dibattito pubblico.