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I conti in tasca al calcio: la Serie A produce più di 9 miliardi di Pil

Calcio: la Serie A garantisce alle casse dell’erario più di 2,2 miliardi di euro mentre l’intero settore calcio nella stagione 2022-2023 ha prodotto oltre 11,3 miliardi di euro di PIL e attivato quasi 130.000 lavoratori

Una settimana fa sono giunte a termine le 33esime olimpiadi dell’epoca moderna. Un’edizione positiva per i colori azzurri che hanno portato a casa 40 medaglie, di cui 12 di oro, meglio dell’ultima edizione di Tokyo 2020.

Questo finesettimana, però, è ricominciato il campionato di calcio di Serie A. Un evento che, numeri alla mano, produce un impatto sul Valore Aggiunto nazionale di oltre 9 miliardi, equivalente allo 0,48% del PIL.

CALCIO: DALLA SERIE A 2,2 MILIARDI DI GETTITO FISCALE

A fare i conti è l’osservatorio Open Economics che, come riporta il Corriere dello Sport, ha stimato l’impatto generato sull’economia italiana dalle società sportive della Serie A.

“Il punto di partenza – scrive il quotidiano sportivo – è la spesa di 3,5 miliardi di euro generata dai club della Serie A nel 2023, articolata per il 49% in salari e per la restante parte in trasporti, materiale tecnico, consulenze, beni alimentari, ospitalità, tessile e abbigliamento e impiantistica sportiva”.

Gli occupati del settore sono 150mila occupati che generano, nel complesso, 2,2 miliardi di gettito fiscale e oltre 8 miliardi di redditi per le famiglie. A questo si aggiunge che il PIL diretto generato dalla Serie A è di 2,5 miliardi di euro mentre quello indiretto è di 720 milioni e quello indotto è di 6 miliardi di euro. A beneficiare di più del prodotto Serie A sono il commercio e i trasporti, entrambi con 1,2 Mld di euro, le attività immobiliari con 1 Mld di euro e i servizi alle imprese con 656 milioni di euro.

REPORT FIGC: NELLA STAGIONE 2022-2023 IL CALCIO HA PRODOTTO 11,3 MILIARDI DI EURO DI PIL 

Numeri più generosi sono quelli del ReportCalcio della FIGC, realizzato in collaborazione con PwC Italia, che analizza i numeri del settore calcio. Lo sport nazionale, durante la stagione sportiva 2022-2023, ha prodotto oltre 11,3 miliardi di euro di PIL e attivato quasi 130.000 lavoratori (il calcio nel nostro Paese genera 1 euro ogni 200 euro di PIL e sostiene un lavoratore ogni 200 occupati), generando 3,3 miliardi complessivi di gettito fiscale.

In particolare, il calcio professionistico maschile (Serie A, B e C) ha generato un impatto complessivo sul PIL stimabile in oltre cinque miliardi. Il calcio dilettantistico e giovanile rappresenta, invece, il principale movimento sportivo italiano, “in grado da incidere da solo per oltre il 20% del totale delle società presenti nello sport del nostro Paese e per quasi un tesserato su 3 delle 48 diverse federazioni sportive italiane, con un totale di oltre 11.000 società sportive, 62.000 squadre, 1,1 milioni di calciatori tesserati, oltre 36.000 tecnici, oltre 244.000 dirigenti e oltre 546.000 partite organizzate all’anno”. Il settore dilettantistico e giovanile incide, dunque, per quasi 2,8 miliardi di euro.

DAGLI STADI DI PROPRIETÀ POTREBBERO ARRIVARE 4,8 MILIARDI DI EURO

Numeri positivi che potrebbero addirittura aumentare se si riuscisse a dare corso alla costruzione degli stadi di proprietà delle squadre professioniste. Queste attività potrebbero, come scrive Open Economics, contribuire alla formazione di 4,8 miliardi di euro di Pil, con oltre 10 mila occupati nei 5 anni complessivi di cantiere. Le entrate fiscali ammonterebbero a circa 2,1 miliardi mentre i redditi delle famiglie sarebbero di 4,5 miliardi di euro.

La regione che ne beneficerebbe di più sarebbe la Lombardia. “Dei circa 2,9 miliardi necessari per la realizzazione delle opere, il 43% sarà speso per la realizzazione degli stadi di Inter e Milan e al completamento di quello di Bergamo, il totale della spesa in Lombardia sarà 1,24 miliardi di euro – si legge nel report -. 600 milioni di euro sono destinati allo stadio della Roma, mentre 200 milioni saranno necessari per realizzare il nuovo Artemio Franchi a Firenze e altrettanti per lo stadio di Cagliari. 150 sono i milioni di euro necessari al restyling del Dall’Ara di Bologna, includendo anche la realizzazione dello stadio temporaneo da 16mila posti mentre, infine, 93 milioni di euro è la spesa destinata alla costruzione del nuovo stadio di Venezia e il Bosco dello Sport, infine altri 400 milioni saranno necessari a realizzare o riammodernare gli stadi di Padova, Parma, Ternana, Empoli, Lucca e Perugia”.

UNA PERICOLOSA SPIRALE NEGATIVA

A dispetto dei numeri il settore, però, non è florido. A parlarci sono ancora i dati del Report Calcio della FIGC che rilevano come i club di Serie A registrano profitti cumulati negativi. Tuttavia, qualcosa dopo il Covid è cambiato. Se prima il valore

della produzione cresceva ma i costi si incrementavano più dei ricavi, oggi i ricavi sono in flessione (-5% in tre anni) ma a calare sono anche i costi seppur meno dei ricavi (-1,2%). Questo disequilibrio “strutturale” potrebbe, con il tempo, generare una “pericolosa spirale negativa”.

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