Domani verrà presentato il quadro normativo rivisitato riguardante il nuovo assetto organizzativo del settore della distribuzione dei carburanti. Tutti i dettagli
Da domani scatta l’obbligo ai distributori di carburante di indicare il prezzo medio di benzina diesel ma per il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, non esiste un allarme sui valori di picco registrati in altri periodi. Per questo non ci saranno tagli delle accise e le risorse verranno dirottate verso altre emergenze.
COSA HA CAUSATO GLI AUMENTI DI PREZZO?
In una conferenza stampa convocata al dicastero di via Veneto, il ministro ha ricordato che nell’ultima settimana il prezzo dei carburanti è cresciuto di 4 centesimi, “conseguenza dell’incremento delle quotazioni internazionali” che comunque rimangono lontane da una situazione di emergenza. Al momento, ha riferito Urso, il prezzo medio è di 1,91 euro per la benzina e 1,76 euro per il diesel.
Alle parole del ministro hanno fatto eco quelle del sottosegretario Massimo Bitonci secondo cui cui sui carburanti “c’è un allarmismo assolutamente esagerato”.
NIENTE TAGLIO ALLE ACCISE SUI CARBURANTI
Nessuna possibilità, dunque, per un taglio delle accise: “Riteniamo che le risorse pubbliche debbano essere destinate dove ci sono davvero delle emergenze”, ha affermato il ministro Urso per il quale, con il paniere di beni a prezzi calmierati, si è anche dato un colpo decisivo all’inflazione, “riconducendola a livelli naturali”.
In caso di speculazioni sui prezzi, ha comunque chiarito Urso, “i consumatori possono denunciarle sul sito del ministero o alla Guardia di finanza”.
Il ministro ha quindi specificato: “Da domani, primo agosto, arriva l’obbligo del tabellone sul prezzo medio. Ciascun cittadino può verificare se viene sottoposto a un costo superiore a quello medio, potrà quindi accertarsi e scegliere”.
DOMANI NUOVE NORME
Domani sarà poi la volta di un’altra novità importante: verrà infatti presentato il quadro normativo rivisitato riguardante il nuovo assetto organizzativo del settore della distribuzione dei carburanti “dando risposte che si aspettavano da tempo”.
Un disegno di legge “a 360 gradi” lo ha definito Urso che ha chiesto qualche settimana in più per reperire le risorse, “anche alla luce della revisione del Pnrr e della manovra”.
L’ATTACCO DI RENZI A MELONI SUI CARBURANTI
Sul piano politico è arrivato, invece, un duro attacco del senatore e leader di Italia Viva Matteo Renzi: “La Premier ha vinto le elezioni con video in cui diceva che lo Stato lucrava su ogni pieno. Quando è diventata premier non solo non ha ridotto le accise, ma le ha addirittura aumentate”, ha scritto nella sua e-news, rincarando la dose: “Questo Governo ha aumentato la benzina per dare soldi alle squadre di serie A. E per me questa è la dimostrazione più netta di come governino i populisti”.
COSA CHIEDONO I CONSUMATORI
Mentre dalle associazioni dei consumatori sono giunte una serie di critiche sugli aumenti e gli interventi dell’esecutivo. Per Assoutenti i cartelloni i prezzi medi dei carburanti “sono senza dubbio uno strumento di trasparenza ma, da soli, non bastano ad ottenere un effetto calmierante sui listini alla pompa”.
E per questo ha chiesto cartelloni di confronto come avviene sulle autostrade e app nazionale. Il Codacons è tornato a denunciare “la stangata che, puntualmente, si sta abbattendo sugli spostamenti dei cittadini proprio mentre si avvicinano i picchi di traffico dell’estate”. Che secondo i calcoli dovrebbe raggiungere la cifra di 800 milioni di euro “a titolo di maggiore spesa per il carburante rispetto a due anni fa”.
Infine, Federconsumatori ha evidenziato che sui prezzi ci sono “ancora 7 centesimi di troppo per un litro di benzina, con aggravi per gli automobilisti di 153 euro annui” e ha chiesto controlli a tappeto per contrastare speculazioni e sovrapprezzi e una rimodulazione delle accise.
Pubblicato anche su Energia Oltre