Un estratto, in anteprima, del libro “L’influencer” di Matteo Renzi, pubblicato per Piemme da Mondadori Libri S.p.A. 2025, Milano, in libreria da domani, 18 marzo 2025. Ringraziamo l’autore per la gentile concessione
Matte Renzi lo aveva detto: “la fase zen è finita”. La strategia di attacco del leader di Italia Viva parte da “L’influencer”, il suo nuovo libro pubblicato per Piemme da Mondadori Libri S.p.A. 2025, Milano, nel quale il senatore centrista si concentra sulla figura della Premier Giorgia Meloni e si interroga sulla sua capacità di “avere una visione”, “essere una leader”, “condividere un sogno e non ossessioni, complotti, vittimismo”.
Inizia, dunque, per Matteo Renzi, una nuova stagione, nella quale proverà a recuperare il terreno elettorale perso, a lavorare come un federatore delle forze e dell’elettorato di centro (e non solo) e a porsi come alternativa credibile per chi stenta a riconoscersi nelle forze del Governo o in quelle dell’opposizione del Pd.
Pubblichiamo, su gentile concessione del senatore Matteo Renzi, un estratto del libro “L’influencer” (ed Piemme) da domani 18 marzo in vendita in tutte le librerie.
“Non credo a chi dice che questa maggioranza durerà vent’anni. Lo dicono sempre, a tutti. Ma poi non dura nessuno, piaccia o non piaccia. Si spezzerà presto anche l’incantesimo di questa stagione della nostra vita politica. Come tutte le stagioni è destinata a finire, la ruota è destinata a girare e noi possiamo ben dirlo con cognizione di causa.
Non ho dubbi: la fiamma è destinata a spegnersi. Anche quella fiamma lì, tranquilli. Anche perché l’Italia è un Paese in cui, dal 1994, chi governa non ha mai vinto le elezioni successive, mai. E la stessa cosa accadrà nel 2027 quando Giorgia Meloni tornerà a fare la cosa che sa fare meglio: l’opposizione.
Perché lei nel fare l’opposizione è bravissima: è per governare che proprio non è adatta.
Mi dicono che sono l’unico a fare opposizione. Non è vero, naturalmente. Ma certo sono tra quelli che non può essere accusato di essere stato prevenuto, specie in questi anni.
Quando, però, dire la verità su Giorgia Meloni è diventato un rischio, un azzardo, un pericolo, allora uno come me non può tacere. Eh no! Uno come me in questi casi deve alzare la mano e aprire la bocca. O più banalmente accendere il computer e scrivere.
Perché se per gli altri dire la verità sulla premier è un pericolo, per me dire la verità su di lei diventa un dovere. Un dovere morale, civile, culturale. Un dovere politico, insomma. Se c’è da andare controcorrente e alzare la voce in un coro di silenziati, io ci sono.
Per carattere, per scelta, per vocazione. Prima o poi le sorelle della Garbatella capiranno che non tutti si fanno mettere a posto, a cuccia, come fanno scrivere ai propri giornalisti di fiducia. Avete letto bene. Dopo una mia critica all’azione di governo, un house organ del governo titola che io «devo tornare a cuccia».
Questa è la libera stampa, nel 2025, in Italia: gli amici della premier che ti vogliono «a cuccia». Loro saranno abituati a gente che morde. O che lecca. Io non mordo, non lecco, non sto a cuccia. Però faccio politica perché ho promesso a me stesso di restare fedele ai miei sogni di ragazzo.
Faccio politica per un ideale e non per un interesse. Dunque se c’è da combattere, anche in solitaria, ci sono”.