Skip to content

Riforma Wto

G7 Commercio, è la volta buona per la riforma del Wto?

La riforma del Wto al centro del G7 del commercio in scena a Santa Trada, Villa San Giovanni, in provincia di Reggio Calabria. Dai leader dei paesi più industrializzati un appello: non torniamo al sistema dei dazi 

La diplomazia del commercio è quella andata in scena a Santa Trada, Villa San Giovanni, in provincia di Reggio Calabria. Il G7 del commercio, con il ministro degli esteri Antonio Tajani a fare da padrone di casa, è stato dedicato alle ripercussioni delle crisi internazionali sul commercio mondiale, alla performance delle economie globali, all’uso delle nuove tecnologie per stimolare la crescita e la sostenibilità ambientale e, alla riforma del WTO (World Trade Organization). Al vertice hanno partecipato anche i rappresentanti di Australia, Brasile, Cile, India, Kenya, Nuova Zelanda, Corea del Sud, Turchia e Vietnam.

G7: PARITÀ DI CONDIZIONI PER LE IMPRESE NEI MERCATI GLOBALI

“Vogliamo assicurare la parità di condizioni per le imprese sui mercati globali. È necessario assicurare un campo di gioco equo e regole condivise per permettere alle nostre imprese di competere alla pari in ogni mercato – ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani -. Vogliamo rendere ancora più solidi e sicuri i nostri sistemi economici, anche di fronte a shock come le guerre in Ucraina e Medio Oriente, e le tensioni nel Mar Rosso, affrontando insieme sfide globali come l’intelligenza artificiale”. Inoltre, i 7 leader dei paesi più ricchi, si sono impegnati a preservare “un sistema commerciale multilaterale libero ed equo, basato su regole e orientato al mercato, nonché a rafforzare la resilienza e la sicurezza economica”, coinvolgendo anche i “partner a livello globale, incluso l’Indo-Pacifico, l’America Latina e l’Africa”.

IL COMMERCIO COME STRUMENTO DI DIALOGO E DI PACE

La teoria liberale delle relazioni internazionali sostiene che il commercio, lo scambio, la mutua dipendenza tra le economie degli Stati hanno come side effect, desiderato, la pace e l’armonia nel consesso internazionale. Si ritrova l’eco di queste convinzioni nelle parole del ministro degli esteri italiano. “Il commercio può diventare sempre di più uno strumento di dialogo globale – ha sottolineato il vicepremier e leader di Forza Italia nel corso del Vertice B7, organizzato da Confindustria, a margine del G7 -. Dal G7 può partire un messaggio di pace e dialogo”.

L’INTERVENTO DI OKONJO-IWEALA SULLA RIFORMA DEL WTO: “NON TORNIAMO AGLI ANNI ‘30”

Tra le voci più influenti presenti al meeting dei grandi della terra la direttrice generale del Wto, Okonjo-Iweala, che ha anche criticato Donald Trump.  “Un sistema in cui ogni Paese fissa le sue tariffe ci riporterebbe agli anni ’30, della Grande Depressione, ci perderemmo tutti”, ha detto Okonjo-Iweala. Il candidato repubblicano, favorito nella corsa presidenziale, ha nel suo programma di rinnovare la politica dei dazi, alzandoli al 10% su tutte le importazioni, a tutela delle produzioni made in Usa.

LA NECESSITÀ DELLA RIFORMA DEL WTO

In realtà, della riforma del Wto se ne discute da diverso tempo, da prima ancora dell’ascesa alla Casa Bianca del magnate repubblicano. “Il  WTO ha oramai quasi trent’anni, ma in questo tempo non ha mai portato a termine un significativo negoziato multilaterale, come avveniva con il suo predecessore GATT, mentre sono invece proliferati gli accordi preferenziali regionali – scrive l’ISPI -; il suo sistema di risoluzione delle controversie è stato a lungo limitato e ostacolato dalla disapprovazione degli Stati Uniti; la sua autorevolezza è stata minata dalle accuse di non aver saputo limitare con le sue regole i massicci interventi statali della Cina che distorcono il commercio; e il suo sistema decisionale basato sul consenso di tutti i membri, sebbene nato come un punto di forza e di equità nei rapporti tra i Paesi, rende ogni progresso ostaggio dell’ostruzionismo”.

Il WTO, dunque, sembrerebbe mostrare una certa difficoltà di adattamento alle trasformazioni dell’economia mondiale, soprattutto per i reciproci veti posti dai big dell’economia globale. Ciononostante, il suo ruolo è cruciale. “Il dibattito è aperto sulla riforma del Wto che deve avere regole diverse visto che alcune sono obsolete. Siamo contro i dazi a meno che non siano necessari perché ci sia reciprocità. Sulla scia dei leader del G7, accogliamo con favore la decisione di mantenere la moratoria sui dazi doganali applicati alle trasmissioni elettroniche fino alla 14esima riunione ministeriale e ribadiamo il nostro sostegno a un divieto permanente”, ha concluso il ministro degli Esteri Tajani.

Leggi anche: Decreto Salva casa: tutte le novità in pillole, tra i sorrisi di Salvini e i mugugni di Sangiuliano e Pichetto Fratin

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER
Torna su