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La festa di Forza Italia nel nome di Berlusconi. Sondaggi, numeri flop

Oggi il Cav, scomparso a giugno, avrebbe compiuto 87 anni. A Paestum, Tajani e Forza Italia lo celebreranno ma senza nostalgia

Oggi è il primo compleanno mancato di Silvio Berlusconi. Sarebbe stato l’ottantasettesimo se non fosse morto il 12 giugno scorso. Lo celebrano in tanti tra Paestum, scelta dai dirigenti del suo partito, e la villa di Arcore dove i familiari ne custodiscono le ceneri.

FORZA ITALIA RIPARTE CON LA GUIDA DI TAJANI

Non volendo forse correre a Paestum per non mescolarsi a falsi amici che ne interruppero l’esperienza parlamentare in Forza Italia, né potendo presentarsi ad Arcore per mancanza di invito, il suo ancora fedele ammiratore Andrea Ruggieri, direttore responsabile del Riformista di  Matteo Renzi, gli ha voluto mandare gli auguri a mezzo stampa con un editoriale. Che definerei pesantuccio per il partito fondato dal Cavaliere nel 1994, a ridosso delle elezioni anticipate che avrebbe vinto sorprendendo tutti, o quasi. “Non tradirlo”, ha raccomandato a Forza Italia, scrivendo di “Silvio”, il ventriloquo ormai di Renzi. Sia detto naturalmente senza offesa, con valutazione semplicemente politica.

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L’esortazione di Ruggieri ai forzisti a non tradire il capo estinto mi sembra a dir poco retorica, o metafisica, avendo scritto il direttore responsabile -ripeto- del Riformista che ciò che resta del suo ex partito “oggi difende lo status quo ed è ostaggio di una baronia che rifiuta di adeguare mentalità e offerta politica a un mercato elettorale che cambia con la società”.

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“Chiusi, determinati solo a perdere conservando il proprio posto e quello di qualche mediocre, incapace di apportare utilità a un marchio che ancora oggi varrebbe”, ha scritto ancora Ruggieri  di quanti dirigono, gestiscono e quant’altro “un marchio -ripeto- che ancora oggi varrebbe” se fosse o finisse in mani diverse, magari contribuendo a creare o far crescere, immagino, quel “Centro” che la buonanima di Berlusconi ritenne sempre di occupare e rappresentare e che Renzi si è appena intestato, sostituendolo alla sua ormai ex “Italia viva”:  non ho mai ben capito se con la minuscola o la maiuscola dell’aggettivo.

VERSO IL 2024

Così, celebrato in questi termini e modi, da e in queste direzioni, anche il primo compleanno mancato, o virtuale, di Berlusconi è prepotentemente entrato nella campagna elettorale per le europee dell’anno prossimo, come tanti altri fatti politici e polemiche riconducibili sia alla maggioranza di governo sia alle opposizioni. Fra le quali, per quanti sforzi abbia fatto, faccia e farà ancora Renzi per scalare la classifica, rimane in testa il Pd persino di Elly Schlein. E del suo “silenzio” lamentato, denunciato, irriso dal Foglio che pur era sembrato ad un certo punto tentato dallo scommettervi come ai tempi di Enrico Letta.

“Dalla guerra d’Ucraina alla pesca dell’Esselunga elogio del non pensar nulla di Schelin”, ha infierito nel titolo il giornale fondato di Giuliano Ferrara e Claudio Cerasa sorprendendo in flagranza di silenzio, appunto, o di indeterminatezza, la segretaria del Nazareno. Che affronta e pensa di risolvere “ogni problema a modo suo: prima procedere alla riconferma della linea e poi fissarla”. Perfetto.

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