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Pichetto Fratin

Dopo il Mase il Consiglio di Stato boccerà anche altri Ministeri?

Respinta dal Consiglio di Stato la riorganizzazione del Ministero dell’Ambiente. In arrivo i pareri anche sugli altri dicasteri

Il Consiglio di Stato ha respinto la riorganizzazione del ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica targata Pichetto Fratin. A darne notizia oggi il Fatto quotidiano che riporta ampi stralci delle motivazioni che hanno indotto a redigere “un richiamo alle regole – scrive il giornale diretto da Travaglio – per non dire una stroncatura di rara durezza, vergata dal consigliere di Stato, Daniele Cabras, che poi sarebbe incidentalmente anche il consigliere giuridico di Sergio Mattarella al Quirinale”.

PERCHÉ È STATA BOCCIATA LA PROPOSTA DI RIORGANIZZAZIONE DEL MASE

Il Fatto quotidiano rileva come dal “parere vergato da Cabras” emerga nella riorganizzazione “il rischio concreto di «intrecci e rischi di sovrapposizioni». In un disegno che risulta privo di «un’attenta valutazione, una corretta individuazione e distribuzione delle risorse necessarie a esercitare un insieme nutrito di funzioni che non è agevole comprendere attraverso quali attività e con quali mezzi dovrebbero essere perseguite dalla struttura amministrativa»”.

I giornalisti del Fatto riportano poi altri passaggi del parere, perché a fronte di «un’attribuzione di ulteriori risorse, umane e finanziarie, agli uffici di diretta collaborazione non vengono inoltre fornite indicazioni circa il loro impiego».

Il giornale ricorda che di tratta di una dotazione di personale di 140 unità (rispetto alle 110 attuali), la possibilità di nominare fino a 15 consiglieri giuridici, economici e scientifici del ministro (attualmente sono 10) e fino a 31 esperti e collaboratori (attualmente sono 26).

In conclusione, scrive il Fatto quotidiano, “il Consiglio di Stato «ritiene che le lacune sopra evidenziate relative, in particolare, alla relazione illustrativa vadano colmate presentando una documentazione integrativa che approfondisca le scelte operate dall’Amministrazione sul piano dell’articolazione e dello sviluppo delle funzioni e delle relative ricadute di carattere organizzativo sulla struttura ministeriale»”.

LA SCURE DEL CONSIGLIO DI STATO SI ABBATTERÀ ANCHE SU ALTRI MINISTERI?

In vigile attesa ora sono anche gli altri ministeri. Negli ultimi mesi, infatti, il governo Meloni ha intensificato l’attività di rinnovo e modifica della struttura degli apparati di vertice dei vari Ministeri. Riorganizzazioni avviate attraverso Dpcm approvati in Consiglio dei ministri, su proposta del ministro interessato, e da cui è partito poi l’iter per i vari pareri, tra cui appunto quello del Consiglio di Stato. “Su 15 ministeri – ricorda il Fatto quotidiano – ben 13 hanno avviato riorganizzazioni.. Modifiche alle strutture che generano a cascata la possibilità di far ruotare i dirigenti e/o aumentare le dotazioni organiche”.

Il riassetto previsto per il Ministero della Salute, ad esempio, ricalca quello del Mase, con la nascita di quattro dipartimenti (al Mase sono stati confermati 3 dipartimenti) per 12 direzioni generali (idem per il Mase). Sale dunque l’attesa negli uffici dei vari Ministeri, soprattutto in quelli in predicato di una promozione.

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