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Dl Sicurezza e canapa, perché gli agricoltori sono arrabbiati (e non c’entrano i dazi)

Dopo la stretta operata dal Governo sulle coltivazioni di canapa, un’intera filiera agricola in subbuglio 

Dal Friuli alla Sicilia, passando per Lombardia, Puglia e Sardegna, sono più di 4 mila gli ettari coltivati a canapa in Italia. Un settore in espansione, che vale mezzo miliardo di euro e dà lavoro a oltre 30mila persone. Un settore che oggi, però, è in forte fibrillazione e che, sulla base di questi numeri, prova a esercitare tutta la sua moral suasion sul governo. Il motivo? Un passaggio del nuovo decreto Sicurezza approvato dal Consiglio dei ministri, che – pur introducendo una deroga per la produzione di semi – conferma il divieto assoluto alla coltivazione delle infiorescenze di canapa. Le conseguenze per il settore, secondo gli imprenditori, potrebbe essere devastante: “Da domani saremo spacciatori?” chiedono provocatoriamente.

LA STRETTA DEL GOVERNO: SI’ AI SEMI E NO AI FIORI

Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi è stato chiaro: nel decreto è prevista “una deroga al divieto assoluto di produzione e commercializzazione della canapa, in particolare per la produzione agricola di semi”. Ma ha anche ribadito che “rimane il divieto tassativo di tutte le coltivazioni delle infiorescenze”, considerate dall’esecutivo elementi da cui tenersi alla larga. L’apertura è quindi solo apparente, mentre resta la linea dura sulla parte più usata e commercializzata della pianta.

Ecco cosa c’è scritto nel comunicato al termine del Consiglio dei ministri: “Si modificano le norme relative alla promozione della coltivazione e della filiera agroindustriale della canapa, con la specificazione, tra l’altro, che la disciplina vigente non si applica ai prodotti costituiti da infiorescenze di canapa, anche in forma semilavorata, essiccata o triturata, o contenenti tali infiorescenze, compresi gli estratti, le resine e gli oli da esse derivati. Inoltre, la liceità delle coltivazioni di canapa per florovivaismo è circoscritta al florovivaismo professionale.

Viene altresì ribadito l’espresso divieto di importazione, cessione, lavorazione, distribuzione, commercio, trasporto, invio, spedizione e consegna delle infiorescenze in quanto per tali condotte si applicano le disposizioni penali e sanzionatorie amministrative di cui al Titolo VIII del DPR 309/1990. Infine, nell’ambito della liceità della coltivazione, è stata prevista la produzione agricola di semi destinati agli usi consentiti dalla legge entro i limiti di contaminazione stabiliti dal decreto del Ministro della salute”.

IMPRENDITORI IN CRISI: “UN CASO UNIVO AL MONDO”

La reazione del settore è stata immediata e durissima. “Un provvedimento del genere trasformerebbe onesti operatori economici in soggetti perseguibili penalmente, anche con la prospettiva della detenzione”, hanno dichiarato Raffaele Desiante e Sandra D’Alessio, rispettivamente presidente e vicepresidente di Imprenditori Canapa Italia. “Siamo di fronte a un caso unico al mondo, in cui un imprenditore che ha sempre pagato le tasse e rispettato la legge, potrebbe ritrovarsi imputato e arrestato”.

CONFAGRICOLTURA: “SUBITO UN TAVOLO DI CONFRONTO”

Anche Confagricoltura ha espresso “forte preoccupazione” sottolineando che il decreto “rischia di paralizzare l’intero comparto, lasciando migliaia di aziende agricole nell’incertezza e impedendo la pianificazione delle attività per la stagione imminente”. L’organizzazione chiede l’apertura immediata di un tavolo con il Governo, per evitare “ripercussioni economiche e occupazionali gravi” e per dare certezze a un comparto che ha dimostrato potenzialità importanti “in termini di sostenibilità, innovazione e sviluppo economico”.

COLDIRETTI E FILIERA ITALIA: “NON IGNORATE UNA FILIERA STRATEGICA”

In allarme Coldiretti e Filiera Italia. “Questa norma minaccia un settore che ha un ruolo centrale nell’economia green e nel rilancio delle aree interne” si legge in una nota congiunta. Le due associazioni contestano soprattutto l’equiparazione delle infiorescenze a sostanze illegali, ricordando che la canapa legale contiene THC sotto lo 0,3% e non ha effetti psicotropi. “È del tutto legale coltivarla, trasformarla e commercializzarla – ribadiscono – e bloccare tutto ciò è irragionevole”.

In attesa della pubblicazione del testo definitivo del decreto, agricoltori, imprenditori e associazioni sperano ancora in una marcia indietro del Governo, o quantomeno in una proroga all’entrata in vigore delle nuove regole.

Leggi anche: Cosa prevede il nuovo decreto Sicurezza 

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