Non dovranno più esistere conti correnti e polizze dormienti. È quanto stabilisce un emendamento al decreto fiscale, approvato dall’aula del Senato.
In base all’emendamento, presentato da Daniele Pesco, presidente M5s della commissione Bilancio di Palazzo Madama, banche e compagnie assicurative dovranno verificare ogni anno “l’esistenza in vita degli assicurati delle polizze vita, contro gli infortuni e titolari di prodotti di investimento assicurativi”. In caso di decesso dell’intestatario saranno gli istituti a doversi attivare per avvisare gli eredi e versare loro, entro il 31 marzo successivo, la somma assicurata. Lo stesso principio viene fissato per le banche. La verifica avverrà tramite le banche dati dell’Agenzia delle Entrate. I conti e le polizze assicurative “dormienti” sono quelli che restano attivi anche dopo il decesso dell’intestatario, in assenza di una comunicazione da parte degli eredi, con tutti i benefici e i costi connessi. Secondo Pesco, conti e polizze di questo tipo hanno un valore attuale di circa 130 miliardi di euro. È “un emendamento di portata storica” con il quale “si potra’ fare giustizia”, ha commentato.
TUTTE LE NOVITÀ PER LE ASSICURAZIONI
Il dl fiscale prevede però anche altre novità che riguardano il settore delle assicurazioni. Viene infatti raddoppiata la multa (compresa tra 848 e 3.393 euro) per chi viene sorpreso a guidare senza patente. Inoltre nei casi di reiterazione di due volte in due anni del mancato pagamento di una polizza assicurativa viene inserita anche “la sanzione amministrativa accessoria del fermo amministrativo del veicolo per 45 giorni” e “la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente da uno a due mesi”.
SALTA LO SCUDO ANTI-SPREAD PER LE BCC
Per quanto riguarda le banche, in Aula è saltato lo scudo anti-spread per le Bcc. La proposta di consentire alle società e alle banche non quotate (come le Bcc) di non applicare i principi contabili internazionali era stata introdotta in un emendamento all’articolo 20 del decreto fiscale. Il relatore del dl, Emiliano Fenu (M5s), intervenendo in Aula al Senato, al momento di dare il proprio parere, ha annunciato che la lettera c dell’emendamento, che riguardava appunto questo aspetto, “è stata espunta”. L’emendamento nonostante il parere contrario ‘semplice’ della commissione Bilancio del Senato era stato invece approvato dalla commissione Finanze.
L’esame nell’aula del Senato del decreto procede non senza qualche intoppo. Stamani Fenu ha dovuto ritirare l’emendamento che sanciva l’obbligo per i titolari di concessioni scadute di continuare ad effettuare gli investimenti in sicurezza sui tratti autostradali di loro competenza. L’emendamento era stato presentato in Commissione finanze e già ritirato una prima volta in quella sede, per poi essere ripresentato in Aula. Le opposizioni hanno chiesto che la norma fosse rinviata in commissione e in apertura di seduta lo stesso relatore ha annunciato il nuovo ritiro. “Abbiamo valutato che siccome c’è la legge di bilancio in discussione alla Camera per il governo è opportuno che un tema così delicato venga valutato non solo in una notte ma con tempi più consoni ad un tema così importante”, ha spiegato in Aula il sottosegretario all’economia, Massimo Bitonci. “D’accordo con il relatore e il governo abbiamo deciso il ritiro, abbiamo sentito anche il ministro stamattina e verrà presentato dal governo in sede di legge di bilancio con tutto il tempo di valutarlo”.