La segretaria del Pd Schlein nelle ultime settimane è stata costretta a clamorosi dietrofront su alcune strategiche iniziative comunicative. Il commento di Paolo Mieli
Doveva essere candidata in tutte le circoscrizioni. Niente da fare. Doveva esserci il suo nome sul simbolo del partito da presentare alle elezioni. Niente da fare. Doveva esserci il tanto atteso duello tv con la premier Meloni, e anche per questo non c’è stato niente da fare. Saltato, come tutto il resto.
La strategia politica e comunicativa di Elly Schlein in questa campagna elettorale per le Europee ha registrato più di una battuta d’arresto. La segretaria del Pd è stata costretta a diverse retromarce a causa sia delle solite dinamiche interne al Partito democratico e sia anche di varie pressioni esterne.
IL NO DEL PD AL NOME SCHLEIN NEL SIMBOLO
Il 21 aprile, nel corso di una diretta Instagram, Schlein spiegò che era stato proposto di inserire il suo nome nel logo elettorale. Proposta che aveva aperto una discussione in Direzione e anche fuori. “Ringrazio chi ha fatto quella proposta – affermò – ma il contributo migliore che posso dare a questa squadra, lo posso dare correndo assieme alla lista. Questa proposta mi è sembrata più divisiva che rafforzativa e non ne abbiamo bisogno”. Questa la risposta tranchant della segretaria dem.
STOP DEL PD ANCHE ALLA CANDIDATURA DI SCHLEIN IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI
Contestualmente è arrivato lo stop alla candidatura in tutte le cinque circoscrizioni elettorali. “Voglio dare una mano anche io a questa squadra, sono anche io candidata per portare il Pd più in alto possibile. Io ho la speranza di poter dare una mano a eleggere il più possibile di queste persone. Siamo a una sfida cruciale, lo si dice sempre ma questa volta siamo davvero a un bivio”, le parole della leader dem. “Mi prendo questa responsabilità, anche se resterò in Italia per contrastare ogni giorno le politiche sbagliate del governo Meloni”. Candidatura che venne fortemente osteggiata anche dal padre nobile del Pd, Romano Prodi. Alla fine Schlein si è candidata come capolista nella circoscrizione Centro e Isole.
IL NIET DEI PARTITI AL DUELLO TV CON GIORGIA MEONI
Arriviamo all’ultima battuta d’arresto. La cancellazione del duello televisivo con Giorgia Meloni nel salotto di Bruno Vespa, al quale si sono opposte numerose forze politiche, da Forza Italia al M5S, da Azione ai Verdi.
.@paolomieli: "Nei confronti di #Schlein si è mosso: prima no al nome nel simbolo, poi no alla candidatura in tutte le circoscrizioni, ora no al dibattito. Lei giovane e ingenua e bizzarra non si accorge che c'è qualcosa in atto contro di lei fortissima, non corre alla pari"
— 24 Mattino (@24Mattino) May 17, 2024
“Sarebbe stata un’occasione di chiarezza utile ai cittadini – ha commentato Schlein -, un’occasione di confronto. Purtroppo non è andata così. C’è chi ha preferito rinunciare a un confronto in prima serata pur di impedire alle due donne dei primi partiti del paese di confrontarsi tra di loro”.