Si fa sempre più serrata la competizione politica tra Lega e Forza Italia alle Europee, tra accordi e candidati potenziali o presunti
Quattro mesi alle elezioni Europee. Sale l’attesa e – come da tutti pronosticato – si fa più serrata anche la competizione tra le forze politiche, sia tra le famiglie europee che all’interno degli stessi partiti di maggioranza.
Si susseguono i sondaggi e a catturare l’attenzione dei media è in particolare il derby targato centrodestra tra Lega e Forza Italia. Matteo Salvini si sta rivelando una ficcante spina nel fianco della premier Meloni con la sua strategia da bastian contrario, da quotidiana voce fuori dal coro. Il punto è che al momento non sembra sortire i risultati sperati sul piano del consenso, mentre Forza Italia continua a mostrarsi come forza responsabile, moderata e rassicurante continuando, tra l’altro, la sua campagna acquisti tra gli amministratori locali, in particolare in casa Lega. Con la conseguenza che – secondo gli addetti ai lavori – Forza Italia potrebbe anche superare il Carroccio alle urne. Per Salvini significherebbe il de profundis.
Quelli che si preannuncia è uno scontro senza esclusione di colpi destinato ad acuirsi. Ed è per questo che i partiti stanno ulteriormente affinando le proprie strategie, che significa: estendere il proprio raggio d’azione al centro e mettere in campo dei ‘panzer’, veri catalizzatori di voti di opinione e di preferenze.
LA LEGA DOPO LOMBARDO IN SICILIA FIRMA L’INTESA CON L’UDC DI CESA
Partiamo dalla Lega. In Sicilia Salvini ha formalizzato direttamente nelle scorse settimane un accordo con il Mpa dell’ex governatore Raffaele Lombardo, che continua a mantenere nell’Isola un discreto pacchetto di voti. Una decisione che ha creato più di un malumore tra gli esponenti siciliani del Carroccio, in particolare con il ras delle preferenze Luca Sammartino, attuale vicepresidente della Regione, che non vede di buon occhio questo accordo, considerato che con Lombardo condividono per buona parte lo stesso bacino di elettori (Sicilia orientale).
La Lega nelle scorse ore ha concluso un’altra suggestiva intesa in vista delle Europee, con l’Udc di Lorenzo Cesa (che in Ue è ancorato al Ppe). “Sto collaborando con Matteo Salvini, l’obiettivo è costruire un percorso politico non solo per le Europee ma anche oltre” ha detto il segretario centrista. Una mossa che punta proprio a pescare nel serbatoio moderato e cattolico, area politica verso cui Forza Italia vuole porsi come unico garante.
I CANDIDATI DI PUNTA DELLA LEGA: DA VANNACCI ALL’ULTIMO ACQUISTO PATRICIELLO
Non solo. Proprio sabato è stata formalizzata l’adesione al partito dell’europarlamentare Aldo Patriciello – più di 80mila preferenze nel 2019 con Forza Italia che, quindi, sarà con molta probabilità candidato con la Lega al Sud.
Il piatto forte rimane il generale Vannacci con cui – scriveva nei giorni scorsi il Messaggero – “«l’interlocuzione è in fase avanzata», aggiorna i suoi Salvini. Che ai più stretti nel partito ha confidato il piano: candidare il generale del “Mondo al contrario” non in una o due, ma in tutte e cinque le circoscrizioni elettorali. Una parata del Parà dalle isole al Nord Est (dove «è pieno di caserme», spiegano i leghisti) per fare incetta di voti anche nel bacino del centrodestra. Sicché, con Salvini e Tajani già sfilatisi dalla corsa, con la premier in campo potrebbe prendere vita lo strano derby Meloni-Vannacci”.
FORZA ITALIA DEVE STARE ATTENTO ALLA CONCORRENZA AL CENTRO
Di contro Forza Italia dopo il ritorno di Letizia Moratti si è ben posizionata come punto di riferimento dei moderati, di una fetta dell’imprenditoria del Nord, senza trascurare i notabili e i campioni delle tessere al Sud. Deve però stare attento a non lasciare troppo sguarnito, area in cui si è visto che la concorrenza è spietata. E’ qui che si vuole posizionare ad esempio Renzi (non a caso aveva ribattezzato inizialmente il suo progetto per le Europee ‘Il Centro’). In Sicilia è forte la competizione con la Dc di Totò Cuffaro che, nonostante i vari ammiccamenti, dovrebbe avere le porte sbarrate per un apparentamento con Forza Italia. Infine c’è anche il ‘fuoco amico’, rappresentato in questo caso da Noi Moderati.
NOI MODERATI DI LUPI POTREBBE CORRERE DA SOLO E CANDIDARE SGARBI
Da quanto emerso negli ultimi giorni sembra infatti che il partito di Maurizio Lupi vuole correre da solo e presentare una propria lista alle elezioni del prossimo giugno. L’intesa con Forza Italia al momento non è destinata a concretizzarsi, Tajani non sembrerebbe predisposto a cedere più di tanto ai centristi. Così Noi Moderati, pescando dal civismo, potrebbe presentarsi il proprio simbolo. E uno dei volti noti da candidare potrebbe essere proprio quel Vittorio Sgarbi appena dimessosi da sottosegretario alla Cultura. Per Forza Italia si tratterebbe di un colpo basso. Perché potenzialmente sarebbero voti sottratti al proprio bacino di consenso. Per questo ancora non è detta l’ultima parola. L’obiettivo finale è raggiungere la doppia cifra e, perché no, superare la Lega. Da qui derivano poi tutte le altre scelte di strategia e di candidature. In Italia e in Europa.