L’Italia ha deciso di sospendere Schengen sulla rotta balcanica dopo l’aggravarsi della situazione in Medio oriente
Il Governo italiano ha deciso di reintrodurre i controlli delle frontiere interne terrestri con la Slovenia, in base all’articolo 28 del Codice delle frontiere Schengen (Regolamento Ue 2016/339).
PERCHE’ L’ITALIA HA SOSPESO SCHENGEN CON LA SLOVENIA
I motivi li ha spiegati la stessa premier Giorgia Meloni: “Con il Ministro Piantedosi abbiamo comunicato in sede europea la decisione del Governo italiano di ripristinare i controlli alla frontiera tra Italia e Slovenia. La sospensione del Trattato di Schengen sulla libera circolazione in Europa si è resa necessaria per l’aggravarsi della situazione in Medio Oriente, l’aumento dei flussi migratori lungo la rotta balcanica e soprattutto per questioni di sicurezza nazionale, e me ne assumo la piena responsabilità”.
Il ministro degli Esteri Tajani ha puntualizzato che è stato “chiuso soltanto Schengen al confine con la Slovenia per evitare che attraverso la rotta balcanica arrivino terroristi che possano colpire nel nostro Paese o in Europa”, rassicurando: “non abbiamo rischi di attentati, non c’è nessun segnale in questa direzione però non possiamo abbassare la guardia, anzi la alziamo proprio per la prevenzione” e “per proteggere i siti, in particolare quelli frequentati da cittadini di religione ebraica, per impedire che ci siano azioni violente”.
Oggi il Corriere della Sera scrive che dietro la stretta sui controlli ci sarebbe ‘l’allerta degli 007’ italiani sul “rischio di infiltrazioni (terroristiche, ndr) dai Balcani”.
PER QUANTO TEMPO L’ITALIA SOSPENDERA’ SCHENGEN
Sempre per il ministro Tajani la sospensione di Schengen “ha tempi limitati”. La prima sospensione di Schengen con procedura d’urgenza, analoga a quella fatta dall’Italia, non può superare i 10 giorni, mentre le eventuali successive proroghe possono arrivare anche a periodi di 20 giorni ciascuna, fino ad un massimo complessivo di 2 mesi). Il Corriere della Sera oggi scrive che “verrà comunque garantita la proporzionalità della misura in modo da causare il minore impatto possibile sulla circolazione transfrontaliera e sul traffico delle merci”.
QUANTI SONO GLI ARRIVI IRREGOLARI DALLA SLOVENIA?
“Dall’inizio dell’anno attraverso il Friuli Venezia-Giulia – annota il Corriere della Sera – sono entrate irregolarmente in Italia 16 mila persone (80 “passeur” arrestati) e Trieste è ormai diventata il capolinea della cosiddetta ‘rotta balcanica’. Ogni giorno – si legge – da poche decine fino a un centinaio di migranti (siriani, curdi, ma anche afgani, pakistani, tunisini) attraversano la frontiera. Migliaia di persone fuggono da guerre e miseria, tra cui però potrebbero confondersi i foreign fighters delle reti jihadista attive da anni nei Paesi dell’ex Jugoslavia e già coinvolti in passato negli attentati che hanno scosso l’Europa”.
QUALI ALTRI PAESI EUROPEI HANNO SOSPESO SCHENGEN?
In questi giorni, in seguito al riattivarsi della minaccia terroristica per la crisi in Medio Oriente, 9 Paesi europei hanno notificato alla Commissione il temporaneo ripristino dei controlli alle frontiere con la sospensione della libera circolazione prevista da Schengen. Oltre all’Italia con i confini sloveni, ci sono Austria, Germania, Norvegia, Repubblica Ceca, Polonia, Slovacchia, Svezia e Francia, che hanno riattivato i controlli su alcune loro frontiere.
CHE COS’E’ SCHENGEN?
Lo spazio Schengen è stato avviato nel 1985 come progetto intergovernativo tra cinque paesi dell’UE – Francia, Germania, Belgio, Paesi Bassi e Lussemburgo – e si è gradualmente ampliato fino a diventare la più vasta zona di libera circolazione al mondo.
Schengen è il nome di un piccolo villaggio del Lussemburgo, alla frontiera con la Germania e la Francia, dove l’accordo di Schengen e la convenzione di Schengen sono stati firmati rispettivamente nel 1985 e nel 1990.
Far parte di uno spazio senza controlli alle frontiere interne significa che i paesi:
- non effettuano controlli alle loro frontiere interne, salvo in caso di minacce specifiche
- effettuano controlli armonizzati alle loro frontiere esterne, sulla base di criteri chiaramente definiti
- L’insieme di norme che disciplina lo spazio Schengen è denominato codice frontiere Schengen.
QUALI PAESI FANNO PARTE DI SCHENGEN?
Oggi lo spazio Schengen conta oltre 4 milioni di chilometri quadrati e una popolazione di quasi 420 milioni di persone e comprende 27 paesi:
- 23 dei 27 Stati membri dell’UE
- tutti i membri dell’Associazione europea di libero scambio (Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera)
Il 1º gennaio 2023 la Croazia è diventata il 27º paese ad aderire allo spazio Schengen. I controlli alle frontiere interne di Bulgaria, Cipro e Romania non sono ancora stati soppressi e l’Irlanda non fa parte dello spazio Schengen.