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Cosa ha detto Salvini al seminario di Confcooperative sull’Africa

“Maggioranza delle coop e ong è onesta l’interesse di tutti è isolare quel poco che non va”. Ecco cosa ha detto Matteo Salvini, ospite del seminario sull’Africa organizzato da Confcooperative

Lodare la cooperazione onesta e che lavora “in modo straordinario” e, al contrario, isolare coop e ong che macchiano questo mondo. Matteo Salvini, ospite del seminario organizzato da Confcooperative “Seminiamo il futuro dell’Africa: il ruolo della cooperazione”, non ha dubbi sull’importanza di marcare un confine netto per non “sporcare” la reputazione di chi ben opera.

SALVINI: MAGGIORANZA COOP E ONG È ONESTA, ISOLARE QUEL POCO CHE NON VA

“Conosco tantissime cooperative che fanno un lavoro straordinario e da ministro sono impegnato ad individuare quelle poche che non hanno nulla a che fare con la stragrande maggioranza che sono oneste, e che invece inquinano il bello del mondo cooperativo” ha detto il vicepresidente del Consiglio evidenziando come sia “interesse di tutti isolare quel poco che non va”.

Lo stesso discorso, ha aggiunto il responsabile del Viminale, “vale per le ong: ci sono alcune mosse non solo da spirito caritatevole, ma ce ne sono tantissime che fanno un grandissimo lavoro e davanti alle quali mi tolgo il cappello”.

SALVINI: SOLUZIONE FLUSSI? NON È LA GUARDIANIA DEI MARI

Salvini è intervenuto anche in merito ai flussi migratori. “La soluzione non è la guardiania dei mari” ha assicurato sottolineando come invece occorra “puntare al sostegno, rispettando lo sviluppo” nei Paesi di provenienza di chi tenta fortuna altrove. “Sono stato in Ghana – ha detto ancora il leader leghista – che è una tra le realtà più stabili, dove stiamo sviluppando un progetto di sviluppo e formazione, che prevede lo sbocco lavorativo. Con una quota di sei euro al giorno diamo vitto, alloggio, scuola e lavoro per evitare le partenze”. Poi il paragone con il Cara di Mineo, in Sicilia, dove il costo “in una settimana è di 273 mila euro per non fare nulla”.

CONFCOOPERATIVE: CARA NON SONO IL NOSTRO MODELLO

A Salvini ha fatto eco il padrone di casa, il presidente di Confcooperative Maurizio Gardini. “La cooperazione di Confcooperative – ha spiegato – si è messa a disposizione nella delicata e difficile fase dell’accoglienza. Abbiamo sempre ribadito che i Cara non erano il nostro modello di accoglienza e che volevamo proporre un modello diffuso che guardasse all’accoglienza, al transito e al possibile inserimento. Ma questo non è oggetto della riflessione di oggi, pur ribadendo che la cooperazione sana è a disposizione per proporre un modello che dia risposte alle criticità del momento”.

IL PROGETTO “DOLCETTO”

Uscendo dall’incontro Salvini si è pure fatto fotografare con due ananas, simbolo del progetto “Dolcetto” di cooperazione allo sviluppo per il Togo realizzato grazie a un finanziamento del mondo del credito cooperativo di 2 milioni di euro. In pratica, grazie all’aiuto di Coopermondo, la ong costituita da Confocooperative e Federcasse, i coltivatori togolesi di ananas biologici di varietà pan di zucchero, chiamato “Dolcetto”, si sono organizzati in una cooperativa che riunisce mille persone, di cui un terzo donne. “Si può giocare la sfida della lotta alla povertà a casa loro implementando lavoro e reddito e acquisendo una dignità piena che può essere contagiosa” ha evidenziato Gardini che ha continuato: “Quello che è più interessante è che se questi africani togolesi avessero affrontato l’impervio ‘viaggio della speranza’ e fossero arrivati tra mille difficoltà nei nostri porti, e fossero entrati nel circuito dell’accoglienza, in meno di dieci giorni lo Stato avrebbe speso di più di quel che è stato necessario per aiutarli a casa loro”.

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