Interlocuzioni in corso tra Quirinale e Palazzo Chigi sui vari decreti allo studio del Governo prima delle Europee
“Sorveglianza”, “vigilanza”, “blitz”. Sono solo alcuni degli aggettivi utilizzati dai giornali – per primo Repubblica sabato – nei vari retroscena sulle ‘interlocuzioni’ e i ‘contatti’ in corso tra gli uffici del Quirinale e Palazzo Chigi in merito ai provvedimenti allo studio del governo con l’intenzione di approvarli prima delle elezioni Europee.
ECCO I DECRETI…
La prossima settimana il Consiglio dei ministri avrebbe in programma di varare almeno 5 decreti legge, variamente caldeggiati dalle forze di maggioranza, ma non per questo rispettosi dei criteri costituzionali di necessità e urgenza.
La premier Meloni ha promesso da tempo un intervento per ridurre i tempi delle liste di attesa nella Sanità certamente urgente, salvo i problemi di copertura e confronto con le Regioni. Tema fortemente sentito dal ministro della Salute, Orazio Schillaci, e che non accenna a diminuire nonostante vari interventi già attuati in questi mesi con la previsione di ulteriori risorse alle Regioni (tra le quali persiste una notevole diseguaglianza territoriale) e incentivi ai medici per gli straordinari finalizzati a ridurre la mole di esami prenotati nelle strutture pubbliche.
Anche il progetto “salva casa” del ministro per le Infrastrutture Matteo Salvini per sanare difformità formali potrebbe trovare qualche ragione di necessità e urgenza. “Un caso piuttosto complesso – lo definisce Breda sul Corriere della Sera -, definito già da qualcuno un minicondono” che “sta trovando la contrarietà di Forza Italia mentre la Lega mira a introdurvi anche una clausola ‘salva-Milano’, studiata per rendere possibili certi lavori nei grattacieli della capitale lombarda dopo uno stop piovuto dalla Procura su vari progetti”.
…AL CENTRO DELLE INTERLOCUZIONI QUIRINALE-PALAZZO CHIGI
Più difficile, invece – scrive il Quotidiano nazionale – che ‘necessità e urgenza’ si riscontrino nell’intervento voluto dal ministro per lo Sport, Andrea Abodi, per istituire l’Agenzia per lo sport professionistico, in soldoni un ente terzo (?) per controllare i bilanci delle società di calcio e basket, che suscita diverse perplessità degli enti di governo dello Sport, come Figc e Coni. Tanto più se venisse accorpato al decreto perorato dal ministero dell’Istruzione Giuseppe Valditara relativo, tra l’altro, ai corsi di potenziamento per studenti stranieri.
E anche il provvedimento ‘salva infrazioni europee’ del ministro Fitto sembra complicato da varare, vista la necessità di risolvere prima il controverso problema delle concessioni demaniali marittime su cui l’Italia è in costante contenzioso con l’Europa.
Per non dire del fronte della giustizia dove, oltre a un decreto sui giudici di pace, è in cantiere il disegno di legge costituzionale per la separazione delle carriere dei magistrati fortemente voluto da Forza Italia.
LE PROSSIME RIUNIONI DEL CDM A PALAZZO CHIGI
Il Consiglio dei ministri si riunirà il 22 maggio, seduta che dovrebbe vedere all’ordine del giorno almeno quattro decreti legge “se le interlocuzioni in corso con il Mef e il Colle dovessero andare a buon fine” annota il Messaggero. Il quotidiano romano puntualizza inoltre che nel Cdm del successivo 29 maggio “dovrebbe poi approdare sul tavolo la riforma epocale della giustizia, un decreto legge di delegazione europea, un altro per aprire le miniere e recuperare vecchi giacimenti ormai abbandonati di materie prime che oggi sono considerate di fondamentale importanza nell’Ue (dal nichel al cobalto) e non si escludono ulteriori sorprese”.
MATTARELLA DA INTERLOCUTORE (CORRIERE DELLA SERA) A CAPO DELL’OPPOSIZIONE (LA VERITA’)
“Fermo restando che il presidente non sta alzando barricate contro il governo – precisa il veterano quirinalista del Corriere Marzio Breda – e non intende bloccarne a priori l’azione, dev’essere comunque chiaro che non è un notaio distratto e pronto a firmare tutto. Dunque non lascerà passare forzature inaccettabili”. Di tutt’altro avviso il direttore Maurizio Belpietro de La Verità, che definisce quella di Mattarella “un’entrata a gamba tesa sulle urne”, “un blitz per il voto” che conferma come il capo dello Stato, secondo Belpietro stia “diventando il vero capo dell’opposizione”.