Dalla ridefinizione della colpa grave ai limiti alla responsabilità, la legge sulla magistratura contabile deve adesso essere approvata al Senato
Primo via libera alla riforma della Corte dei Conti. La Camera dei deputati ha approvato la proposta di legge che introduce modifiche al funzionamento della magistratura contabile e alla disciplina della responsabilità amministrativa dei dipendenti pubblici. Il provvedimento, composto da sei articoli, passa ora all’esame del Senato. Ecco i principali contenuti.
RIDEFINIZIONE DELLA COLPA GRAVE E LIMITI ALLA RESPONSABILITA’
Uno degli aspetti più significativi del testo riguarda la definizione di colpa grave, che viene configurata come “violazione manifesta delle norme di diritto applicabili”, “travisamento del fatto” o “affermazione/negazione di fatti in contrasto con gli atti del procedimento”. Viene introdotto il principio secondo cui non è colpa grave se il comportamento è stato determinato dal rispetto di orientamenti giurisprudenziali prevalenti o da pareri delle autorità competenti.
Inoltre, la responsabilità è esclusa quando il danno deriva da atti vistati e registrati in sede di controllo preventivo di legittimità, inclusi gli atti allegati e richiamati. La responsabilità per colpa grave è esclusa anche in caso di mediazioni, conciliazioni e transazioni fiscali: in questi casi, si risponde solo in caso di dolo.
RUOLO DEL GIUDICE CONTABILE E RIDUZIONE DEL DANNO
Il giudice contabile conserva il potere di ridurre l’ammontare del danno risarcibile, tenendo conto anche del concorso dell’amministrazione danneggiata. In caso di delibere collegiali, la responsabilità si limita a chi ha votato a favore.
Un altro aspetto innovativo è l’introduzione di limiti quantitativi: il danno a carico del responsabile non può superare il 30% del pregiudizio accertato e, in ogni caso, non può eccedere il doppio della retribuzione percepita nell’anno di riferimento o il doppio dell’indennità percepita per l’incarico.
ESCLUSIONE DI RESPONSABILITA’ PER ORGANI POLITICI
La responsabilità non si estende ai titolari di organi politici che, in buona fede, abbiano approvato o autorizzato atti di competenza tecnica o amministrativa. La buona fede si presume, salvo prova contraria, quando gli atti siano stati proposti o sottoscritti da funzionari tecnici, in assenza di pareri contrari.
Viene inoltre introdotta la possibilità per il giudice contabile, nei casi più gravi, di sospendere i dirigenti condannati dalla gestione di risorse pubbliche per un periodo tra sei mesi e tre anni.
PRESCRIZIONE DEL DANNO E OBBLIGO ASSICURATIVO
Il diritto al risarcimento si prescrive in cinque anni dalla data in cui si è verificato il danno, salvo occultamento doloso, nel qual caso si conta dalla scoperta. Inoltre, chi assume incarichi connessi alla gestione di risorse pubbliche dovrà stipulare un’assicurazione per coprire eventuali danni patrimoniali causati per colpa grave. L’impresa assicurativa diventa parte necessaria nei procedimenti risarcitori.
NUOVE REGOLE SUL CONTROLLO PREVENTIVO
Cambia anche la disciplina sul controllo preventivo di legittimità. Tutti gli appalti “sopra soglia” (oltre 143 mila euro) saranno soggetti a controllo, riducendo la soglia attuale di oltre 500 mila euro. Per i contratti connessi al Pnrr e al Piano complementare, il controllo si estende anche agli atti provvisori di aggiudicazione.
Le Regioni, Province autonome e altri enti potranno estendere il controllo anche a provvedimenti non soggetti formalmente ad aggiudicazione, con procedure e tempistiche precise: i provvedimenti si considerano efficaci se non sospesi entro 30 giorni dalla ricezione, anche in caso di richiesta di chiarimenti.
NUOVE FUNZIONI CONSULTIVE E DELEGA AL GOVERNO
Alla Corte dei conti viene attribuita anche una nuova competenza consultiva, su richiesta di amministrazioni centrali o territoriali, su questioni giuridiche collegate al Pnrr e di valore superiore al milione di euro. I pareri dovranno essere espressi entro 30 giorni e, in caso di mancata risposta, si intenderanno favorevoli alla tesi dell’amministrazione richiedente.
Infine, la legge delega il Governo ad adottare entro 12 mesi uno o più decreti legislativi per riorganizzare le funzioni della Corte. Tra i criteri indicati: potenziamento delle funzioni delle sezioni centrali e regionali, rafforzamento dell’efficacia delle pronunce delle sezioni riunite, rotazione temporale dei magistrati, prove psicoattitudinali per l’accesso in magistratura contabile e nuove norme per l’azione disciplinare.