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Consulta

Consulta: i nomi dei quattro giuristi che hanno messo d’accordo il Parlamento

Si va verso la fumata bianca per i quattro giudici della Consulta. Intesa dopo un vertice a Palazzo Chigi sui nomi di Francesco Saverio Marini, Roberto Cassinelli, Massimo Luciani, Alessandra Sandulli

Il Parlamento ha trovato, in via ufficiosa, l’accordo sui quattro nomi dei giudici della Consulta. I futuri togati saranno: Francesco Saverio Marini, Roberto Cassinelli, Massimo Luciani, Alessandra Sandulli. La fumata bianca ufficiale arriverà dal voto parlamentare, i lavori in seduta comune sono iniziati alle 9.30 di questa mattina.

L’intesa è stata raggiunta ieri, mercoledì 12 febbraio, grazie all’intervento diretto della Premier Meloni nel corso di un vertice a Palazzo Chigi.

CONSULTA: SI VA VERSO LA FUMATA BIANCA

L’elezione dei quattro giudici arriverà al quattordicesimo scrutinio per il componente della Consulta chiamato a sostituire Silvana Sciarra, cessata dal mandato l’11 novembre del 2023, e del quinto per coloro che dovranno succedere ad Augusto Barbera, Franco Modugno e Giulio Prosperetti, arrivati a scadenza il 21 dicembre scorso

I QUATTRO FUTURI GIUDICI DELLA CONSULTA: MARINI, CASSINELLI, LUCIANI E SANDULLI

Un poker di giuristi, esperti e accademici che mette d’accordo tutti i gruppi parlamentari.

Fratelli d’Italia, il primo partito della coalizione di maggioranza, esprime Saverio Marini, il consigliere giuridico di Meloni a Palazzo Chigi.

Arriva dalle file azzurre di Forza Italia Roberto Cassinelli, avvocato 69enne genovese, e già deputato e senatore azzurro con Silvio Berlusconi.

Il Partito democratico, invece, porterà nella Consulta il prof. Massimo Luciani, ordinario di Istituzioni di diritto pubblico presso ‘La Sapienza’.

Il volto tecnico è quello della prof.ssa Maria Alessandra Sandulli, ordinaria di diritto amministrativo all’Università di Roma Tre.

CONSULTA: L’ELEZIONE CON I 3/5 DEI VOTI PARLAMENTARI  

Per eleggere i giudici della consulta sono necessari i voti dei tre quinti dell’Aula parlamentare, quindi 363 voti. Inoltre, ogni gruppo potrà scegliere un ordine diverso per indicare i nomi prescelti lasciando così una traccia sulla scheda. I parlamentari del Partito democratico, infatti, hanno avuto indicazione di iniziare dal loro candidato Luciani.

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