Gli avvertimenti di Anci e Regioni in audizione in commissione in Parlamento in vista dei prossimi passi del Governo sulla finanza pubblica
L’ipotesi di nuovi tagli alla spesa pubblica in vista dei prossimi interventi del governo, con riferimento al Piano strutturale di Bilancio e alla manovra economica, preoccupa profondamente gli enti locali. Le audizioni in Commissione Bilancio di Camera e Senato hanno fatto emergere timori e richieste chiare da parte di Anci e Regioni per evitare di compromettere la qualità dei servizi essenziali forniti ai cittadini. Un cliché che si ripete ogni anno.
COMUNI IN DIFFICOLTA’: “TAGLI INSOSTENIBILI PER MOLTI ENTI”
Alessandro Canelli, delegato Anci per la finanza locale e sindaco di Novara, ha evidenziato come i Comuni abbiano già compiuto sforzi straordinari per il risanamento dei conti pubblici, riducendo la propria spesa e il livello di indebitamento. “Nell’ultimo decennio, la spesa dei Comuni sul totale della spesa pubblica in Italia è passata dall’8,2% del 2011 al 6,5% attuale, e l’indebitamento dal 3% all’1,5%,” ha spiegato Canelli.
Nonostante questo, le dinamiche inflazionistiche e l’aumento dei costi per forniture e personale hanno messo a dura prova le amministrazioni locali. “Abbiamo dovuto far fronte ad aumenti nei contratti collettivi nazionali del lavoro e a una crescente spesa sociale, soprattutto per gestire i minori e l’assistenza scolastica per persone con disabilità,” ha continuato Canelli, ricordando come i Comuni abbiano visto lievitare i costi senza un adeguato aumento delle risorse a disposizione.
L’ipotesi di ulteriori tagli preoccupa particolarmente gli enti in maggiore difficoltà. “Ulteriori ipotesi di tagli diventerebbero estremamente gravosi, soprattutto per gli enti già in crisi,” ha ammonito Canelli, sottolineando che una riduzione delle risorse metterebbe a rischio la capacità dei Comuni di garantire i servizi essenziali alla cittadinanza. “In questi anni, ce la siamo cavata da soli, ma ulteriori contributi per il risanamento della finanza pubblica sarebbero insostenibili.”
I RISULTATI GIA’ OTTENUTI DAI COMUNI.. SECONDO ANCI
Canelli ha anche voluto ribadire come i Comuni abbiano già fatto la propria parte. “Nell’ultimo decennio abbiamo dato circa 14 miliardi di euro per il contenimento della spesa pubblica, inclusi 6 miliardi per il Fondo crediti di dubbia esigibilità,” ha sottolineato. Nonostante le difficoltà, i Comuni stanno lavorando attivamente alla realizzazione del Pnrr, sebbene l’attuazione di un piano straordinario come il PNRR comporti ulteriori sfide.
L’Anci, inoltre, si è dichiarata pronta al confronto con il governo in vista della nuova Legge di Bilancio. “Siamo disponibili a condividere regole e strumenti per un governo più efficiente della finanza locale,” ha affermato Canelli, ma ha ribadito che qualsiasi nuovo contributo dovrà essere sostenibile per non aggravare ulteriormente la situazione.
LE REGIONI E L’IMPATTO SUI SERVIZI: “SANITA’ E TPL A RISCHIO”
Anche le Regioni hanno manifestato serie preoccupazioni. Marco Alparone, coordinatore della Commissione Affari Finanziari della Conferenza delle Regioni e vicepresidente della Lombardia, ha sottolineato come il contenimento della spesa sia stato un punto di forza per gli enti territoriali, ma ha avvertito che i nuovi tagli potrebbero colpire duramente settori già sottofinanziati.
“La spesa sanitaria è fondamentale per le Regioni,” ha dichiarato Alparone. “Il rapporto tra spesa e PIL deve essere mantenuto oltre il 6,4%, e chiediamo che questa percentuale cresca, perché solo con un aumento delle risorse nel fondo sanitario nazionale possiamo rispondere ai bisogni dei cittadini.” La mancanza di risorse adeguate rischia di peggiorare la qualità dei servizi sanitari regionali, con un impatto diretto sulla popolazione.
Alparone ha poi sollevato la questione del trasporto pubblico locale (TPL), altro settore in sofferenza. “Il trasporto pubblico ha sempre sofferto di un finanziamento insufficiente, e oggi ha bisogno di risorse importanti perché impatta notevolmente sui bilanci regionali,” ha spiegato. Senza un intervento strutturale, il rischio è che anche i servizi di trasporto possano subire tagli o riduzioni, con gravi ripercussioni per i cittadini.
LA RIDUZIONE DEL DEBITO NON E’ SUFFICIENTE
Entrambi gli enti, Comuni e Regioni, hanno sottolineato come il contenimento della spesa e la riduzione del debito siano stati perseguiti con successo negli ultimi anni. “I Comuni e le Città Metropolitane non contribuiscono al peggioramento della finanza pubblica da oltre 10 anni,” ha affermato Canelli. Anche Alparone ha rivendicato i successi delle Regioni: “Abbiamo ridotto l’indebitamento, ma ora è necessario confrontarsi con le regole di governance europee per evitare di superare i limiti di spesa.”
Tuttavia, entrambi concordano sul fatto che, senza un sostegno concreto da parte del governo, i tagli potrebbero compromettere i risultati raggiunti. “Non possiamo permetterci di peggiorare ulteriormente la qualità dei servizi offerti ai cittadini,” ha ammonito Alparone.
La richiesta è quella di un dialogo aperto per definire nuove regole di bilancio che tengano conto delle esigenze degli enti locali e delle sfide che essi affrontano quotidianamente, garantendo equità e sostenibilità nel lungo termine.