Skip to content

Delmastro

Chi sono i tre giudici che hanno condannato Delmastro

Francesco Rugarli, Emilia Conforti e Lucia Bruni sono i magistrati del collegio dell’Ottava Sezione del Tribunale di Roma che si sono pronunciati su Delmastro per il caso Cospito

“È un dato di fatto che il collegio fosse fortemente connotato dalla presenza di Md. Le sentenze non si commentano, ma quelle politiche si commentano da sole, e questa lo fa”. Questo è il duro attacco di Andrea Delmastro, dalle colonne del Corriere della Sera.

LE ACCUSE DI DELMASTRO: “SENTENZA POLITICA, NEL COLLEGIO GIUDICI DI SINISTRA”

A finire nel mirino del sottosegretario alla Giustizia sono ovviamente i giudici del Tribunale di Roma che lo hanno condannato a otto mesi per rivelazione di segreto d’ufficio, con riferimento alle rivelazioni al collega di partito Giovanni Donzelli del contenuto di rapporti riservati della Penitenziaria sui dialoghi in carcere dell’anarchico Alfredo Cospito.

Ma chi sono i giudici del collegio dell’Ottava Sezione del Tribunale di Roma? Si tratta di tre magistrati con esperienze e percorsi diversi hanno composto. La sezione è specializzata nei reati contro la pubblica amministrazione ed è formata da giudici assegnati in base a criteri rigorosi di predeterminazione.

IL PRESIDENTE FRANCESCO RUGARLI

A guidare il collegio è stato Francesco Rugarli, nato nel 1957, con una lunga carriera nel diritto penale, in particolare in Campania. Ha lavorato per anni al Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, un presidio cruciale nella lotta alla criminalità organizzata, avendo affrontato in prima linea i processi contro il clan dei Casalesi e il loro storico boss Francesco Schiavone, detto “Sandokan”.

Successivamente è stato presidente della II Sezione Penale del Tribunale di Roma, dove si è occupato anche di uno dei filoni del processo “Mondo di Mezzo”, che vide coinvolto l’ex sindaco Gianni Alemanno. Nel 2017 ha condannato per truffa il nipote dell’allora presidente della Tunisia. Più di recente, nel 2024, il suo nome è comparso nell’operazione “Propaggine”, che ha svelato le mire della ’ndrangheta su prestigiosi locali commerciali della Capitale. Considerato vicino a Magistratura Democratica, non risultano particolari attività all’interno dell’associazione.

EMILIA CONFORTI, LA GIUDICE IMPEGNATA NELL’ANM

A fianco di Rugarli, come giudice a latere, c’è Emilia Conforti, 48 anni (nella foto), toga dal 2009. Conforti è attivamente impegnata nella vita associativa della magistratura: è iscritta ad Area, la corrente progressista, ed è stata recentemente eletta nel comitato direttivo dell’Associazione nazionale magistrati. In passato ha ricoperto il ruolo di presidente della giunta distrettuale di Roma dell’Anm e si è candidata al Csm nel 2022. Ha lavorato come gip a Vibo Valentia, per poi passare al Tribunale di Roma, dove ha operato nel riesame e nelle misure di prevenzione. È stata anche magistrato formatore.

LUCIA BRUNI, LA PIU’ GIOVANE DEL COLLEGIO

Il terzo membro del collegio è Lucia Bruni, classe 1983. Prima di arrivare al Tribunale di Roma, nel giugno 2023, lavorava presso il Tribunale di Arezzo. A differenza di Conforti, non risultano sue attività di rilievo nell’ambito associativo della magistratura. Il suo trasferimento a Roma è avvenuto con una procedura “extraordinem”, ovvero fuori dalle ordinarie assegnazioni.

COME VENGONO FORMATI I COLLEGI GIUDICANTI

Ogni sezione del Tribunale di Roma ha competenza su determinate tipologie di reato e l’Ottava è quella che si occupa dei reati contro la pubblica amministrazione. I collegi giudicanti vengono formati secondo criteri rigorosi e automatismi previsti dalle tabelle di organizzazione degli uffici giudiziari, aggiornate ogni quattro anni sotto la vigilanza del Consiglio Superiore della Magistratura. L’assegnazione dei fascicoli segue parametri prestabiliti in base alle competenze e alle date di attività. Anche in caso di sostituzioni dovute a motivi di salute o maternità, il subentro di un nuovo giudice avviene automaticamente secondo le regole stabilite.

CHI E’ PAOLO IELO, IL PM CHE HA CHIESTO L’ASSOLUZIONE DI DELMASTRO

Come fa notare poi il Fatto quotidiano, “Delmastro omette di precisare che alla “magistratura di sinistra” sarebbe ascrivibile anche Paolo Ielo, il pm che ha chiesto prima la sua archiviazione e poi l’assoluzione, a lungo membro di Md. Per lui, però, il politico ha solo complimenti: “Coraggiosa è stata la Procura. Mi ha colpito il pm quando ha detto che non si spostava di un millimetro e ci metteva la faccia”, ha detto”.

Leggi anche: Perché l’accusa aveva chiesto l’assoluzione per Delmastro

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER
Torna su