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legge olimpica

Chi è Vincenzo Novari che guiderà i Giochi di Cortina

Alla fine, dopo le polemiche per le presunte ingerenze del presidente del Coni, Giovanni Malagò, l’ha spuntata l’ex ad di 3 Italia Novari

È Vincenzo Novari l’amministratore delegato del Comitato dei Giochi invernali 2026. L’annuncio della designazione — all’unanimità — è arrivato dal ministro delle Politiche giovanili e dello Sport, Vincenzo Spadafora, al termine della riunione che si è svolta a Roma. Presenti anche i rappresentanti delle istituzioni interessate, i governatori di Lombardia e Veneto, Attilio Fontana e Luca Zaia, e i sindaci di Milano e Cortina, Beppe Sala e Gianpietro Ghedina. Non mancava neppure Giovanni Malagò, numero uno del Coni, che proprio sulla scelta del ceo avrebbe causato le ire di Spadafora.

CHI È VINCENZO NOVARI

Dato per favorito già da tempo, Novari ha battuto la concorrenza dell’ex ad di Sky Italia, Tom Mockridge, e dell’ex ad di Rinascente e Grandi Stazioni, Alberto Bardan. Il manager genovese, 60 anni, ha iniziato la sua carriera come direttore marketing nel gruppo francese L’Oréal, dove è rimasto fino al 1992, ed è poi passato per 3 anni in Danone. Nel 1995 Novari è andato a lavorare in Omnitel Pronto Italia e nel 1999 è diventato amministratore delegato di Omnitel 2000. L’anno successivo ha fondato Andala, che successivamente è diventata 3 Italia, di cui è rimasto alla guida fino al 2016 quando la società si è fusa con Wind. Nello stesso anno Novari ha fondato la startup SoftYou ed è diventato special advisor per CK Hutchinson.

COSA ACCADRÀ ORA

Ora che c’è l’ad si va avanti con i preparativi delle Olimpiadi invernali 2026: dalla prossima settimana — ha annunciato Zaia che ha parlato di “buonissimo risultato” — si riunirà un tavolo tecnico per “definire la priorità delle opere da realizzare”. Il governatore del Veneto ha ricordato anche la riunione avuta sempre in giornata con il ministro delle Infrastrutture, Paola De Micheli, mentre Malagò ha riferito che entro fine novembre verrà istituito il comitato “rispettando i termini previsti dal Cio”. Per Sala, invece, occorre “comunicare rapidamente al Cio che la legge olimpica seguirà quello che è scritto nel dossier di candidatura”, ossia che i trasferimenti dal Comitato olimpico internazionale non verranno tassati, “e comunicare formalmente il nome dell’amministratore delegato”. Poi sarà compito del governo “preparare velocemente il testo”.

COS’È SUCCESSO TRA MALAGÒ E SPADAFORA

Facendo un passo indietro bisogna ricordare che l’intesa su Novari sancisce la fine della “maretta” tra Spadafora e Malagò, reduce peraltro dagli scontri con il sottosegretario Giancarlo Giorgetti durante il governo precedente per la gestione economica del Coni, proprio sulla poltrona di ceo. In pratica il numero uno del Coni avrebbe proposto insistentemente e in modo poco chiaro secondo il ministro — stando a rumors che sono circolati — il nome di Stefano Domenicali, ex team principal della Ferrari, apprezzato da tutte le parti in causa. Non apprezzato era invece il metodo, giudicato poco trasparente, Da qui una serie di indiscrezioni che hanno portato ambienti del Comitato olimpico nazionale a riferire all’Adnkronos che “Malagò non è interessato al nome del manager per Milano-Cortina. Non c’entra nulla con il nome di Domenicali o con altri nomi tanto che — come espresso pubblicamente — non andrà nemmeno ai colloqui e agli incontri sul punto in questione”. In una successiva nota Spadafora aveva commentato: “Mi sorprende che il Coni riferisca di essere estraneo al processo decisionale”.

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