Skip to content

Intelligenza artificiale

Chi è Padre Benanti, consigliere del Papa sull’IA e ispiratore della Meloni

Dopo le dimissioni di Giuliano Amato, in polemica con le parole di Giorgia Meloni, il sottosegretario Barachini ha nominato Padre Benanti nuovo presidente della commissione AI

Padre Benanti è il nuovo Presidente della Commissione AI per l’informazione. E’ stato nominato oggi dal Sottosegretario all’informazione e all’editoria, Alberto Barachini, dopo il passo indietro di Giuliano Amato, dimessosi dall’incarico a seguito delle dichiarazioni della premier Meloni in conferenza stampa.

Esperto di algoretica, professore della Pontificia Università Gregoriana, padre Benanti è l’unico italiano membro del Comitato sull’intelligenza artificiale dell’Onu. E’ consigliere del Papa sull’IA e sul tema ha ‘ispirato’ Giorgia Meloni.

“In questi mesi di lavoro – ha dichiarato Barachini – ho potuto conoscere la sua competenza e il suo equilibrio. Per questo sono onorato che abbia accettato l’incarico. Torniamo a lavoro dopo le feste natalizie con fiducia e con il desiderio di giungere presto ad una prima relazione da presentare al Premier Meloni e al collega Butti”.

CHI E’ PADRE BENANTI

Francescano del Terzo Ordine Regolare, classe 1973, ecco come padre Benanti si descrive sul proprio blog: “mi occupo di etica, bioetica ed etica delle tecnologie. In particolare i miei studi si focalizzano sulla gestione dell’innovazione: internet e l’impatto del Digital Age, le biotecnologie per il miglioramento umano e la biosicurezza, le neuroscienze e le neurotecnologie. Cerco di mettere a fuoco il significato etico e antropologico della tecnologia per l’Homo sapiens: siamo una specie che da 70.000 anni abita il mondo trasformandolo, la condizione umana è una condizione tecno-umana…

Presso la Pontificia Università Gregoriana ha conseguito nel 2008 la licenza e nel 2012 il dottorato in teologia morale. La dissertazione di dottorato dal titolo “The Cyborg. Corpo e corporeità nell’epoca del postumano” ha vinto il Premio Belarmino – Vedovato.

Dal 2008 è docente presso la Pontificia Università Gregoriana, l’Istituto Teologico di Assisi e il Pontificio Collegio Leoniano ad Anagni. Oltre ai corsi istituzionali di morale sessuale e bioetica si occupa di neuroetica, etica delle tecnologie, intelligenza artificiale e postumano. Ha fatto parte della Task Force Intelligenza Artificiale per coadiuvare l’Agenzia per l’Italia digitale. E’ membro corrispondente della Pontificia accademia per la vita con particolare mandato per il mondo delle intelligenze artificiali.

A fine 2018 è stato selezionato dal Ministero dello sviluppo economico come membro del gruppo di trenta esperti che a livello nazionale hanno il compito di elaborare la strategia nazionale sull’intelligenza artificiale e la strategia nazionale in materia di tecnologie basate su registri condivisi e blockchain. Di recente è stato nominato componente della task force Onu sull’AI.

LE PAROLE DI GIORGIA MELONI CHE HANNO PORTATO ALLE DIMISSIONI DI GIULIANO AMATO

Sulla nomina di Amato lo scorso ottobre c’erano stati già screzi, quando la presidente del Consiglio fece filtrare il proprio disappunto non tanto sulla persona ma sul metodo, considerato che non era stata informata. Un misunderstanding poi rientrato con le scuse del sottosegretario Barachini,

Giovedì in conferenza stampa un nuovo attacco. “Sul tema della commissione” algoritmi “credo si sappia che non è stata una mia iniziativa – ha puntualizzato Meloni – e ho detto tendenzialmente quello che pensavo ma al di là di questo, non ho nulla da dire nello specifico al professor Amato, sono rimasta francamente basita dalle dichiarazioni che riguardano la Corte Costituzionale”.

“Si pone il problema perché entro il 2024 il Parlamento, che oggi ha una maggioranza di centrodestra, deve nominare 4 giudici della Corte Costituzionale, quindi” ci sarebbe “il rischio di una deriva autoritaria”.  “Questa idea per cui quando vince la sinistra deve poter esercitare tutte le prerogative e quando vince la destra no, temo necessiti di alcune modifiche costituzionali”, credo sia “una deriva autoritaria pensare che chi vince le elezioni non abbia le stesse prerogative della sinistra”, ha aggiunto.

L’ALGOERTICA DI PADRE BENANTI…

“Per guidare l’innovazione verso un autentico sviluppo umano che non danneggi le persone e non crei forti disequilibri globali, è importante affiancare l’etica alla tecnologia. Rendere questo valore morale qualcosa di comprensibile da una macchina, comporta la creazione di un linguaggio universale che ponga al centro l’uomo: un algor-etica che ricordi costantemente che la macchina è al servizio dell’uomo e non viceversa”, queste le parole di padre Benanti al TEDxRoma del 2018.

..CHE HA ISPIRATO GIORGIA MELONI

La premier Meloni più volte in questi mesi ha sottolineato le potenzialità ma soprattutto sui rischi dell’intelligenza artitificiale. Le applicazioni dell’IA rappresentano “una grande opportunità in molti campi, ma non possiamo fingere di non comprendere anche gli enormi rischi che portano con sé“, ha affermato a settembre all’assemblea generale dell’Onu.

In quell’occasione la premier si soffermò sul tema dei possibili squilibri sociali ed economici che potrebbero essere determinati da un uso scorretto della tecnologia. “Sempre più persone non saranno necessarie, in un mondo sempre più dominato dall’ineguaglianza, dalla concentrazione di potere e di ricchezza nelle mani di pochi. Non è il mondo che vogliamo. E dunque non possiamo commettere l’errore di considerare questo dominio una ‘zona franca’ senza regole. Servono meccanismi di governance globale”, concluse, “capaci di assicurare che queste tecnologie rispettino barriere etiche, che l’evoluzione della tecnologia rimanga al servizio dell’uomo e non viceversa. Serve dare applicazione pratica al concetto di ‘algoretica‘, ovvero dare un’etica agli algoritmi“.

Leggi anche: “Affaristi e lobbisti”, perché le parole della premier fanno discutere gli addetti ai lavori

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER
Torna su