Anna Luce D’Amico è la prima candidata sindaco creata con l’ausilio dell’intelligenza artificiale. Correrà per le amministrative di Taranto del 25 e 26 maggio. Ecco il suo profilo e una panoramica su chi sono gli altri candidati per la guida della città dei due mari
Tra il serio e il faceto, arriva una candidatura inaspettata per il Comune di Taranto, in cerca di una nuova guida dopo la caduta della giunta Melucci bis.
La sua candidatura per le amministrative del 25 e 26 maggio è il frutto di un’iniziativa di due professionisti della comunicazione legati alla città pugliese: Pierluca Tagariello, responsabile della comunicazione di Roma Capitale, e Andrea Santoro, fondatore di Santoro Comunicare.
CHI È ANNA LUCE D’AMICO
Il nome “Anna Luce D’Amico” è stato scelto per evocare familiarità, poiché sia “Anna” che “D’Amico” sono tra i nomi più diffusi a Taranto.
La candidata rappresenta un’alternativa (virtuale) alle politiche tradizionali: priva di legami con partiti o lobby, si concentra su soluzioni pratiche e basate su dati concreti, evitando promesse irrealizzabili e compromessi, come recita una nota degli sviluppatori. “Negli ultimi anni – si legge – la tecnologia ha trasformato ogni aspetto della nostra vita, migliorando servizi, ottimizzando processi e rendendo più efficienti settori strategici. Perché allora non potrebbe fare lo stesso con la politica?”.
Il profilo sembra in linea con le esigenze della città: laureata a Bari in Scienze politiche con una specializzazione in Politiche urbane e sviluppo sostenibile e Gestione delle Risorse Ambientali e Industriali, promette politiche basate su “evidenze misurabili e strategie concrete”.
IL PROGRAMMA DI ANNA LUCE D’AMICO
La ricetta della candidata per risollevare le sorti di Taranto si articola attraverso tre principi di fondo.
Primo: salute e ambiente, temi cruciali per la città dei due mari, storicamente afflitta da una lunga storia di inquinamento industriale.
Quindi economia e lavoro. D’Amico punta sul sostegno alle piccole imprese, fondamentali per l’economia locale, e sulla promozione di una riconversione industriale sostenibile, che permetta di rilanciare l’industria senza compromettere la salute pubblica.
Infine, un’attenzione particolare alla trasparenza e alla partecipazione. La candidata propone un’amministrazione libera da favoritismi e clientelismi, in cui le decisioni siano prese in modo chiaro e aperto, con l’uso di strumenti digitali per implementare un bilancio partecipativo che consenta a ogni persona di essere parte attiva nel processo decisionale.
GLI ALTRI CANDIDATI
La provocatoria candidatura di D’Amico giunge in un momento delicato per la città di Taranto. A febbraio l’amministrazione Melucci è implosa a causa di una crisi politica che ha portato alle dimissioni di 17 consiglieri comunali, determinando lo scioglimento anticipato del consiglio. Una situazione figlia di divergenze interne alla maggioranza, con esponenti sia del centrosinistra che del centrodestra che hanno deciso di unirsi all’opposizione.
Attualmente il Comune è gestito in via provvisoria dal commissario Giuliana Perrotta, in attesa delle elezioni di maggio che indicheranno il nuovo primo cittadino. La situazione è in continua evoluzione, con trattative in corso per definire alleanze e strategie elettorali.
Il cosiddetto “Terzo Polo“, un raggruppamento che includeva ex membri dell’amministrazione Melucci, ha perso slancio e non presenterà un proprio candidato sindaco. Molti dei suoi esponenti stanno valutando alleanze con le principali coalizioni politiche: alcuni si orientano verso il centrodestra, mentre altri potrebbero confluire nel centrosinistra, che ha trovato la quadra sulla proposta del Movimento CON, Piero Bitetti, sul quale, però, pesa il no dei 5 Stelle.
Per il centrodestra rimangono in corsa per la carica di sindaco il presidente di Confagricoltura, Luca Lazzaro, sostenuto da Fratelli d’Italia, il consigliere regionale Massimiliano Di Cuia, indicato da Forza Italia, e il presidente del Consorzio Trasporti Pubblici, Francesco Tacente.