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piazza Europa

Chi c’era e chi non c’era a Roma in piazza per l’Europa

A Roma, in piazza del Popolo, l’iniziativa lanciata dal giornalista e scrittore Michele Serra pro Europa e pro Ucraina, con diverse sfumature

Piazza del Popolo a Roma si è colorata di blu con tinte di giallo e si è riempita per la manifestazione “Una piazza per l’Europa”, l’iniziativa promossa dal giornalista e scrittore Michele Serra insieme al sindaco di Roma Roberto Gualtieri e a diversi primi cittadini italiani, e che ha visto la presenza di numerosi artisti, scrittori, giornalisti, personaggi del mondo dello spettacolo.

Riaffermare il valore dell’Unione europea e i principi su cui si fonda: questo l’obiettivo dell’iniziativa, inserita in uno dei tornanti storici più complicati degli ultimi decenni a livello geopolitico e diplomatico per il Vecchio Continente, carico di tensioni e divisioni interne.

Al netto del solito balletto sui numeri (15, 30, 50 mila), le persone provenienti da tutta Italia erano tante, nonostante il rischio maltempo che avrebbe potuto ostacolare l’arrivo di pullman dalle regioni settentrionali. Tra le bandiere sventolate in piazza, spiccavano quelle dell’Ue, dell’Ucraina, simboli di un’Europa che si interroga sul proprio futuro tra identità comune e crisi internazionali, le bandiere arcobaleno, simbolo della pace.

La manifestazione è stata presentata come un evento “non politico”, ma come un’occasione per esprimere il senso di appartenenza all’Europa e ai suoi valori. Tra i partecipanti, però, anche nelle ultime ore sono emerse posizioni differenti, soprattutto sul tema della difesa comune e sul piano ReArm Eu.

CHI C’ERAE CHI NON C’ERA IN PIAZZA PER L’EUROPA

La presenza di chi sostiene il piano, come i leader di Azione e +Europa, e di chi invece lo contesta, come le associazioni pacifiste, ha portato alcune realtà a prendere le distanze. Il Movimento 5 Stelle e Arci hanno deciso di non partecipare, criticando quella che definiscono una manifestazione “ambigua” sul tema della militarizzazione europea.

Nonostante alcune defezioni, gran parte del centrosinistra era presente. Il Partito democratico, pur con sfumature diverse al suo interno, ha confermato la propria adesione. Pierfrancesco Majorino ha parlato di una presenza “compatta” del Pd, mentre Pina Picierno e altri esponenti, come Giorgio Gori, Carlo Calenda e Riccardo Magi, hanno scelto di lanciare prima dell’evento un manifesto dal titolo “Per un’Europa libera e forte”. Presenti anche la segretaria nazionale Elly Schlein e l’ex premier Paolo Gentiloni.

Anche il mondo sindacale in prima linea: Cgil, Cisl e Uil partecipeano con i loro segretari nazionali Maurizio Landini, PierPaolo Bombardieri e Daniela Fumarola, dimostrando un’unità ritrovata dopo mesi di tensioni interne.

Tra le realtà associative, presenti anche i giovani delle Acli, con una gigantesca bandiera dell’Unione europea di 20 metri per 30, e la Comunità di Sant’Egidio, che ha sfilato con gli stendardi arcobaleno della pace per ribadire il proprio no al piano ReArm della Commissione europea.

Diverse associazioni cattoliche presenti con posizioni variegate: se Sant’Egidio ha sottolineato il rifiuto della militarizzazione, altre realtà come Tempi Nuovi di Beppe Fioroni si sono allineate alla visione di Romano Prodi e del presidente Sergio Mattarella, sostenendo un’Europa più forte anche sul piano della difesa.

LE ALTRE MANIFESTAZIONI

Oltre alla grande manifestazione in Piazza del Popolo, oggi a Roma si sono tenuti anche due eventi contrapposti. In Piazza Barberini, Rifondazione Comunista organizza un sit-in per contestare il riarmo europeo e “dire no alla guerra senza ambiguità”. Il segretario Maurizio Acerbo ha sottolineato come questa manifestazione rappresenti un’alternativa all’evento di Piazza del Popolo, che ha definito “convocato da Repubblica”.

In Piazza Bocca della Verità, invece, si sono riunite due figure controverse come Marco Rizzo e il generale Roberto Vannacci, entrambi contrari al piano ReArm ma con posizioni politiche molto diverse da quelle della sinistra pacifista.

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