Banca Generali ottiene la Certificazione di RINA per la Parità di Genere. Non una semplice etichetta, ma un traguardo importante in ottica di redditività, stabilità finanziaria e innovazione. Ecco perché
Banca Generali ha raggiunto la Parità di Genere, un passo in avanti importante nella strada verso la crescita economica e la competitività. La Banca ha ricevuto, infatti, la certificazione UNI/PdR 125:2022 di RINA, che premia le aziende che intraprendono politiche di gender equality e di empowerment femminile nelle aree cultura e strategia, governance, processi HR, opportunità di crescita e inclusione delle donne in azienda, equità remunerativa per genere, tutela della genitorialità e conciliazione vita-lavoro. Traguardi che promettono benefici in termini di innovazione, redditività e stabilità finanziaria.
PARITA’ DI GENERE, MOLTO PIU’ DI UN’ETICHETTA
Banca Generali ha raggiunto l’obiettivo di creare un ambiente di lavoro inclusivo e rispettoso della parità e della valorizzazione delle persone in tutti i processi aziendali, secondo RINA. In particolare, il conseguimento della certificazione UNI/PdR 125:2022 è il riconoscimento della validità del percorso intrapreso negli ultimi anni dall’istituto nella direzione dell’empowerment femminile, dell’equità retributiva per genere e della creazione di una pipeline di talenti equa. Obiettivi raggiunti anche grazie alla BG People Strategy, che ha rappresentato uno dei pilastri del Piano Strategico 2022-2024.
La parità di genere e l’empowerment femminile sono traguardi tangibili, che promettono importanti benefici anche in ottica di crescita e stabilità finanziaria. Infatti, hanno impatti misurabili su redditività, stabilità finanziaria e innovazione, secondo diversi studi.
“Per Banca Generali l’ottenimento di questa certificazione è un traguardo molto significativo. Guardiamo a questa certificazione come a una tappa importante del nostro percorso che proseguirà nella direzione della creazione di un ambiente sempre più inclusivo, della formazione continua e dell’equilibrio vita-lavoro, con l’obiettivo di ottenere un miglioramento continuo azzerando i gap di genere”, ha commentato Valentina Frezza, Chief People Officer di Banca Generali.
PARITA’ DI GENERE, I BENEFICI ECONOMICI
Le aziende con oltre il 20% di donne all’interno dei Consigli di Amministrazione si distinguono per un rischio di default inferiore al 3%, contro il 6,79% delle realtà a guida esclusivamente maschile, secondo una recente analisi di Cerved Rating Agency su un campione di oltre 14.000 imprese. Allo stesso tempo, queste società mostrano anche una maggiore solidità economico-finanziaria: indicatori ESG più elevati rispetto alla media e una riduzione del 7,29% degli infortuni sul lavoro.
Inoltre, la diversità di genere nei team decisionali aumenta del 53% il ritorno sulle vendite (ROE) e migliora del 66% il ritorno sul capitale investito, secondo lo studio “Economic Benefits of Gender Equality in the European Union” dell’European Institute for Gender Equality. Infine, ambienti lavorativi inclusivi riducono il turnover e aumentano la soddisfazione professionale del 71% dei dipendenti.
“Conseguendo questa certificazione, le aziende avviano un percorso di miglioramento sia dal punto di vista della performance sia della reputazione, dimostrando che è possibile coniugare crescita economica e progresso sociale”, ha confermato Emanuele Castagno, Executive Vice President Certification di RINA.