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Autonomie: ecco cosa prevede il Ddl voluto da Boccia

Sarà discusso al prossimo Cdm il Ddl sulle autonomie voluto dal ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia. L’articolo di Luca Martino

La norma voluta dal ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia che non è stata inserita nella legge di Bilancio per i veti interni alla maggioranza sarà portata al prossimo Cdm nella veste di disegno di legge ordinario.

OBIETTIVO DEL DDL AUTONOMIE

Da quanto emerge dalla bozza, l’obiettivo del ddl è quello di: “Definire un quadro unitario di obiettivi e previsioni a cui lo Stato si conforma in sede di elaborazione delle intese con le Regioni interessate avendo riguardo sia alla sostenibilità giuridica della differenziazione richiesta sia alla sostenibilità economica del nuovo assetto, che deve muoversi all’interno dei vincoli economici e finanziari di finanza pubblica”.

Il ddl dovrebbe fare da cornice alle intese con le Regioni (quattro quelle che hanno già richiesto competenze in base all’articolo 116 della Costituzione) e si basa su due pilastri fondamentali: i livelli essenziali delle prestazioni (Lep), che dovranno essere garantiti in ogni territorio, e il principio di perequazione, anche infrastrutturale, in modo tale che dall’indipendenza di enti più efficienti e ricchi non derivino ammanchi di risorse indispensabili per enti più in difficoltà.

PASSAGGIO DI COMPETENZE DOPO 12 MESI DALLA FIRMA DELL’INTESA TRA STATO E REGIONE

Il processo per l’individuazione dei Lep e dei fabbisogni standard rischia di essere lungo e complesso. Per questo la norma ha previsto che si procede comunque al passaggio delle competenze, se entro 12 mesi dalla firma dell’intesa con la Regione non si arrivi alla loro individuazione.

PREVISTO COMMISSARIO AD HOC E APPOSITA STRUTTURA PRESSO LA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO

Ad ogni modo per sveltire questo dossier tecnico è prevista l’Istituzione di un Commissario ad hoc e di un’apposita struttura presso la Presidenza del Consiglio, che si avvarrà anche dei contributi delle Regioni per la definizione dei fabbisogni e dei Lep.

Previsto infine il coinvolgimento del Parlamento, che sarà consultato sia preventivamente alla stipula degli accordi, che successivamente.

ECCO COME IL DDL INTERVIENE SUL PERCORSO LEGISLATIVO

La legge, tra gli altri punti, interviene sul percorso legislativo delle intese tra Governo e Regioni che chiedono l’autonomia su specifiche materie.

Si stabilisce che il ministro per gli Affari regionali, autorizzato dal Consiglio dei ministri, sottoscriva con il presidente della Regione uno schema di intesa da trasmettere alle Camere entro 10 giorni dalla sottoscrizione.

Le Camere, nei 60 giorni successivi alla trasmissione, formulano eventuali osservazioni che, ai fini della definizione del testo dell’intesa, sono trasmesse al Governo e alla Regione per le rispettive valutazioni.

Sarà il Consiglio dei ministri, una volta esaminate le eventuali osservazioni parlamentari e le valutazioni della Regione, ad autorizzare il presidente del Consiglio dei ministri o, su sua delega il ministro per gli Affari regionali, a stipulare l’intesa con il presidente della Regione.

Nei 30 giorni successivi alla sottoscrizione dell’intesa, il Consiglio dei ministri delibera la presentazione alle Camere del disegno di legge di approvazione dell’intesa.

L’intesa, dovrà essere sottoposta dallo Stato e dalla Regione a verifica almeno entro il termine del decimo anno dall’entrata in vigore della legge di attribuzione di autonomia. Stato e Regione potranno comunque assumere in qualsiasi momento l’iniziativa per la revisione dell’intesa.

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