Giana ha a lungo operato nel mondo della mobilità e dei trasporti, la nomina come ad di Aspi rappresenta il passaggio a una delle principali infrastrutture nazionali
Era nell’aria da diverse settimane, si attendeva soltanto la conferma ufficiale: Arrigo Giana è il manager scelto per guidare la nuova fase di Autostrade per l’Italia (Aspi) in qualità di amministratore delegato. La nomina è arrivata con l’assemblea dei soci e gode del pieno sostegno del ministro Salvini.
CHI È ARRIGO GIANA
Nato il 23 settembre 1966, laureato in Economia alla Bocconi, Giana ha a lungo operato nel mondo della mobilità e dei trasporti. Dopo una prima esperienza nella consulenza e nella logistica internazionale (DHL International), nel 2000 entra nel Gruppo ATM di Milano, dove resta fino al 2013. All’interno dell’azienda meneghina scala posizioni di crescente responsabilità: responsabile della rete vendita, poi della pianificazione e controllo, fino a diventare direttore amministrazione, finanza e controllo.
Nel 2013 passa brevemente al gruppo immobiliare Redilco come CFO, ma nel 2014 torna già al settore trasporti: viene nominato amministratore delegato di Cotral, il principale operatore di trasporto pubblico su gomma della Regione Lazio. Qui segue da vicino il turnaround aziendale: risanamento economico, revisione della rete, recupero di produttività e avvio del piano di rinnovo del parco mezzi.
Nel 2017 Giana torna a Milano come amministratore delegato di ATM, dove gestisce un sistema di trasporto integrato che serve oltre 3 milioni di abitanti. Negli anni amplia o le attività dell’azienda, spingendo su innovazione e sostenibilità, e consolidando una rete sempre più tecnologicamente avanzata. Parallelamente, ha ricoperto incarichi di rilievo anche in ambito associativo e istituzionale: già presidente di Federtrasporto e di Agens, è anche a capo del Consorzio Full Green, iniziativa che riunisce ATM, Atac e ANM per accelerare la transizione verso mezzi a zero emissioni nel trasporto pubblico locale.
La nomina ad amministratore delegato di Aspi rappresenta per Giana il passaggio dai trasporti urbani e regionali a una delle principali infrastrutture nazionali, in un momento chiave per il futuro dell’azienda, da poco tornata nelle mani dello Stato dopo la tragedia del Ponte Morandi. Il suo profilo, ben visto sia dal centrosinistra (è uomo vicino al sindaco di Milano, Beppe Sala, che non si è opposto alla nomina) che dal centrodestra, risponde all’esigenza di discontinuità tecnica e gestionale dopo la gestione Tomasi.