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Gianluigi paragone

A chi vanno i voti di Paragone?

A fine anno, il fondatore di Italexit aveva scritto sul Tempo che avrebbe lasciato il suo partito e la politica in generale. Opzione Paragone nella Lega per le europee? Gli scenari nel centrodestra 

Paragonexit. “Lascio Italexit e la politica per un dovere di correttezza verso chi mi legge e mi guarda in tv”, scriveva il 30 dicembre scorso Gianluigi Paragone, giornalista e fondatore del movimento sovranista Italexit. “In politica ero entrato forte delle mie battaglie sostenute in tv, sulla carta stampata e in radio. Insomma, la mia identità. Che tale resta ma non al servizio di un partito o di una competizione elettorale”.

E allora, adesso, a chi andranno i suoi voti nel campo della destra?

L’ADDIO DI PARAGONE ALLA POLITICA: I SONDAGGI

“Non credo che nel breve ci possa essere uno spazio al di fuori del perimetro del centrodestra. E non penso nemmeno che il cosiddetto fronte del dissenso possa reggere la prova di uno sbarramento alto, qual è il 4 per cento”, secondo Paragone.

Gli ultimi sondaggi prefiguravano – il 18.12 – per Italexit – Per l’Italia con Paragone una percentuale dell’1,7, in ribasso dello 0,2% rispetto all’11 dicembre. Le rilevazioni di Swg di lunedì 8 gennaio, invece, hanno registrato nei sondaggi un ulteriore calo dello 0,3% all’1,4%.

VERSO LE EUROPEE

“Nego qualsiasi voce di una mia candidatura a Bruxelles con altre forze”, specificava Paragone nell’intervento di commiato scritto sul quotidiano romano. Eppure, oggi sul Foglio Carmelo Caruso rilancia l’opzione. Salvini, scrive, “non si candida alle europee. Lei sì [Meloni]. Al posto di Salvini  tre. Oltre al generale Vannacci, che ringrazia e riflette sull’eventuale candidatura, è pronto a correre un leghista di ritorno. E’ Gianluigi Paragone, già direttore della Padania, inventore del programma La Gabbia, ex senatore del M5s, fondatore di ItaliExit, movimento che ha lasciato. Si dovrebbe candidare nel nord ovest”.

Candidatura o no, addio alla politica o meno, sui temi la congiunzione maggiore a destra con Paragone è proprio con il mondo leghista.

MA A PARAGONE PIACE MELONI?

Tanto che, sempre nel pezzo del 30 dicembre, Paragone scriveva che sia Fdi che Lega, nel dire no al Mes, si sono mantenuti coerenti con il proprio elettorato. E che sarebbe questa la motivazione politica della sua scelta di dire basta con Italexit. Come a dire che già nella maggioranza c’è già chi lavora alle sue battaglie.

Eppure, se Fdi è il primo partito di governo, quello che in tanti ambiti è arrivato a Palazzo Chigi con una veste da opposizione per indossarne presto una sempre più istituzionale, nel caso del Carroccio le battaglie sovraniste restano intatte – non di rado creando attriti interni a destra – anche con l’incarico esecutivo arrivato dopo le elezioni del 25 settembre 2022.

Ieri, però, sul giornale diretto da Davide Vecchi, dove continua a scrivere (così come su Libero), il giornalista tornava a complimentarsi con il partito di Meloni per le rivendicazioni sulle presidenze di Regione (da qui in primavera si voterà in Basilicata, Umbria, Piemonte, Abruzzo e Sardegna) in virtù del principio dei rapporti di forza. “La Lega è davvero disposta – aggiungeva Paragone – a impuntarsi per Solinas, quando ha da discutere il terzo mandato per i suoi big e la riforma sulle autonomie?”. Per poi ammonire che “i colpi di testa sono sempre possibili ma diciamo che non portano granché bene”, e che il partito di via Bellerio dovrebbe piuttosto tenersi stretti i nomi di peso su cui già può fare affidamento: Luca Zaia, governatore del Veneto, Attilio Fontana, numero uno della Lombardia, e Massimiliano Fedriga, presidente del Friuli Venezia Giulia. Perché, appuntano, contano le presidenze di Regione e contano i profili dei candidati. “Le candidature più solide nascono dal basso, si irrobustiscono attraverso il lavoro sul territorio”. Insomma, questi miti consigli resteranno pareri esterni più o meno richiesti, oppure apriranno nuovi orizzonti?

 

– Leggi anche: Il nuovo movimento di Gianni Alemanno è più anti-meloniano o anti-americano?

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