Lo ha ipotizzato il ministro del Turismo, il leghista Garavaglia, molto più cauto di Salvini sul delicato tema delle riaperture
C’è una Lega di lotta e di governo. Come ai tempi del Conte I. Ma questa volta la Lega di lotta, che soffia sul fuoco delle insofferenze di chi è colpito dalle restrizioni, dei malesseri dei ristoratori e degli autonomi, rappresentata essenzialmente da Matteo Salvini, non sembra piacere troppo alla Lega che siede agli scranni del Governo.
Ne è una ulteriore riprova quanto dichiarato quest’oggi dal leghista Massimo Garavaglia, titolare del dicastero del Turismo, che ha ripetuto qualcosa che Roberto Speranza e gli esperti del Comitato tecnico scientifico dicono da tempo, ovvero che sulle riaperture bisogna «guardare i dati, monitorarli e sulla base di quelli aprire il prima possibile». Viene così sconfessata la linea maggiormente aggressiva, e parecchio elettorale, di Matteo Salvini.
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«Ci sono attività che si possono aprire dall’oggi al domani, ce ne sono altre in cui va detto per tempo», ha spiegato intervenendo a La7, sottolineando l’importanza della programmazione e di dare «una prospettiva» alle attività frustrate da oltre un anno di restrizioni. Abbiamo bisogno di programmare per essere veloci, altrimenti gli altri ci superano», ha proseguito Garavaglia, intervenendo a Omnibus. «In Francia si parla del 14 luglio, negli Usa del 4 luglio, il 2 giugno è la nostra festa nazionale e potrebbe essere una data delle riaperture per noi».
RIAPERTURE E ISOLE COVID FREE
Sempre Garavaglia ha poi ipotizzato l’ideazione di territori “Covid-Free” per incentivare il turismo, soprattutto nella bella stagione, sulla scia di quanto già deciso da Atene: «La Grecia ha tante isole e per quello si sta muovendo in quella direzione, noi potremmo farlo. Il punto è creare meccanismi per cui sia semplice circolare. La direzione mi sembra abbastanza chiara».