Dal Mase del ministro forzista Pichetto Fratin arrivano 239 richieste di nuovi documenti sul progetto del Ponte. La società Stretto di Messina e Forza Italia provano a minimizzare
Un’opera faraonica del genere non ammette alcuna minima sbavatura nel rispetto delle norme, delle procedure da ogni punto di vista (e in Italia tragedie e brutte esperienze sul fronte delle infrastrutture purtroppo fanno parte anche della storia recente). Il ‘freno’ che il ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica ha inserito al Ponte sullo Stretto fa però insospettire sul piano politico gli addetti ai lavori.
L’opera destinata a unire le sponde della Sicilia e della Calabria è sempre più brandizzata del colore della Lega di Matteo Salvini che, proprio sul Ponte di Messina, sta caratterizzando buona parte della propria campagna elettorale nella circoscrizione Sud e Isole. Adesso arriva il Ministero guidato dal forzista Pichetto Fratin a guastare in parte la festa. Per la serie, rimodulando una massima d’antan, ‘a pensar male si fa peccato, ma spesso si indovina’.
Tanto da costringere la parlamentare e sottosegretaria messinese di Forza Italia a correre ai ripari per provare a mettere una pezza, spiegando che dal Mase non è arrivata alcuna bocciatura.
IL MASE CHIEDE 239 NUOVI DOCUMENTI SUL PROGETTO DEL PONTE
Il Mase, infatti, ha richiesto 239 integrazioni di documenti alla Società Stretto di Messina S.p.A, nell’ambito della valutazione del progetto del Ponte. Per la Valutazione di impatto ambientale (Via) sono state richieste 155 integrazioni. Altre 66 integrazioni sono state richieste per la Valutazione di incidenza (Vinca), che verifica le conseguenze di un’opera sui siti Natura 2000, i siti protetti di interesse Ue. Per il Piano di utilizzo terre (Put) sono state richieste 16 integrazioni, per la Verifica di ottemperanza (Vo) 2. Lo si legge sul sito della Commissione Via-Vas del Mase.
LE LAMENTELE DEL MINISTERO DI PICHETTO FRATIN ALLA SOCIETA’ STRETTO DI MESSINA
Le richieste di integrazione di documenti sono state fatte dalla Commissione tecnica di verifica dell’impatto ambientale – Via e Vas del Mase. Sono contenute in un documento di 42 pagine firmato dal coordinatore della Sottocommissione VIa, Paola Brambilla. Il ministero chiede alla Stretto di Messina di spiegare la compatibilità del progetto con gli aggiornamenti dei vincoli ambientali e paesaggistici e degli strumenti di pianificazione territoriale. Chiede inoltre un’analisi più approfondita dei costi e dei benefici dell’opera e un quadro riassuntivo di tutti gli interventi previsti, “non limitandosi al solo elenco delle opere variate”, si legge nel documento.
Il Mase lamenta che Stretto di Messina “non descrive il sistema di cantierizzazione, limitandosi all’elenco delle aree di cantiere” e non abbia fornito informazioni sufficienti sulla gestione e lo smaltimento delle terre e rocce da scavo. Al committente viene richiesto “un quadro aggiornato e congruente” sulle “condizioni di pericolosità da maremoto” e l’aggiornamento delle stime sulla qualità dell’aria nella fase di cantiere e in quella di esercizio.
IL MASE: “SERVONO DATI PIU’ CHIARI E COMPLETI”
Il Mase vuole dati più chiari e completi sull’impatto delle opere sull’ambiente marino, sui corsi d’acqua superficiali, sulle acque sotterranee, e cita in particolare l’area dei Pantani di Ganzirri, in Sicilia. Integrazioni vengono chieste – come spiega l‘Ansa – sul consumo del suolo, sugli studi geologici e sui rischi di subsidenza e di dissesto, sugli effetti del Ponte sulle attività agricole, sul rumore a terra e sottacqua, sulle vibrazioni e i campi elettromagnetici.
Il Mase vuole più dati sui rischi per la biodiversità, la flora e la fauna, il paesaggio e la salute pubblica. Il ministero fa poi 66 richieste di chiarimenti su tutte le possibili conseguenze del Ponte sui siti della Rete Natura 2000, le aree riconosciute di pregio ambientale sulla base della Direttiva Ue Habitat. Il Mase ritiene insufficiente anche la documentazione sul Piano di utilizzo delle terre (Put) e avanza 16 richieste di integrazione in materia.
CIUCCI: “LE OSSERVAZIONI DEL MASE SUL PONTE SONO CONGRUE”
A stretto giro arriva pronta la replica della Società Stretto di Messina, con l’ad Pietro Ciucci, secondo cui le 239 richieste di integrazioni e chiarimenti da parte del Ministro dell’Ambiente allain “sono assolutamente congrue, per l’entità e complessità dell’Opera e per le relative interazioni con il territorio e le varie componenti ambientali”. “La Società ha da sempre investito sull’ambiente – ha aggiunto Ciucci all’Ansa – e anche in questa fase di ripresa del progetto sarà profuso ogni sforzo per ridurre al minimo gli impatti dell’opera e per garantire che la stessa sia occasione di valorizzazione dei territori e delle componenti ambientali. Nei 30 giorni previsti dal procedimento, la Stretto di Messina, insieme a Eurolink, predisporrà tutte le integrazioni e chiarimenti richiesti”.
FORZA ITALIA: “NESSUNA CRITICITA’ DAL MASE SUL PROGETTO DEL PONTE”
Come detto a gettare acqua sul fuoco ci pensa la stessa Forza Italia con Matilde Siracusano, sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento originaria proprio di Messina. “Le richieste della Commissione Via-Vas del Mase erano attese, non rappresentato assolutamente una bocciatura del Ponte sullo Stretto, ma sono legittime integrazioni proporzionate ad un progetto enorme, con oltre 8mila elaborati”. “Ho sentito pochi minuti fa il ministro Pichetto Fratin e anche Pietro Ciucci, e non ci sono criticità. La Società Stretto di Messina – ha concluso Siracusano – ha un mese di tempo per rispondere alle richieste della Commissione Via-Vas – che, lo ripeto, sono tante perché il progetto è straordinariamente grande – e lo farà nei tempi previsti”.