Diversi i partiti che potrebbero non superare il 3%. Tra questi anche Impegno Civico di Luigi di Maio e Sinistra Italiana di Frantoianni
Italexit, Italia Sovrana, Verdi, ma anche Sinistra italiana e Più Europa: sono questi alcuni dei partiti che rischiano di non superare la soglia del 3%.
Il Rosatellum
Partiamo da un dato di fatto. Votiamo con la legge elettorale Rosatellum, che prevede un doppio sbarramento: il 3% per le liste (guardando al proporzionale), e il 10% per le coalizioni. I partiti che fanno parte di una coalizione e che prendono tra l’1 e il 3% riversano i loro voti, proporzionalmente, alle altre liste della stessa coalizione che hanno superato il 3% (sono persi, invece, i voti delle liste che rimangono sotto l’1%).
I partiti che rischiano di non superare il 3%.
Tra i partiti che rischiano di non superare la soglia del 3% c’è Italexit di Luigi Paragone: secondo Termometro Politico (rilevazioni effettuate dal 16 al 18 agosto), infatti, il partito dovrebbe raccogliere il 2,4% dei voti, stessa percentale di Sondaggi BiDiMedia (17-18 agosto). Tecné (17-18 agosto) vede il partito al 2,4% alla Camera e 2,7% a Senaro. Più ottimisti quelli di G.D.C (11-14 agosto), secondo cui Italexit arriverebbe al 3,1%.
Sinistra Italiana di Nicola Fratoianni e Verdi di Angelo Bonelli dovrebbero attirare, secondo Termometro politico, il 2,6%, mentre G.D.C lo da al 3,4%.
Anche Più Europa di Emma Bonino è a rischio: secondo termometro politico arriva ad ottenere l’1,9% dei voti. Per i sondaggi BiDiMedia il partito otterrebbe il 2,1%.
Luigi di Maio con Impegno civico dovrebbe cumulare lo 0,7% dei consens per Termometro politico, mentre per BiDiMedia e G.D.C. sfiorerebbe l’1% (lo 0,9%).
Unione Popolare di Luigi De Magistris dovrebbe arrivare all’1,5% secondo Termometro politico. Stessa percentuale stimata per Noi moderati di Cesa, mentre Alternativa per l’Italia (Popolo della Famiglia e alleati) starebbe sotto l’1%.