Interrogativi e preoccupazioni a nove giorni dall’entrata in vigore della Zes unica della legge Fitto.
“Le Zone economiche speciali (Zes) sono allo sbando”. A scriverlo è il Sole24Ore in un articolo del 20 dicembre. “Il pasticcio delle Zes, si rischia la paralisi” titolava La Gazzetta del Mezzogiorno due giorni prima. A cosa si riferiscono? All’entrata in vigore dal primo gennaio 2024 delle disposizioni previste dal Dpcm del 29 novembre, pubblicato venerdì 15 dicembre sul sito del Dipartimento per il programma di Governo.
Il decreto, firmato dal sottosegretario Mantovano, prevede l’istituzione di una struttura di missione Zona economica speciale (Zes unica) per il Mezzogiorno, facendo seguito a quanto previsto dal Decreto Sud approvato a settembre dal Cdm e divenuto poi legge a novembre.
LA STRUTTURA DELLA NUOVA GOVERNANCE NON “E’ STATA ANCORA IDENTIFICATA”
“Gli otto commissari straordinari che finora le hanno guidate decadranno dal loro incarico. Le loro funzioni – scrive il Sole24Ore – saranno trasferite alla struttura di missione Zes: una struttura ancora non meglio identificata”. Insomma, a nove giorni dal cambio di governance e di strategia complessiva (quando è previsto il passaggio alla Zes unica del Mezzogiorno) “nulla di nuovo è stato definito, o almeno, non se ne ha conoscenza”, gettando “nello scompiglio il mondo che ruota intorno alle Zes — compreso le imprese che si sono impegnate in investimenti”.
La Gazzetta del Mezzogiorno ricorda che “il provvedimento ha sostanzialmente eliminato quella che era stata considerata una fase transitoria – espressamente prevista dalla legge in fase di conversione del decreto Sud – durante la quale le singole strutture commissariali avrebbero continuato a ricevere e trattare telematicamente le istanze delle imprese, mantenendo operativi i singoli sportelli unici digitali in attesa dell’attivazione di quello unico nazionale”. Il Sole24Ore osserva quindi che “ora il Governo, dal giorno di capodanno, manda tutti a casa. Mentre non è ancora delineata l’organizzazione della Struttura di missione Zes. E i tempi per farlo sono ormai molto stretti”.
LO SCONTRO FITTO-SALVINI SULLA ZES
L’istituzione di una Zes unica è stata anche al centro di un vivace scontro che si è protratto per settimane tra il vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini e il ministro per il Sud Raffaele Fitto. Al centro della disputa politica – come riferiva il Fatto quotidiano lo scorso 21 ottobre – l’intenzione del Carroccio di estendere la Zes anche alle Regioni del Nord, Lombardia e Piemonte “sopprimendo il riferimento al Sud” e di sottrarre l’esclusiva gestione della governance appannaggio del Dipartimento guidato dal Ministro per il Sud. La richiesta di modifiche della Lega non sono passate, tant’è che il provvedimento è stato poi ribattezzato “Legge Fitto”.
COSA ACCADRA’ DAL PRIMO GENNAIO CON LA ZES UNICA? RISCHI E PREOCCUPAZIONI
Su quanto accadrà dal primo gennaio sono diversi gli interrogativi e gli allarmi posti dal quotidiano di Confindustria: “Cosa sarà degli investimenti industriali approvati e da realizzare? Delle numerose autorizzazioni uniche arrivate al traguardo, dei lavori e delle infrastrutture appaltati o da appaltare?”.
I commissari straordinari “sono sul piede di guerra, per le novità introdotte dal Dpcm. E che riguardano tutti i commissari. Temono che tutto il lavoro avviato – prosegue il Sole24Ore – possa andare perso o nella migliore delle ipotesi rallentare. Anche il personale delle strutture create ad hoc, per lo più con distacchi da altri enti pubblici, talvolta anche di regioni diverse, ora deve fare i bagagli e ritrasferirsi. E poi c’è un problema di pratiche e rendicontazioni di investimenti finanziati con il Pnrr: entro fine anno, tutte le iniziative finanziate dovranno essere inserite nel Regis, la piattaforma del ministero delle Finanze.
A rischio anche gli investimenti importanti per i quali le sedute simultanee delle conferenze in corso sono già fissate per gennaio. “Chi le seguirà fisicamente? Con chi si potrà dialogare? Sarebbe stato auspicabile un passaggio ordinato con una convocazione preventiva dei commissari, a tutt’oggi non ancora convocati. La preoccupazione è forte anche per il prosieguo delle opere del Pnrr avviate. Chi subentrerà come soggetto attuatore dal primo gennaio?”.
Tutte domande alle quali il prima possibile dovrebbe essere data risposta.