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Rimpasto dopo le Europee? Chi sono i ministri che potrebbero saltare

Ipotesi rimpasto di ministri dopo le europee: lo riporta un retroscena di Repubblica. Santanché, Pichetto Fratin, Urso e Piantedosi nel mirino della Lega

Il quotidiano Repubblica lancia oggi un macigno in uno stagno già molto agitato nel centrodestra: la Lega punterebbe “un giorno dopo le Europee, a un «riequilibrio nell’esecutivo». Un bis della Meloni, ma con due o tre ministeri in più affidati al Carroccio”. Questa è la preoccupazione che Tommaso Ciriaco in un retroscena attribuisce a Giorgia Meloni e al suo inner circle. La tesi “allarmante” è che “Matteo Salvini intende logorare la presidente del Consiglio per indebolire le percentuali di Fratelli d’Italia e far crescere i padani”.

Ieri il capogruppo della Lega alla Camera, Riccardo Molinari, su La Verità ha così commentato l’ipotesi: «Il rimpasto? Non la vedo come un’esigenza ma neppure come una tragedia se succedesse», per poi aggiungere «siamo molto soddisfatti, come Lega, dei nostri ministri. Non so se gli alleati lo siano dei loro».

I MINISTRI SANTANCHE’, PICHETTO FRATIN E URSO NEL MIRINO DELLA LEGA

Chi sarebbero i ministri nel mirino della Lega? “La prima – scrive Repubblica – è ovviamente Daniela Santanché, pesantemente indebolita dalle inchieste. Il Turismo, tra l’altro, è una casella che fa gola a Salvini. Un secondo membro dell’esecutivo che Salvini potrebbe chiedere di sacrificare è l’azzurro Gilberto Pichetto Fratin, che guida l’Ambiente e la sicurezza energetica. Il suo nome potrebbe diventare oggetto di scambio politico, soprattutto se, come spera via Bellerio, Forza Italia dovesse uscire ridimensionata dalle urne, a favore proprio della Lega. E poi c’è Adolfo Urso: il vicepremier – continua Ciriaco nel suo retroscena – potrebbe sfruttare la sua possibile candidatura con FdI all’Europarlamento per reclamare anche la sua poltrona. Meloni, però, non è disposta a concedere il dicastero del Made in Italy al leghista. Né è disponibile a sacrificare Piantedosi, con cui Salvini è in grande freddo”.

MELONI POTREBBE FAR SALTARE IL BANCO?

Ma quali potrebbero essere le reazioni a questo eventuale pressing di Salvini e della Lega? Le mette nere su bianco Ciriaco: “A Palazzo Chigi nessuno esclude anche la controindicazione più evidente, in questa strategia salviniana: il ministro delle Infrastrutture può alzare al massimo il tiro, ma non può permettersi di tirare troppo la corda”. E qui il rischio di un redde rationem: “Piuttosto che assecondare un progressivo logoramento dell’esecutivo, infatti, Meloni – ipotizza Repubblica – potrebbe reagire ribaltando il tavolo e imponendo una nuova conta elettorale. È uno scenario ancora improbabile. Ma le difficoltà delle ultime settimane rendono possibili opzioni che fino all’estate non sembravano neanche ipotizzabili”.

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