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DEL DEO

Perché Giuseppe Del Deo lascia l’incarico di vicedirettore del Dis

A ufficializzare la decisione è stato lo stesso Del Deo in una nota. Le indiscrezioni diffuse nei giorni scorsi sul Domani e i rapporti con i rappresentanti del governo Meloni

Dopo una lunga carriera nelle istituzioni e vent’anni di servizio nei Servizi di Intelligence, Giuseppe Del Deo ha annunciato oggi le sue dimissioni da vicedirettore del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza. In una nota, ha spiegato che la decisione è stata presa “nell’esclusivo intendimento di effettuare nuove esperienze professionali” e che la scelta è stata “sin dall’inizio condivisa con il mio vertice, tecnico e politico”.

UNA CARRIERA TRENTENNALE TRA AISE, AISI E DIS

Con un percorso lungo trent’anni, di cui gran parte trascorsi all’interno dell’Agenzia informazioni e sicurezza interna (Aisi) e del Dis, Del Deo ha ricoperto incarichi di primo piano, in particolare nel campo dell’intelligence economico-finanziaria. Ex ufficiale dell’esercito, era stato per anni a capo del Reparto economico-finanziario dell’Aisi, prima di essere promosso, nel luglio 2023, vicedirettore della stessa agenzia.

Il passaggio al Dis come vicedirettore, formalizzato con un Dpcm firmato dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni nell’agosto 2024, era stato accolto con interesse e qualche perplessità da parte degli osservatori. Alcuni media allora avevano parlato di un ridimensionamento: da un ruolo operativo di vertice — Del Deo era considerato uno dei favoriti per la direzione dell’Aisi — a una funzione più organizzativa all’interno del Dis. A pesare, secondo alcune ricostruzioni, sarebbe stata anche la difficile coabitazione con l’attuale direttore dell’Aisi, Bruno Valensise.

LE DINAMICHE INTERNE E I RAPPORTI CON IL GOVERNO MELONI

Secondo quanto riportavano nelle settimane della nomina Il Fatto Quotidiano e Domani, il nome di Del Deo era tra i più apprezzati da figure chiave della maggioranza, come il ministro della Difesa Guido Crosetto e il sottosegretario Giovanbattista Fazzolari. La sua designazione a vicedirettore del Dis lo ha portato a collaborare con la direttrice Elisabetta Belloni. Da subito non erano mancati, infatti, interrogativi sul ruolo effettivo che Del Deo avrebbe dovuto svolgere all’interno del Dipartimento in questi mesi e sui rapporti interni ai vertici dell’intelligence.

Pochi giorni fa era stato il Domani ad anticipare che le strade di Del Deo e del Dis si sarebbero separate. Per motivi che sembrerebbero tutt’altro che condivisi. “Con un decreto ad hoc – ha scritto il quotidiano diretto da Fittipaldi – il vice del Dis è stato pensionato a soli 51 anni. Sull’agente, amico di Crosetto, pesano i casi Giambruno e Caputi“.

Lo stesso Domani ha rilanciato nell’edizione odierna: “Giuseppe Del Deo ha lasciato il ruolo di vicedirettore del Dis con in tasca una pensione anticipata e le norme ad hoc, preparate dal governo, per le future esperienze lavorative. (…) L’ex uomo forte dei servizi segreti italiani ha annunciato l’uscita di scena per volere di Giorgia Meloni. Decisivo l’accordo trovato con Palazzo Chigi, dietro la regia del sottosegretario Mantovano, autorità delegata, sotto lo sguardo della premier. (..) L’accordo con Del Deo non è stato semplice. Ha previsto una forma di pensionamento anticipato, a soli 51 anni”. Il riferimento è a un dpcm del 28 marzo scorso e pubblicato il 3 aprile in Gazzetta Ufficiale, che “stabilisce infatti la possibilità che gli ex direttori, vicedirettori o dirigenti di prima fascia possano presentare un’istanza alla Presidenza del Consiglio per iniziare esperienze lavorative con soggetti privati, sia esteri che italiani”.

L’ADDIO E IL FUTURO

Nel suo messaggio di congedo, Del Deo ha voluto ringraziare i vertici istituzionali e politici “per le opportunità concessami” e ha assicurato che “ogni eventuale futuro impiego sarà svolto nel consueto spirito istituzionale e in completa sinergia con gli obiettivi del Paese”. Un saluto anche ai colleghi: “Il mio ringraziamento e augurio di buon lavoro al direttore generale del Dipartimento e ai direttori dei Servizi di Intelligence”.

L’uscita di scena dell’ormai ex vicedirettore del Dis apre ora interrogativi sul futuro assetto dei vertici della sicurezza nazionale e sulle prossime mosse della premier Meloni in un settore delicato come quello dell’intelligence.

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