Si preannunciava essere una giornata chiave per la Liga Veneta in vista dell’appuntamento di sabato con il congresso, lo è stata ma in senso negativo e con chiari riflessi nazionali
Niente da fare. Roberto Marcato si sfila dalla corsa alla segreteria in vista del congresso della Lega in Veneto di sabato prossimo.
Tutti i dettagli.
LA CONFERENZA STAMPA DI MARCATO (CHE SI SMARCA DAL CONGRESSO)
“Una conferenza stampa a pochi giorni dal congresso regionale della Lega, molto attesa quella di Roberto Marcato. E già la premessa, «è la più difficile conferenza stampa della mia vita politica». La corsa dell’assessore regionale Roberto Marcato alla segreteria della Lega si è rivelata più impervia di quanto si pensasse, per questo rinuncia”, racconta Padova Oggi.
Dove si leggono gli stralci delle dichiarazioni di Marcato alla stampa di quest’oggi. “«Hanno fatto di tutto per impdedirmelo, in questi anni. Ma io non sono per i sotterfugi e i tradimenti». Marcato le sessanta firme per correre, tra i delegati, le avrebbe pure, ma si è reso conto che in queste condizioni non può cambiare il partito, come avrebbe voluto. «Si parla solo di potere e poco di partito, da troppo tempo». Quando giovedì sera scorso ha incontrato il terzo sfidante al congresso, Franco Manzato, ha capito che non c’erano più le condizioni”.
“Sullo sfondo giacciono polemiche di lunga data. Dalle espulsioni di alcuni leghisti vicini a Marcato ai nomi dei candidati scelti da Roma (o come si suol dire “calati dall’alto”). Eppure l’assessore regionale aveva già iniziato a raccogliere le firme per la candidatura”, aggiunge Il Gazzettino.
I TONI DURI (E DISPIACIUTI) DI MARCATO E LE BORDATE ALLA LINEA SALVINI
“Io ho una visione del Veneto. Io ho una visione della politica o dei valori etici. Che sono miei, ma sono condivisi anche da migliaia di militanti. Io non posso scambiarmi con un altro, ma non perché questo sia migliore o peggiore di me, perché non è vero. E non rappresenta quello in cui io credo”, sono le parole calde dell’Assessore pronunciate alla stampa e riportate tra l’altro dal Mattino di Padova. “Quindi con con il cuore in gola e – credetemi – è davvero difficile per me,ma per il bene di questo partito che che amo in maniera viscerale io ritiro la mia candidatura”.
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Ma non mancano le bordate in chiave nazionale. “Quello che si è perso, negli ultimi anni, è l’identità del partito”, aggiunge Marcato. “Siamo carenti nel comunicare i valori fondanti del nostro partito. Noi non abbiamo nulla a che fare sia con Fratelli d’Italia che con Forza Italia. Noi abbiamo un’altra storia. Torneremo a vincere quando torneremo ad essere quello che siamo stati”.