Tutte le donne di Elly Schlein per le prossime elezioni europee: da Lucia Annunziata a Cecilia Strada e Irene Tinagli
Elly Schlein ha deciso di convocare la segreteria PD in trasferta, sull’isola di Ventotene. Un chiaro messaggio su quanto sia radicato all’interno del PD l’orizzonte europeo. “È tempo, per la mia generazione e per quelle successive, di non rinunciare a una prospettiva europea – ha detto la segretaria del PD che ha anche fatto visita alla tomba di Altiero Spinelli -, perché non c’è una sola sfida su cui si gioca il futuro dell’Europa su cui siano sufficienti gli Stati nazionali”. La trasferta pontina arriva mentre si fa più concreta la strategia della segretaria in vista delle prossime elezioni europee del 2024.
IL PIANO DI ELLY SCHLEIN VEDE LE DONNE CAPOLISTA
Il piano di Elly Shlein vorrebbe tutte capolista donne alle prossime europee. Bisogna ricordare che la legge elettorale non prevede lo scorrimento in ordine di presentazione: in ognuna delle cinque circoscrizioni (Nord-occidentae, Nord-orientale, Centrale, Meridionale e Isole) risultano eletti i candidati con il maggior numero di preferenza. Tra le donne che la segretaria Schlein vorrebbe come capolista alle prossime europee dovrebbero trovare posto anche personalità esterne al partito. Lucia Annunziata, che ha appena lasciato il suo posto da conduttrice di “In Mezz’ora in più”, è la sua candidata ideale grazie all’ottima reputazione, anche internazionale, e alla rete di relazioni che è stata capace di costruire. Un altro nome esterno sul quale vorrebbe puntare Elly Schlein è quello di Cecilia Strada, figlia di Gino Strada ed ex presidente dell’ONG Emergency. Del resto, la segretaria del PD ha un rapporto di lunga data con Cecilia Strada con la quale condivide l’attivismo per i diritti dei migranti.
LE DONNE DEL PARTITO CHE SCHLEIN VUOLE ALLE PROSSIME ELEZIONI EUROPEE
La segretaria Schlei pensa anche alle donne del partito. A iniziare dalle amministratrici locali come la consigliera milanese Diana De Marchi. Tra le papabili capolista ci sono la sua fedelissima Chiara Gribaudo, deputata esperta di materie lavoristiche, ma anche l’ex presidente della Camera Laura Boldrini. Nel centro la segretaria Schlein vorrebbe schierare come capolista Marta Bonafoni, coordinatrice della segreteria Dem. Ma ci sarà anche qualche riconferma. Il passaporto per le europee sarebbe al sicuro per Irene Tinagli, Patrizia Toia, Camilla Laureti e per la vicepresidente del Parlamento Ue Pina Picierno.
I RISULTATI DEL PD ALLE ULTIME ELEZIONI EUROPEE
Alle ultime elezioni europee il PD ha raccolto il 22,7 % ed eletto 19 parlamentari. Quella europea è una elezione che vede il M5S arretrare (alle ultime elezioni ha totalizzato il 17% dei consensi contro il 33% delle politiche di un anno prima), penalizzata dal passato di forza euroscettica. Il risultato è che aumenta l’elettorato contendibile dal PD e dunque i parlamentari eleggibili considerando anche che si tratta di un’elezione con una legge proporzionale su 5 collegi, cosa che favorisce il voto di opinione.
L’ATTENZIONE DELLA SEGRETARIA SCHLEIN PER LE ELEZIONI EUROPEE
Elly Schlein ha messo le elezioni europee nel suo mirino già dalla prima direzione Pd presieduta da segretaria. “Sarà una sfida epocale e sono convinta ce la potremo fare – aveva detto Elly Schlein -, perché non c’è altro partito nettamente europeista come il nostro”. L’obiettivo per il Partito democratico è attestarsi almeno al 25%, questa è la cifra oltre la quale si potrà dire di successo l’operazione rinnovamento del PD.
I PRESIDENTI DI REGIONE APPASSIONATI DI ELEZIONI EUROPEE
Ma le elezioni europee sono, storicamente, un’occasione anche per i leader un po’ in affanno per ritrovare appeal, scrollarsi di dosso le scorie del potere allontanandosi dai confini nazionali per tessere nuove relazioni. È questo il caso di almeno quattro presidenti di regione che avevano puntato alle elezioni europee per cambiare aria per un po’. Si tratta, prima di tutto, del Presidente dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini. “Dobbiamo tornare ad essere il primo partito. Io – ha detto Bonaccini – temo che con questa destra l’Italia torni indietro, che ci isoliamo in Europa, che la società, l’economia e i diritti si fermino”. A seguire il Presidente della regione Puglia Michele Emiliano, del Lazio Nicola Zingaretti e della Campania, Vincenzo De Luca in guerra aperta con la segretaria Schlein . A loro potrebbe aggiungersi anche il sindaco di Pesaro Matteo Ricci, sindaco di Bergamo Giorgio Gori e il sindaco di Bari e presidente Anci Antonio Decaro, sebbene Michele Emiliano l’abbia designato come suo successore.
GLI UOMINI DEL PD FANNO RESISTENZA
Gli uomini del Pd sembrerebbero non gradire l’idea di lasciare le prime posizioni nelle liste alle donne, tra l’altro alcune esterne al partito. Uno scenario da guerra fratricida come scrive Repubblica. “Se vorranno candidarsi, i maschi dovranno farlo per secondi. Con l’altra metà del cielo sopra. Costretti a correre in tandem, ma a parte invertite – si legge sul quotidiano -. Il che potrebbe inaugurare nel Pd uno scenario da lotta fratricida: specie in quei territori – come appunto il Centro, che raggruppa Lazio, Umbria, Marche e Toscana – dove gli uomini sono in overbooking e Schlein medita di piazzare in cima Marta Bonafoni, fresca coordinatrice della sua segreteria”.