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Fratelli d’Italia dopo le Europee lancerà l’Opa anche sull’Ugl?

Pochi giorni dopo le Europee si svolgerà il congresso confederale dell’Ugl. Occhi puntati sulle mosse di Luca Malcotti e di Fratelli d’Italia

I prossimi 25, 26 e 27 giugno a Roma l’Ugl terrà il suo V Congresso confederale. A sei anni e mezzo dall’ultimo (febbraio 2018) e ad appena tre settimane dalle elezioni Europee dell’8 e 9 giugno.

Ad oggi Paolo Capone, il segretario uscente che (tra risse, proroghe e ricorsi vari) da dieci anni siede sulla poltrona principale dello storico sindacato di destra, è l’unico che ha annunciato la candidatura. Quasi sempre all’Unione generale del lavoro i congressi si sono svolti all’insegna dell’unitarietà. Quasi, appunto. Non fu così infatti nel 2014, a Montesilvano, con il congresso passato alla storia – come riportano le cronache di allora – per una violenta rissa con tanto di intervento della Digos e al termine del quale proprio Capone si autoproclamò segretario.

IL RUOLO DI DURIGON COME SEGRETARIO OMBRA DELL’UGL E L’INFLUENZA DELLA LEGA

Per capire meglio il contesto in cui ricade il prossimo Congresso confederale, bisogna chiedersi innanzitutto perché è stato convocato dopo le elezioni Europee, con un considerevole ritardo rispetto ai congressi provinciali che si sono conclusi nel 2023. La risposta non può che essere politica. Perché il sottosegretario Claudio Durigon, il vero leader ombra dell’Ugl, non voleva che durante la campagna elettorale per le Europee si sommassero potenziali fibrillazioni all’interno del sindacato che a tutt’oggi gli consente, con la sua influenza, di accrescere il proprio peso contrattuale all’interno della Lega.

Per capire il rapporto che c’è tutt’oggi tra l’Ugl di Capone e la Lega, basti raccontare cosa è successo il 17 aprile a un convegno dell’Ugl Autoferrotranvieri quando inaspettatamente si palesarono il ministro Salvini, il suo sottosegretario Rixi, l’eurodeputata Susanna Ceccardi. Ovviamente tutti leghisti.

La politica, quindi, prende il sopravvento. E così sarà anche in occasione del Congresso. Che, ricordiamo, si svolgerà dopo le elezioni Europee. Ovvero dopo la probabile conferma di Fratelli d’Italia alle percentuali delle ultime politiche e con l’interrogativo sulla tenuta della Lega nazionale di Salvini e Durigon. Da qui alcune inevitabili domande: FdI e Meloni vogliono lanciare l’Opa sull’Ugl oppure è talmente indifferente da lasciare il sindacato in orbita Lega? Consegue un altro interrogativo: l’Ugl, oggi, quanto vale politicamente e nelle relazioni sindacali?

MALCOTTI SI CANDIDA O NO IN COMPETIZIONE CON CAPONE ALLA GUIDA DELL’UGL?

Per rispondere al primo quesito è sufficiente forse tenere d’occhio i passi di Luca Malcotti, ex An ed ex Pdl, augelliano, con un passato da assessore regionale (ovviamente giunta Polverini) e consigliere regionale del Lazio. Malcotti, che oggi è segretario nazionale dell’Ugl terziario, potrebbe scendere il campo e candidarsi alla segreteria del sindacato. Al momento vige ancora una certa prudenza. Non è da escludere, però, che alla fine si trovi un compromesso con Capone per una soluzione unitaria. Una soluzione magari in cui Malcotti – forte anche del risultato di FdI alle Europee – potrebbe assumere deleghe e poteri importanti, ridimensionando l’influenza di Durigon.

Malcotti intanto venerdì scorso a Roma ha organizzato un’iniziativa interna, per misurarsi e lanciare un messaggio di forza alla cordata di Capone. Per la serie che per i nuovi giochi non si potrà prescindere comunque da Malcotti. Al momento si va avanti ancora a colpi di fioretto. Nulla di strano se dopo le Europee i duellanti inizieranno a impugnare la sciabola. Ed è lì ne vedremo delle belle.

IL PESO DELL’UGL? PER IL TG1 DI CHIOCCI VIENE DOPO LA CONFSAL

Quanto invece al peso attuale dell’Ugl, c’è da dire che sono lontani i tempi in cui l’Unione generale del lavoro  con spavalderia poteva permettersi di punzecchiare la triplice sindacale. Oggi addirittura il sindacato storico della destra viene considerato dopo la Confsal. Non è passato inosservato come al Tg1 del primo maggio, durante l’edizione delle ore 13.30, il servizio e le dichiarazioni del segretario ugiellino Paolo Capone siano state inserite dopo quelle relative al sindacato degli autonomi. La stessa Confsal è diventata ormai un interlocutore permanente ai tavoli tra le organizzazioni sindacali e il Governo Meloni.

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