Avviate le procedure per individuare il successore del ceo Tavares in Stellantis. Lo stesso manager portoghese potrebbe essere chiamato per un bis, ma anche per Repubblica la situazione è complessa
Stellantis ha avviato le procedure per sostituire il Ceo, Carlo Tavares. A sganciare la bombetta è stata Bloomberg. Il contratto di Tavares, uno degli artefici della fusione fra Fca e Psa, scade agli inizi del 2026 e la procedura – spiega l’agenzia – rientra nella regolare pianificazione per la successione. Lo stesso Tavares sarà incluso nella ricerca. L’amministratore delegato – osserva Bloomberg – è sotto pressione per la deludente performance sul mercato nordamericano, dove le vendite d’auto sono rallentate e diversi manager hanno lasciato la società.
PER REPUBBLICA (DI STELLANTIS) NON SI ESCLUDE UN BIS DI TAVARES, MA “LA SITUAZIONE E’ COMPLESSA”
La società precisa che “è normale” avviare per tempo le procedure per il cambio al vertice, “senza che questo influisca sulle future discussioni” in quanto c’è la possibilità che Tavares resti più a lungo. Come ribadisce la stessa Repubblica, controllata da Exor degli Elkann che è primo azionista di Stellantis: “non è escluso un bis” di Tavares “anche se – si precisa sul quotidiano – la situazione del settore è sempre più complessa”.
Il quotidiano diretto da Maurizio Molinari (la cui assemblea dei giornalisti ha indetto a sua volta uno sciopero per il 25 e 26 settembre) tratta la notizia a p.27, parte bassa, e con un taglio ‘politico’ molto annacquato. Come emerge dal titolo, nel quale non si fa riferimento a Stellantis: ‘“Politiche fallimentari”, lavoratori dell’auto in piazza il 18 ottobre’. A differenza del Corriere della Sera, che già nel richiamo in prima pagina scrive: “Crisi Stellantis, parte la ricerca al successore del ceo Tavares”.
IL 18 OTTOBRE SCIOPERO DEI METALMECCANICI
Il tutto avviene mentre è stato proclamato uno sciopero generale in Stellantis il 18 ottobre. A indirlo i sindacati Fim, Fiom e Uilm, coinvolte anche le aziende della componentistica. Nella stessa data è stata programmata una manifestazione nazionale a Roma. Lo sciopero avrà una durata di 8 ore.
LA CRISI DELL’AUTO.. E DI STELLANTIS
La crisi dell’auto si aggrava e i lavoratori chiedono risposte. L’allarme per il settore auto arriva dai numeri: nel 2023 — secondo i dati sindacati — Stellantis ha prodotto in Italia 751 mila veicoli, di cui 521 mila auto e 230 mila veicoli commerciali. Negli ultimi 17 anni (2007-2024) la produzione di auto in Italia di Fiat (poi Fca e Stellantis) si è ridotta di quasi il 70% da 911 mila alle 300 mila stimate quest’anno se continuerà l’attuale trend.
LE REAZIONI DEL GOVERNO
Sulla scia della notizia interviene il ministro Urso, per rimarcare che “il Governo ha fatto quanto chiesto dalI’azienda in Italia, ma è mancata la risposta”. E da New York la premier Giorgia Meloni sottolinea che “il governo farà la sua parte per aiutare i lavoratori di Stellantis, dialogando con l’azienda con un’interlocuzione che tenga conto degli interessi del Paese e della difesa dei siti produttivi”.
Stellantis interviene nel dibattito dicendo di essere d’accordo con Urso, quando invoca la creazione di un fondo europeo per sostenere le quattro ruote e la transizione, e di voler collaborare con i sindacati. Si pensa ad una sorta di piano Marshall per l’elettrico. Il consiglio di amministrazione dell’azienda si riunirà il 9 e il 10 ottobre negli Stati Uniti, riferiscono ancora le stesse fonti a Bloomberg, per valutare i piani da attuare per rilanciare le attività nell’area.