Va formandosi il puzzle delle nomine di Inps e Inail, tra gli equilibri dei partiti di maggioranza, Ecco chi sono i componenti dei nuovi cda, in attesa della formalizzazione
Fumata bianca in arrivo, forse (salvo imprevisti che ormai non stupiscono più) sui consigli di amministrazione di Inps e Inail, lo step preliminare per la successiva nomina dei rispettivi direttori generali. In questi mesi di stallo i giornali hanno scritto e ricamato molto sulle caselle da riempire, con prove di forza non solo tra i partiti di maggioranza ma all’interno delle stesse forze politiche di centrodestra.
A metà dicembre, ricordiamo, il governo aveva dato il via libera alla nomina di Gabriele Fava alla presidenza dell’Inps, in quota Lega, e di Fabrizio D’Ascenzo alla guida dell’Inail, indicato da Fratelli d’Italia e apprezzato dal sottosegretario Fazzolari.
TRA CONFERME E SORPRESE VERSO L’OK AI MEMBRI DEI NUOVI CDA DI INPS E INAIL
Adesso, come scrive Repubblica, si sarebbe sbloccata finalmente anche la partita dei cda. “Venerdì – scrive il quotidiano romano – i candidati hanno firmato le dichiarazioni di «inconferibilità e incompatibilità» al ministero del Lavoro, per escludere ostacoli. Ieri Palazzo Chigi doveva ufficializzare la firma del dpcm di nomina (decreto del presidente del consiglio) da parte della premier Giorgia Meloni. Non è però successo. Ancora controlli sui curricula e bilancino politico per chiudere una vicenda iniziata col commissariamento dei due istituti a inizio maggio, dieci mesi fa”.
Nel cda di Inps, come da previsioni, ci sarà l’uscente commissaria dell’Istituto Micaela Gelera, in quota ministra Calderone. Gli altri tre posti saranno occupati da Maria Luisa Gnecchi, ex deputata Pd ed ex vicepresidente Inps, in quota opposizione. New entry, non rilevato nelle varie precedenti indiscrezioni stampa, è Antonio Di Matteo, fino a sabato presidente del Movimento cristiano lavoratori, in quota Cisl. E infine Fabio Vitale, vicino al ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, direttore di Agea, la cassaforte per le erogazioni al settore agricolo. Proprio su Vitale, sottolinea Repubblica, sarebbero in corso verifiche di compatibilità.
Per quanto riguarda invece il cda di Inail ecco i nomi: Nunzia Catalfo, ex ministra del Lavoro nel governo Conte II in quota M5S, Maurizio Millico e Caterina Grillone in quota FdI, Danilo Battista indicato dai sindacati.
SI APRE LA PARTITA SUI DIRETTORI GENERALI. LEGA A BOCCA ASCIUTTA?
Adesso si apre la partita sui direttori generali. A rimanere a bocca asciutta questo giro dovrebbe essere la Lega (che, come scritto, ha indicato il presidente dell’Inps, Gabriele Fava). All’Istituto di previdenza alla fine dovrebbe spuntarla, dopo un estenuante tira e molla, Valeria Vittimberga, dirigente interna e un passato nel Fronte della Gioventù. Nome fortemente spinto (per altri ‘imposto’) dal suo principale sponsor, il solito sottosegretario Fazzolari. Vittimberga, se confermati i rumors, vincerebbe la agguerrita concorrenza di Vincenzo Damato (nome che sembra fosse gradito ad Arianna Meloni, come ha scritto Milano Finanza) e dell’uscente Vincenzo Caridi (nome caldeggiato dalla stessa ministra del Lavoro Marina Calderone). Altri nomi che si fanno sono quelli di Antonio Pone e Mariagrazia Sampietro.
All’Inail dovrebbe spuntarla Marcello Fiori, attuale capo diparti[1]mento della Funzione Pubblica, sponsorizzato da Forza Italia e – scrive Repubblica – soprattutto da Gianni Letta. Fiori andrebbe a rimpiazzare l’uscente Andrea Tardiola, al centro nelle scorse settimane di alcune polemiche che hanno riguardato la Ragioneria dello Stato e lo stesso Fiori (leggi qui).