Chiuse le aule con “aereazione insufficiente” e allora i processi si celebrano nel loggiato, dove l’aria non manca. La surreale situazione del tribunale di Genova
Per gli avvocati del tribunale di Genova trovare l’aula in cui si celebra la propria udienza è diventata una vera e propria caccia al tesoro. Le regole anti Coronavirus hanno infatti imposto la chiusura di quelle più piccole (“e dire che prima si faceva tutto anche negli uffici dei giudici: stavamo in trenta in pochi metri quadri”, fa notare un avvocato) e allora l’organizzazione ha dovuto rimediarne altre all’interno del Palazzo di Giustizia e non solo. “Ormai facciamo udienza ovunque – si lamenta con Policy Maker un legale incontrato proprio mentre, smartphone alla mano, tenta di capire dove sia la propria aula – non solo qui, ma pure alla Fiera, al seminario, all’Albergo dei poveri, nel palazzo di via XX Settembre… è una situazione insostenibile”.
“Anche perché – aggiunge un altro avvocato che ha assistito allo sfogo del collega – le varie aule sono dislocate in zone piuttosto remote della città e non è sempre agevole raggiungerle, soprattutto se nello stesso mattino hai più udienze e gli orari vanno rispettati al secondo perché, sempre per le norme anti-assembramento, è stato tutto contingentato”. “È diventato impossibile convocare i testimoni – aggiunge il primo – tu li intimi, scrivi ‘palazzo di giustizia, aula x, piano y’, e poi magari è da tutt’altra parte…”
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Ma la vera barzelletta del tribunale di Genova sono le udienze celebrate in terrazza: “Nonostante sia vietato fare foto all’interno, non c’è avvocato del Foro o venuto da fuori che non abbia scattato qualche istantanea dell’accampamento al settimo piano: senza prove, del resto, non ci crederebbe nessuno”, dicono gli avvocati, passandoci le foto senza nemmeno il bisogno di chiedergliele e scherzando sui cartelli che vietano di dare cibo ai piccioni, che fanno da arredo ai processi celebrati nel 2021 in Italia. Un vero e proprio loggiato “chiuso solo su un lato, mentre quello esterno è delimitato dal plexiglas che ripara parzialmente dal vento e gli altri due affacciano sullo scalone monumentale da cui spira una corrente siderale: forse in estate sarà piacevole celebrare le udienze lì, ma in inverno è una tortura”.
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